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I gol dei due centrocampisti permettono alla Roma di ribaltare il gol iniziale su rigore di Kucka

ROMA  Una vittoria sofferta, in rimonta. Tre punti per risorgere e tornare a respirare dopo tre sconfitte di fila.  La Roma di Fonseca batte 2-1 il Parma e torna ad agganciare al quinto posto in classifica il Napoli. Senza l’infortunato Smalling e con Cristante centrale di difesa per l’occasione, la squadra giallorossa conferma i segnali di vita dati nella sfortunata trasferta di Napoli e restituisce un sorriso ai propri tifosi in questo complicatissimo finale di stagione. Protagonista della serata è stato ancora lui, Mkhitaryan, che insieme a Veretout ha aggiustato una gara partita malissimo a causa di un rigore trasformato da Kucka in apertura.

LE SCELTE DI FONSECA – Fonseca lascia fuori Kolarov e conferma la difesa a tre con Cristante scalato in difesa per sostituire Smalling. Alle spalle di Dzeko agiscono Mkhitaryan e Pellegrini nel ruolo di trequartisti. Per Zaniolo solo una manciata di minuti nel finale.

PRIMO TEMPO – La prima frazione comincia malissimo per i giallorossi. Non passano nemmeno sei minuti che Cristante legge male un lancio lungo di Bruno Alves: la palla lo scavalca e permette a Cornelius di involarsi da solo verso Pau Lopez. Il difensore tocca il piede sinistro dell’attaccante che cade a terra in piena area. L’arbitro Fabbri non vede il contatto, lo salva il Var che evidenzia il fattaccio. E’ giallo per il giocatore (che diffidato salterà il Brescia) e rigore per gli ospiti. Dal dischetto Kucka non sbaglia e per Fonseca è subito partita in salita. L’ennesima.

La Roma prova a riorganizzarsi, ma riesce solo a fare sterile possesso palla. Dalle parti di Sepe ci si arriva con difficoltà e non sempre con la necessaria lucidità. Mancano le gambe e, soprattutto la testa. La reazione, comunque, c’è e a suonare la carica è Bruno Peres, che al 16’ cerca una conclusione troppo debole da buona posizione. Passa un minuto ed è Pellegrini a stampare sul palo un rasoterra dal limite molto angolato. Il Parma avrebbe spazi da sfruttare in contropiede, ma paga la serata piuttosto svogliata delle sue due frecce, Kulusevski e l’ex Gervinho. Dall’altra parte Dzeko incide poco anche perché poco e mal servito dai compagni.

I ritmi non sono altissimi ma crescono nel finale ed è proprio al 43’ che i padroni di casa riescono a trovare il pari con Mkhitaryan, al secondo centro consecutivo (e l’ottavo in stagione): Bruno Peres sulla destra mette in area un pallone teso rasoterra sul quale l’ex Arsenal si avventa con la dovuta cattiveria non lasciando speranze a Sepe. E’ il gol del pari che fa tirare un sospiro di sollievo a Fonseca, in evidente difficoltà nel trasmettere la dovuta cattiveria ai suoi giocatori. Nonostante i tempi cupi, la Roma avrebbe addirittura la possibilità di andare all’intervallo in vantaggio: missione fallita per l’incredibile errore di precisione di Ibanez, incapace di trovare la porta sguarnita di testa sugli sviluppi di un angolo.

SECONDO TEMPO – La ripresa vede in campo una Roma più vivace e convinta, capace di schiacciare il Parma nella propria metà campo. Merito di una spinta più fluida soprattutto dei centrocampisti. La prima chance arriva sul destro di Mancini, che non riesce a centrare la porta da buona posizione. Poco male perché al 57’ è Veretout a trovare la conclusione giusta con una botta dai 25 metri che non dà speranze a Sepe. E’ il gol del sorpasso che ridà coraggio e fiducia ad una squadra ferita e convalescente.

D’Aversa prova a dare una scossa alla sua squadra inserendo Karamoh al posto di Barillà. In campo i reparti si allungano ed entrambe le squadre trovano ampi spazi in cui infilarsi. Mancano però la velocità necessaria e la cattiveria giusta in fase di finalizzazione. Fonseca concede gli ultimi 20 minuti a Kolarov, che entra al posto di Bruno Peres.

Al 75’ il Parma protesta per un tocco dubbio di Mancini in area romanista: l’arbitro Fabbri (coadiuvato dal Var) lascia giocare mandando su tutte le furie D’Aversa. Due minuti dopo è Gervinho ad andare a rete in ripartenza ma la gioia dura un istante, il tempo per il guardalinee di segnalare il fuorigioco di partenza.

La Roma soffre la spinta finale ospite, ma riesce a tenere con qualche ansia di troppo. Gli ingressi di Villar e Perez negli ultimi minuti permettono ai giallorossi di tenere lontano il pallone dalla zona di pericolo. Proprio il centrocampista ex Elche spreca due incredibili occasioni da gol esaltando i riflessi di Sepe. Sono le ultime fiammate di un match che la Roma porta a casa con il cuore più che con il gioco. Ma di questi tempi è già tanta roba.

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