Condividi l'articolo

NAPOLI – Ci siamo: ecco il giro di boa dopo un intenso girone d’andata e in seguito a un’intensissima settimana di coppa nazionale ed eccoci di nuovo dove avevamo iniziato…dal confronto Napoli-Fiorentina, una gara che ha fatto la storia recente del calcio italiano specie per i confronti delle qualificazioni nelle coppe europee ma che quest’anno sta facendo più da scontro fra deluse che altro.
È la primavera del 1987: fra un mese finisce la scuola, il duopolio RAI-Fininvest comanda l’universo televisivo italiano, da un anno si è aperto il “Maxi-processo” di Palermo (il I° grande processo contro la Mafia portato avanti dal primo pool anti-Cosa Nostra guidato dai magistrati integerrimi Falcone e Borsellino), il clan “Giuliano” di Forcella spadroneggia nella malavita campana, la “Mala del Brenta” impone la propria egemonia criminale sul nord-est italiano, “Teleroma 56” è il canale privato più gettonato della capitale, Venditti torna a scalare le classifiche come cantante del momento.
In questo clima di contraddittorio si arriva alla XXIX° nonché penultima giornata di Serie A con i big-match rappresentati da Napoli-Fiorentina, Atalanta-Inter, Verona-Juventus: i partenopei comandano la classifica a +3 sui milanesi, a +4 sui torinesi e devono evitare di perdere per festeggiare il loro storico I° scudetto con una settimana di anticipo intanto che i bergamaschi sono già retrocessi assieme a Udinese/Empoli, i veneti si sono già guadagnati l’ingresso in Coppa Uefa ma vogliono scalare il più possibile la graduatoria per provare a rinverdire i fasti del tricolore ottenuto 2 anni addietro (unico torneo italiano a girone unico, ad oggi, non vinto da una squadra proveniente da un capoluogo di regione ma di provincia), i toscani sono in piena lotta per non retrocedere con Como/Ascoli/Brescia ma gli basta un pari per festeggiare la permanenza in massima lega.
Ferlaino, come tutta la città, si presenta al “San Paolo” almeno 5 ore prima del fischio d’inizio attraversando una Fuorigrotta già completamente paralizzata dai caroselli mentre i Pontello scelgono di non recarsi a vedere e seguire la gara per radio dalla Toscana sapendo pure che i 65,000 posti previsti sono tutti occupati non essendo neanche stati destinati biglietti del settore ospiti ai tifosi in trasferta ma solo ai supporters di casa per evitare problemi di ordine pubblico (in quegli anni molto diffusi nel nostro paesi in tutte le categorie): i 22 giocatori, quando entrano in campo, vedono un muro azzurro che toglie il fiato neanche fosse il mare della costiera amalfitana…quel giorno, se si tira uno spillo sugli spalti dell’impianto napoletano, lo spillo non casca poiché dove non ci sono persone ci sono mucchi di bandiere e striscioni: una festa anticipata che solo città passionali come Roma, Firenze, Napoli sanno regalare e che porta il capitano di casa Maradona a definirla <<UNA SCENA MIGLIORE DEL CARNEVALE DI RIO MA NOI ORA DOBBIAMO SOLO PENSARE A PRENDERE I PUNTI CHE CI SERVONO, DOPO VEDREMO>>…dirà il suo partner Giordano, anni dopo, <<ARRIVAMMO ALLO STADIO 2 ORE PRIMA SENZA NEANCHE USARE TROPPO IL MOTORE: VENIVAMO SOSPINTI DALLA GENTE CON COSÌ TANTA FORZA ED ENTUSIASMO CHE SEMBRAVA AVESSIMO IL PULLMAN 10 METRI SOPRA ALL’ASFALTO>>.
Bianchi-Bersellini sono gli allenatori, Pairetto è il direttore di gara mentre i capitani sono 2 miti del mondiale 1982 come Maradona e Antognoni (registi, rispettivamente, di Argentina ed Italia affrontatisi il 29/6/1982 allo stadio “Sarria’” di Barcellona per la I° giornata del girone B a 3 squadre completato dal fortissimo Brasile guidato da Santana: il confronto diretto finì 2-1 per noi…) oltre al fatto che i moduli sono a specchio: 4-4-2 a rombo sfruttante il regista avanzato fra le linee con marcature a uomo ferree da perfetto costume nostrano per ambo le parti anche se nel I° caso si mutera’ verso un 4-4-1-1 per gli ultimi istanti
{Garella;
Bruscolotti-Ferrario-Renica-Volpecina (87° Ferrara);
Romano-Bagni-DeNapoli;
Maradona [cap.];
Giordano-Carnevale (89° Caffarelli)}
e in favore del 5-4-1 puro per gli ospiti
{Landucci;
Contratto-Gentile-Pin-Maldera;
Gelsi-Oriali-Onorati;
Antognoni (64° Di Chiara);
Baggio (72° Berti)-Diaz}.
