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TORINO – Eccoci alla fine di questo nostro nuovo viaggio nella storia…review di un match appassionante come Juventus-Fiorentina: la madre di tutte le partite per i viola e una delle dispute più sentite dai bianconeri.
È la Befana del 2001 e 13 giorni addietro il mondo celebrava il II° Natale del nuovo millennio intanto che il gelo invade da nord a sud tutto il nostro paese, le feste sono finite ed è tempo di ricominciare a pensare alla scuola o al lavoro oltre che alla ripresa del campionato.
Per la XIII° giornata di Serie A, negli ultimi anni delle “7 sorelle”, le partite che ci interessano sono, apparte Atalanta-Roma poiché i romani sono capolisti a +6 sulla Juve con i bergamaschi al III° livello che inseguono sorprendentemente da neo-promossi…Juventus-Fiorentina con Milan-Inter; in particolare, i torinesi occupano la II° piazza mentre i toscani la IV° intanto che le milanesi devono rimanere in zona coppe per ciò che riguarda i milanisti e riprendersi da un avvio stentato per quello che concerne gli interisti.
Juventus-Fiorentina va in scena come anticipo del sabato alle 20,45 in una tipica serata torinese invernale: freddo polare, nebbia fitta a cui va aggiunta una coltre di fumogeni, pioggia insistente ma sopportabile pure se ciò non impedirà ai team di sfoderare un’altra pagina mitica nella storia di un confronto che promette sempre grandi partite…

Moggi/Bettega/Giraudo sono presenti assieme a Chiusano in tribuna fra i 45.000 spettatori (di cui 5000 fiorentini in trasferta) mentre Cecchi Gori arriverà, ma molto più tardi e quasi a gara iniziata, intanto che Ancelotti con Terim vengono a capo dei rispettivi enigmi sulle formazioni da schierare: il primo deve fare a meno della sua intera spina dorsale Montero/Davids/Del Piero mentre Trezeguet è in panchina a mezzo servizio pur potendo contare su un 3-4-1-2 (poi 4-4-2) di sicuro valore
{Van Der Sar;
Ferrara-Iuliano-Paramatti;
Pessotto-Tacchinardi-Conte [cap.] (66° Birindelli)-Zambrotta;
Zidane (85° O’Neill);
F.Inzaghi-Kovacevic (64° Trezeguet)}
da confrontare con un classico 4-4-2 a rombo trasformato ermeticamente in 5-4-1 per conservare la situazione fino alla fine
{Toldo;
Torricelli-Pierini-Repka-Vanoli;
Amoroso;
Di Livio-Bressan (85° Tarozzi);
R.Costa;
Chiesa (81° Mijatovic)-N.Gomes (66° Cois)}.
Pochi i nazionali italiani: Iuliano/Zambrotta/Inzaghi I° (oltre all’infortunato ADP) a scapito di Toldo/Di Livio (ex di giornata al pari di Torricelli) mentre sono molti gli interpreti stranieri tipo l’olandese Van Der Sar, i francesi Zidane/Trezeguet, il croato Kovacevic e i portoghesi R.Costa/N.Gomes.
Appena viene fischiato l’inizio delle ostilità si capisce che non esistono tatticismi e non bastano 2 folti centrocampi di corsa o quantità quando la tecnica abbonda: è il 5° quando uno scatenato Costa va via sulla destra nella nebbiosa notte piemontese crossando in area rasoterra di destro…Paramatti respinge male favorendo Chiesa che di destro non perdona bruciando il portiere in uscita per lo 0-1; la Juventus non ci sta e reagisce in maniera veemente beccandosi pure 2 cartellini gialli con Tacchinardi, Inzaghi intanto che fra i cattivi della Fiorentina ci finiscono proprio Chiesa con Amoroso…i padroni di casa attendono l’estro di Zidane ma il transalpino sembra in serata storta e, anzi, proprio da una respinta di Repka su suo tiro parte il contropiede decisivo del 17° rintocco: Vanoli riceve sulla sinistra e va via mettendo in mezzo rasoterra cadendo, Gomes anticipa Pessotto e stoppa il pallone infilando ancora di destro sotto la traversa per lo 0-2 che sembra già dare una bastonata decisiva…sembra, ma non è così, poiché i bianconeri si riversano a ondate nell’area avversaria riuscendo ad arrivare al tanto sospirato 1-2 in corrispondenza del 32°: capitan Conte aggancia al limite della lunetta nemica, allarga su Paramatti a destra che mette il traversone sempre di destro, mischia sulla riga di porta Torricelli-Inzaghi con ancora Conte che deposita dentro a porta vuota prima che ancora i 2 attaccanti juventini creino 3 occasioni tutte fuori bersaglio mentre i viola si difendono con più o meno ordine ripartendo, in maniera seppur sterile, fino a che non arriva il duplice fischio di Cesari.
Con l’avvio del II° tempo la contesa si sblocca ancora di più e dopo soli 4 giri di lancetta, al 49°, arriva l’azione del 2-2 con annesso inizio dello show personale da parte del bomber Inzaghi: rilancio lungo dalla difesa, aggancio volante, resistenza al contrasto con Pierini ed atterramento con rigore+ammonizione di Toldo…il n.9 non sbaglia e spiazza il compagno di nazionale togliendo la ragnatela dall’incrocio dei pali destro aprendo il piattone; ormai, se prima ce ne stavano, sono saltati tutti gli schemi e al 56° ne arriva la conferma grazie all’ennesima palla tesa in mezzo da parte di un Paramatti in chiaro crescendo per “Superpippo”: collo destro volante e sfera di cuoio  che si spegne nell’angolo sinistro per il 3-2 che appare come il punteggio decisivo con cui si andrà negli spogliatoi…ma come in tutti i confronti fra queste 2 squadre, non bisogna mai pensare che si finita finché il direttore di gara non fischia, e qui Cesari fischiera’, ma per assegnare una punizione dal limite dell’area casalinga al 63°: Chiesa, sfruttando il blocco del compagno Di Livio sulla barriera, si esibisce in una rasoiata con destro che termina sul lato “coperto” dal portiere dicendo che ora siamo 3-3 e Repka pensa bene di prendersi un ulteriore giallo nello stesso momento che inizia la sagra dei cambi nella speranza che qualcuno tipo Trezeguet o Mijatovic possa dare lo strappo decisivo ma ciò non avviene, anzi, entrambe appaiono rassegnate da un pari che accontenta tutti per quanto visto ma non fa felice nessuno in ottica futura…

