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ROMA – Fra soli 3 giorni si festeggerà il primo Natale del III° millennio e, mentre “It’s my life” di Bon Jovi è il singolo del momento assieme alle celebri canzoni nel periodo dell’Avvento tipo “Last Christmas” o “Gingle bells”, il nostro paese si gode gli ultimi anni del benessere con “La Piovra” sulla RAI e “Beverly Hills 90210” su Italia 1 che sono ormai arrivate alla fine delle rispettive saghe con la decima stagione di entrambi.
L’epoca felice del nostro paese, in quegli anni, coinvolge anche lo spensierato mondo dello sport fra cui il calcio e, per la XII° giornata di Serie A da giocare tutta sabato 22/12, si prevede il posticipo di Roma-Juventus alle 21,00…lo scontro diretto fra le prime della classe con i romani a +6 sui torinesi: i padroni di casa hanno 2 risultati su 3 e possono permettersi pure di pareggiare per mantenere un buon margine da amministrare almeno fino al giro di boa mentre gli ospiti devono vincere per accorciare le distanze pure se portare via 1 punto da Roma non li tagliarebbe fuori del tutto dalla lotta pensando che manca più di un girone da giocare…Sensi arriva in tribuna con largo anticipo mentre la triade Moggi-Bettega-Giraudo, a fare le veci di Chiusano e della famiglia Agnelli, giunge solo a pochi minuti dall’inizio per prevenire situazioni spiacevoli sugli spalti intanto che i 70,000 spettatori, di cui almeno 8000 juventini, già hanno gremito lo stadio con spettacoli pirotecnici e feste di colori mozzafiato ma con qualche sgradito attrito fra i settori adiacenti occupati da frange opposte (settore ospiti e Curva nord centrale) fatto di lancio di oggetti, fumogeni e cariche della celere.
Capello ed Ancelotti (entrambi ex e il primo dal doppio passato come calciatore con il II° che dovrà fare pure i conti con l’esonero a fine annata dopo 2 anni di conflitti più con la “sua” stessa piazza che con gli avversari causa il suo passato da romanista prima e milanista poi) capiscono subito che Borriello, arbitro esperto della lega ma finito in settimana nell’occhio del ciclone per un’aspra polemica su “presunte” designazioni pilotate dai vertici federali (di cui si riverbereranno inquietanti riflessi 6 anni più tardi…precisamente nella primavera del 2006), vuole tenere in pugno la situazione e non tollerera’ di spiegare nulla a nessuno che non siano i capitani Totti-Conte; il problema più grande dei 2 tecnici è, ovviamente, chi inserire e, soprattutto per il friulano, i problemi sono diversi: il portiere titolare Antonioli è fuori per infortunio mentre in regia l’emergenza è totale causa l’indisponibilità contemporanea degli altri degenti Emerson, Assuncao, Cristiano Zanetti che obbliga all’impiego di Guigou accanto a Tommasi per una mediana di sola rottura a svantaggio di una costruzione affidata al solo capitano di casa…l’allenatore romagnolo, dal canto suo, deve sopperire al grave infortunio del ginocchio subito da Del Piero poco tempo prima e al rimpiazzo del leader difensivo Montero optando per l’inserimento del rientrante ma influenzato Filippo Inzaghi come terminale offensivo mentre al posto del difensore uruguagio viene inserito Paramatti.
Parliamo di 2 schieramenti identici a livello offensivo (1 rifinitore a fare da collante tra i reparti dietro a 2 bomber puri) pure se la disposizione tattica globale differisce e non di poco: 3-4-1-2 (poi 3-4-3) da una parte
{Lupatelli;
Zago-Samuel-Aldair;
Cafu’-Guigou-Tommasi-Candela;
Totti [cap.] (85° Montella);
Delvecchio-Batistuta}
e 4-3-1-2 trasformato poi in 3-4-1-2 o 3-4-1-1 dall’altra
{Van Der Sar;
Pessotto-Iuliano-Ferrara-Paramatti;
Davids-Tacchinardi-Conte [cap.] (73° Zambrotta);
Zidane;
Inzaghi I° (66° Kovacevic)-Trezeguet (90° Bachini)}.
I blocchi della nazionale italiana corrispondono a Tommasi-Totti-Delvecchio-Montella contro Pessotto-Iuliano-Ferrara-Conte-Zambrotta-Inzaghi mentre tutte le altre sono piccole colonie di stranieri strafamosi…i brasiliani Zago-Aldair-Cafu’, gli argentini Samuel-Batistuta, l’uruguagio Guigou (quasi tutti e 6 parteciperanno alla Copa America in Colombia a luglio 2001), il francese Candela opposto ai connazionali Zidane-Trezeguet che dividono il campo con gli olandesi Van Der Sar-Davids, il croato Kovacevic.