Gli stranieri tesserabili sarebbero stati 2 per team, ma le squadre in questione avevano scelto di tenere solo Maradona opposto a Diaz (molta Argentina senza dubbio, sapendo pure quanto fossero forti assieme ai connazionali Kempes, Luque, Bertoni: forse una delle generazioni più forti a livello offensivo nella storia dell’albiceleste) mentre troviamo tanti emergenti in maglia italiana come Bagni-De Napoli-Carnevale contro Baggio senza contare le vecchie glorie divenute leggendarie 5 anni addietro tipo Gentile-Maldera-Oriali-Antognoni o uomini solo dal passato azzurro ma senza presenze in tornei particolari, a livello di Giordano, desideroso ancora di far vedere il proprio valore nonostante l’età avanzata o infortuni gravissimi (rottura della gamba nel 1983).
Il gioco degli accoppiamenti si disegna chiaramente e con effetto immediato: Gentile-Maradona (proprio come in Spagna, quando l’azzurro cancello’ il sudamericano dal campo), Pin-Carnevale, Oriali-Giordano e Ferrario-Baggio, Renica-Diaz, Bagni-Antognoni intanto che sulle corsie i criteri fondamentali sono spinta solo in casi di sicurezza con raddoppi di marcature istantanei soprattutto nel caso dei fluidicanti mancini Maldera e Volpecina.
I padroni di casa vogliono provare a chiudere subito la pratica per godersi più in serenità la festa e il caldo del bollente pomeriggio partenopeo: è il 29° e, dopo 2 tentativi del n.10 azzurro, Carnevale cerca il triangolo con Giordano chiudendolo tramite un tocco di punta destra incrociato verso il palo sinistro…1-0 e momentaneo +4 sull’Inter, che al 39° si ritrova sotto a Bergamo con il medesimo risultato scendendo addirittura a -5 ma le emozioni del I° tempo non sono ancora finite: dopo 3 tentativi usciti di molto la Fiorentina taglia le gambe alle concorrenti impegnate nello scontro diretto Brescia-Ascoli prima ancora di Milan-Como…è il 39° e Baggio, al suo I° anno vero dopo un calvario lungo 2 anni per un ginocchio destro rovinato totalmente da 2 operazioni logoranti (post periodo al Vicenza e sotto la cura di Vittori, il preparatore di Mennea) oltre che ancora a secco di gol fra i professionisti, si trova a battere una punizione che spedisce a giro di destro sul secondo palo (quello di Garella) aggirando la barriera con un’eleganza incredibile sotto la curva degli ultras di casa: I° gol in Serie A a 20 anni decisivo per la salvezza dei suoi segnato nello stadio di Maradona nel giorno del I° scudetto azzurro, dopo 24 mesi di nulla, con il suo colpo da maestro (la punizione a giro)…ecco a voi Roberto Baggio, il Predestinato!
L’intervallo scorre fra 1000 emozioni e la ripresa vola via senza cartellini o infrazioni gravi al netto di 2 innesti che mutano la formazione viola verso un difensivismo esasperato (un terzino come Di Chiara e un ala di centrocampo come Berti inseriti proprio per i 2/3 dei geni fiorentini ad eccezione di Diaz) utile al solo scopo di conservare la spartizione del risultato mentre gli azzurri concedono la passerella d’onore pure alle loro riserve Ferrara, Caffarelli durante un perpetuo nonché oceanico applauso della gente.
Al triplice fischio tutta la Campania si riversa per le strade in un giorno indimenticabile mentre Giampiero Galeazzi, dai microfoni della RAI, urla a bordocampo <<SIGNORI ALL’ASCOLTO, IL NAPOLI È CAMPIONE D’ITALIA!>>: è l’inizio della festa più folle mai dedicata alla conquista di un tricolore intanto che i gigliati scappano negli spogliatoi a godersi la salvezza in concomitanza con l’invasione di campo casalinga mentre da Brescia si viene a sapere che il risultato è 1-2 in favore dei marchigiani con condanna dei lombardi oltre al fatto che il Como ha chiuso 0-0 la trasferta in casa milanista.

Un mese dopo i conti saranno molto chiari: il Napoli diverrà la I° e, finora, unica squadra del sud a centrare il “double”, ovvero scudetto, il I° della storia (lo ribadiamo con piacere), a +4 sulle degne rivali Inter/Juventus con annesso accesso alla propria I° Coppa dei Campioni, e Coppa Italia, la III°, ottenuta vincendo 13 gare su 13 (primato appartenente a pochi, forse nessuno) fra cui le 2 finali dinanzi all’Atalanta appena retrocessa in Serie B; la Fiorentina, alla fine della fiera, si adagiera’ su un buon IX° posto lasciando la coppa nazionale nei gironi dietro a Empoli/Casertana/Como ma davanti a Pescara/Arezzo…comune e crudele il destino europeo: eliminazione nei trentaduesimi di Coppa Uefa dopo i rigori a seguito di rimonte subite nei ritorni in trasferta contro, rispettivamente, Tolosa e Boavista.
Il nostro è stato un viaggio-lampo nella storia di Napoli-Fiorentina ma l’augurio è che il viaggio più lungo nelle emozioni lo vivremo al prossimo appuntamento tramite la partita del “San Paolo” nel prossimo weekend.
Buona visione!

Lascia un commento