Ancelotti si rende conto di essere scivolato, potenzialmente, a -8 dalla Roma in caso di vittoria capitolina il giorno seguente mentre Terim capisce che la rincorsa Uefa sarà molto difficile malgrado una compagine formata da buonissimi interpreti oltre che versatile in favore di molti assetti.
A giugno il conto sarà altalenante per tutti: la Juventus arriverà II° a -2 dalla Roma (75-73) dopo una tardiva rincorsa conclusa all’ultima curva del traguardo, uscirà negli ottavi di Coppa Italia subendo una rimonta thriller dal Brescia in casa propria, mollera’ la Champions League nel 1° girone dietro Deportivo La Coruna/Amburgo/Panathinaikos dicendo anche addio ad Ancelotti (cacciato più dalla piazza che dalla dirigenza causa il suo passato da nemico giurato degli zebrati dopo 2 anni di tensioni latenti), Zidane (cessione monstre al Real Madrid per la cifra record, allora, di 150 miliardi di lire), Inzaghi in estate capendo che era ormai finita un’epoca e bisognava rifondare almeno a livello di direzione tecnica…la Fiorentina, dal canto proprio, cambierà allenatore rimpiazzando “l’imperatore turco” con il giovane Mancini (alla sua I° esperienza di panchina dopo essere stato per qualche mese vice-Eriksson alla Lazio precedentemente al divorzio allenatore-società) si adagiera’ al IX° posto guadagnandosi l’accesso in Uefa solo grazie alla 6° vittoriosa finale di coppa nazionale ottenuta a discapito del Parma (ultima gioia del popolo grigliato, ad oggi) come rivincita di 2 anni addietro (quando il “Parma delle 3 coppe in 100 giorni” ebbe la meglio grazie al gol fuori casa nell’arco delle 2 sfide concluse in pareggio per 1-1 e 2-2) mentre il cammino europeo si rivelerà un fiasco totale causa l’uscita dalla Coppa Uefa nei 64esimi in favore del Tirol Innsbruck.
A questo punto ci sta poco da dire, per esempio…buona visione a tutti e che vinca il migliore!

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