La Juventus, consapevole di non avere alternative, parte subito a 1000 cercando di schiacciare la Roma in una prima mezz’ora vibrante dove i romani faticano a sciogliersi intanto che prima Aldair e poi Tacchinardi si beccano il giallo per interventi piuttosto duri…trascorso il 30° i lupacchiotti si divincolano ed iniziano a imbastire delle buone trame fra cui un’ottima parata a terra di Van Der Sar su destro incrociato di Batistuta ed un colpo di testa fuori da parte di Delvecchio seguito da un altro fendente destro fuori misura di Tommasi; si arriva al 45° sullo 0-0 e chi pensava ad un ritmo lento per un pareggio ormai acquisito rimarrà molto deluso…
Come parte la ripresa è Totti a suonare la carica per i suoi vedendosi respingere un destro rasoterra sul palo opposto a colpo sicuro da un miracolo del portiere nemico e poco dopo Delvecchio manda fuori di pochissimi centimetri un colpo di testa in tuffo che non avrebbe lasciato scampo agli avversari se fosse stato più preciso…la Juve non demorde e controbatte con un bellissimo collo destro al volo di Inzaghi che esce appena alla destra di Lupatelli pochi giri d’orologio prima che Ferrara colga il montante sinistro della porta sotto “Curva Nord” da corner di Zidane, completamente annullato da Guigou intanto che Tommasi distrugge letteralmente Davids sotto il profilo psicologico in un duello senza esclusione di colpi portandolo pure a farsi ammonire. Quando manca ormai 1/4 di match Ancelotti decide di inserire forze fresche buttando dentro il grezzo panzer Kovacevic per un Inzaghi che ha fatto il possibile ma nemmeno lo slavo riesce a dare lustro alla manovra intanto che Pessotto si presta alle polemiche sgambettando Totti un passo prima che entri in area di rigore guadagnandosi la punizione contro poco prima che a Batistuta venga annullato un gol apparentemente regolare…Zambrotta rileva Conte a 15′ dal termine rendendo perfettamente pari lo scontro nella zona nevralgica (4+1vs4+1) ma a quel punto le corsie, tanto intasate quanto nutrite tecnicamente, si annullano completamente portando il confronto a risolversi nel cono centrale dove neanche Totti stesso o Zidane riescono a trovare la giocata decisiva; Montella sostituisce il suo capitano a 5′ dalla chiusura e al 90° scoccato Davids si fa espellere per somma di gialli costringendo il suo CT a levare Trezeguet per schierare Bachini come rinforzo di Tacchinardi in modo da salvare almeno la porta inviolata.
A fine match tutti sono contenti ma nessuno è soddisfatto: Capello rimpiange i 2 punti persi dopo il derby vinto la settimana precedente con autorete di Negro che avrebbe dato il profitto massimo negli scontri diretti arrivando alla pausa invernale con 9 lunghezze in più significanti 3 match di vantaggio, rendendosi conto del fatto che in 2 anni di panchina romanista non ha ancora battuto i bianconeri nelle 3 occasioni capitategli e che il suo attacco, Batistuta più di Delvecchio, ha lavorato solo per la squadra ma non per il gol pur comportandosi in maniera tatticamente esemplare e vedendo il migliore dei suoi in Samuel (colui che ha cancellato Trezeguet dal campo)…Ancelotti si porta via con piacere la sconfitta evitata consapevole di potersela ancora giocare e loda tutti i suoi centrocampisti affermando, infine, che sarà un campionato aperto fino alla fine a dimostrazione di un pareggio giusto come quello maturato: 2 team alla pari che si sono annullati a vicenda perché consapevoli della reciproca forza.
A fine stagione la Roma precedera’ la Juventus per 75-73 punti vincendo il suo III° e, ad oggi, ultimo scudetto 17 anni dopo il trionfo del 1983 digerendo, però, le eliminazioni brucianti negli ottavi di Coppa Italia contro l’Atalanta (con contestazione fra le più violente di sempre già a settembre) e nei quarti di Coppa Uefa contro i futuri vincitori del Liverpool pure se fra tante polemiche per la gara di ritorno in terra d’Albione…la Juventus chiuderà una stagione pessima (la III° senza titoli) venendo estromessa nei gironi di Champions dietro a Amburgo-Deportivo La Coruna-Panathinaikos e subendo una rimonta casalinga deleteria negli ottavi di coppa nazionale dinanzi al Brescia.
La prossima fermata del ritorno al futuro nella storia di Roma-Juventus quale sarà? Aspettiamo e vedremo.

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