
TORINO – Siamo ormai entrati nella calda primavera del 1999 e, intanto che a Roma si ultimano i preparativi per il Giubileo del 2000, Bush si assesta alle elezioni che lo vedranno tornare ad essere presidente degli USA dopo l’esperienza del 1988, tra le canzoni maggiormente popolari troviamo “Unforgivable sinner” di Lene Marlin e la Serie A si accinge a vivere il suo sprint conclusivo avendo una classifica in cui molti obiettivi sono ancora in gioco.
Per il XXXII° turno la maratona a distanza per la vetta vede coinvolte Lazio e Milan divise da 1 solo misero punto di distacco (62-61) con impegni che lasciano presagire un quasi sicuro +4 dei romani a fine giornata permettendo a quest’ultimi di mettere una mano e mezza sullo scudetto dopo 25 anni di attesa: Lazio-Bologna (emiliani senza motivazioni particolari) e Juventus-Milan (piemontesi in lotta europea con Roma, Inter) sono le gare di maggiore interesse assieme a Inter-Parma (con i ducali in zona Champions)…sarà un pomeriggio tutto da vivere con occhi e mente in campo ma con le orecchie alla radio.
I 60.000 spettatori del “Delle Alpi”, di cui 7000 lombardi, aspettano con trepidazione l’ingresso in campo di Cesari seguito dai capitani Conte e Maldini mentre Ancelotti (ex di giornata subentrato a Lippi verso gennaio) con Zaccheroni (corregionali, essendo il primo di Parma e il secondo di Cesena) si accomodano in panchina preparandosi ad un test fondamentale per entrambi soprattutto sapendo che entrambe le dirigenze sono presenti al gran completo nella tribuna coperta: famiglia Agnelli con triade Moggi-Bettega-Giraudo a poche file di distanza dal duo Berlusconi-Galliani.
I moduli sono subito chiari e prevedono una gran voglia di combattere lasciando al controgioco un ruolo marginale soprattutto vedendo la lunga schiera di campioni italiani e non in campo, gli assetti prevedono un 4-3-3 casalingo trasformatosi in 4-4-2 e un 3-4-3 (poi 3-4-1-2, schemi molto cari al tecnico cesenate) ospite ben amalgamato:
[Peruzzi;
Di Livio-Montero-Ferrara (3° Tudor)-Pessotto;
Tacchinardi-Deschamps-Conte (cap.);
Amoruso (66° Fonseca)-Inzaghi-Henry (72° Perrotta)],
[Abbiati;
Sala-Costacurta-Maldini (cap.);
Helveg-Ambrosini-Albertini (90° N’Gotty)-Guglielminpietro;
Leonardo (46° Boban)-Bierhoff-Weah].
Non si arriva al 3° minuto che è già tempo di sostituzioni con Ferrara che esce per Tudor e per tutta la I° frazione i bianconeri creano diverse occasioni soprattutto con il tandem Henry-Inzaghi I° ma non riescono a sfondare per un ottimo Abbiati (che a inizio stagione era solo il III° in graduatoria dietro a Lehmann e Rossi ma ha sfruttato al massimo l’infortunio del tedesco oltre che la squalifica di 5 giornate del girone passato comminata al più esperto collega…) che non si fa mai sorprendere oltre a garantire una grossa sicurezza per la retroguardia intanto che Deschamps, Inzaghi stesso e Weah vengono ammoniti dimostrando di sentire fin troppo la tensione intanto che l’intervallo giunge con il medesimo risultato (0-0) sia in Piemonte che nel Lazio facendo apparire tutto come già avviato sul nulla di fatto oltre che su una marea di rimpianti da ambo le parti.
Quando si torna in campo inizia una serie di piccoli accadimenti destinata a cambiare il corso della giornata: Boban sostituisce Leonardo subito andando a formare una doppia prima linea completata dal gigante tedesco, dal bomber liberiano davanti a lui e al 46° Weah cancella dalla sua mente il cartellino ricevuto, sfrutta un lancio lungo che rimbalza sulla nuca di Montero e realizza anticipando con un pallonetto di testa l’uscita di Peruzzi dando ai suoi lo 0-1 che proietta il Milan già in testa a +1 ma passano appena 4 giri d’orologio e da Roma arriva la notizia che pure la Lazio sta vincendo 1-0 rimettendo le cose come erano prima grazie ad Almeyda pure se non importa: ormai il Milan si è sbloccato e neanche gli innesti di Perrotta a rinforzare il centrocampo con Fonseca a dare lustro in fase offensiva servono a cambiare un verdetto già scritto…per 2 volte Bierhoff potrebbe chiudere il conto sfruttando 2 contropiedi micidiali ma prima tira fuori bersaglio e la seconda volta colpisce il palo esterno facendo credere alla sua truppa di dover soffrire fino all’ultimo anche se Weah non è d’accordo: quando corre il 64° Boban riceve una corta respinta della difesa avversaria e inventa un pallonetto geniale (mandando in estasi pure il telecronista di “Tele+” Fabio Caressa) che il bomber liberiano impatta di destro al volo sul I° palo sancendo lo 0-2 finale.
Nell’ultimo quarto di match vediamo una Juve scorata che si getta confusamente all’assalto ma il portiere rossonero è in giornata di grazia e salva pure con la mano di richiamo un tiro di Perrotta deviato da Sala che lo stava spiazzando completamente in un frangente in cui Tudor e proprio Sala, Ambrosini, “Guly” finiscono fra i cattivi poco prima dell’entrata di N’Gotty sul suono della sirena intanto che arriva la voce della marcatura di Vieri per il 2-0 della Lazio quando siamo ormai all’89°….
Quando la contesa si chiude, con il Milan che espugna per la prima volta il nuovo stadio torinese e torna a trionfare in terra sabauda dopo 5 lunghe annate, il segnale è molto chiaro: sorprendentemente non è ancora detta l’ultima parola, per cui ci si gioca tutto negli ultimi 2 weekend con la Lazio che dovrà fronteggiare Fiorentina in trasferta, Parma in casa e il Milan che se la vedrà con l’Empoli a Milano dovendo poi far visita al Perugia avendo la bellezza di 65 punti contro 64…chi riderà per ultimo? Di certo non la Juventus, che rischia di non andare neanche in Europa…
14 giorni dopo si tireranno le somme: scudetto vinto dai diavoli, dopo 3 anni a seguito di una rimonta che vedeva i meneghini con 7 punti di ritardo a 8 turni dalla conclusione, a +1 sulle aquile (frutto del sorpasso operato il 16/5 grazie alla contestatissima Fiorentina-Lazio 1-1 e a Milan-Empoli 4-0) che si prenderanno la rivincita eliminando i milanesi negli ottavi di Coppa Italia; le zebre vivranno un’annata terribile a coronamento della fine di un ciclo lungo 5 stagioni fatto di anni effimeri ritrovandosi ad ottenere un misero ingresso in Intertoto grazie al VII° piazzamento in campionato (peggiore risultato dal 1990/91 con Maifredi a dirigere) e dopo aver lasciato la coppa nazionale nei quarti al cospetto del Bari oltre ad essere sconfitti in rimonta in semifinale di Champions contro i futuri campioni del Manchester United subendo rimonte in entrambi i confronti (1-1 in Inghilterra e da 2-0 a 2-3 in Italia).
Juventus-Milan, l’industria del calcio italiano…attendiamo i prossimi “prodotti” che verranno esposti in campo e curati sotto forma di successi.

