
TORINO – Per la 4° volta negli ultimi 6 anni il derby di Torino, in casa juventina, si decide in zona recupero: la rete di Bonucci riporta i bianconeri a -3 dalla vetta (23-20) in attesa di vedere il Milan che farà in terra sampdoriana domani sera.
La squadra di Pirlo si è presentata a questo appuntamento priva di Morata (squalificato 2 settimane in seguito alle proteste post-match di Benevento-Juventus) e con la difesa menomata dagli infortuni di Buffon/Chiellini/Demiral…il Torino, con soli 6 punti in classifica e reduce da un periodo in cui ne ha racimolati solo 2 (entrambi lontano da casa), ha dovuto fare a meno, invece, dei 2 terminali offensivi Millico/verdi, del terzino Murru, del centrocampista Baselli (operato al legamento crociato), ma ha giocato una partita gagliarda vedendo di fare affidamento sulla stanchezza degli avversari in seguito al 3-0 rifilato alla Dinamo Kiev mercoledì sera.
L’allenatore dei bianconeri ha confermato il suo insolito e camaleontico 4-4-2 con variabile di 4-2-3-1 o 4-2-4 in fase d’attacco (4-3-3 nel finale)
[Szczesny;
Cuadrado-De Ligt-Bonucci (cap.)-Danilo (71° Sandro);
Chiesa-Bentancur-Rabiot (71° McKennie)-Kulusevski (57° Ramsey);
Dybala (90° Bernardeschi)-C.Ronaldo]
intanto che Giampaolo si affida al 3-5-1-1 (tramutato in 5-4-1 a rombo e in 4-4-2 negli scampoli conclusivi)
[Sirigu;
Lyanco-Nkoulou-Rodriguez;
Singo-Meite-Rincòn-Linetty (90° Bonazzoli)-Ansaldi (90° Segre);
Zaza (75° Lukic);
Belotti (cap.)].
I primi 45 minuti saranno, molto probabilmente, ricordati come i più brutti della storia recente della stracittadina torinese: escluso lo 0-1 di Nkoulou arrivato all’8° sugli sviluppi di una mischia da corner di Ansaldi “spazzata” di tacco da Meite in anticipo su Bonucci in modo che lo stopper potesse mettere dentro di destro, vedremo solo 2 contropiedi sbagliati grossolanamente dai granata…prima Zaza si fa respingere il piatto sinistro a giro dal portiere, poi Linetty si lascerà recuperare da De Ligt quando era solo davanti all’estremo difensore e Lyanco concluderà di destro fuori dai 20 metri; gli zebrati, da parte loro, tengono sempre il pallone e il fraseggio che esprimono sarebbe pure di qualità, se non fosse totalmente privo di finalizzazioni al di fuori di una punizione di Dybala deviata dalla barriera, di un colpo di testa alto di Bonucci su altra punizione del medesimo Dybala e di una parata facile di Sirigu su destro ancora di Dybala (migliore dei suoi assieme a “CR7”)…l’intervallo sopraggiunge con un predominio quasi totale degli juventini ma l’ultima azione degna di nota ce l’ha Belotti, quando spedisce alta una “sforbiciata” di destro proprio sulla sirena.
All’intervallo sorgono 2 domande spontanee: il Torino meritava di segnare di più per cinismo difensivo e organizzazione offensiva? Come fa la Juventus, con 5 giocatori offensivi e un tecnico di scuola tatticamente avanzata come Pirlo, a imbastire così pochi pericoli?
Quando si ricomincia a giocare vediamo una Juve sempre più arrembante ma che crea, in vero, un esiguo numero di situazioni: una conclusione al 56° di C.Ronaldo deviata in angolo da Lyanco su cui nasce l’1-1 grazie ad un destro al volo di Cuadrado dal limite dell’area…sembra tutto tornato in parità, ma impietosa arriva la segnalazione del VAR, a seguito della quale Orsato si vede obbligato ad annullare la segnatura causa un fallo in attacco di Bonucci su Lyanco in prossimità della conclusione su cui Sirigu si distende in netto ritardo; Kulusevski, appena ammonito, esce per fare posto a Ramsey e rinforzare il centrocampo ma la sua squadra continua a non inquadrare mai il bersaglio intanto che i torinisti arretrano sempre di più, che Lyanco e De Ligt si fanno inserire fra i cattivi per falli sugli attaccanti avversari (rispettivamente Chiesa e Belotti)…mancano, ormai, 20 giri di lancetta quando Pirlo effettua il doppio cambio Sandro-Mc Kennie per Danilo-Rabiot ma nessuno scommetterebbe una lira sulla decisività di questi innesti, forse proprio per questo, al 76° nonchè dopo l’entrata di Lukic al posto di Zaza con conseguente ammonizione immediata a danno del torinista, molti restano a bocca aperta quando Mc Kennie (proprio lui) rimette le cose a posto di testa da cross di Cuadrado dopo che Sirigu si era rivelato decisivo di nuovo salvando in distensione un siluro di Chiesa dai 20 metri. a questo punto diventa chiaro che è solo questione di tempo: il Toro non ne ha più a livello fisico e la Juve sta andando avanti più per inerzia che per reale convinzione ma appare chiaro che il sorpasso sta per giungere: è l’89° quando capitan Bonucci, più sveglio di tutti sul traversone ancora di Cuadrado, salta di testa solo incornando il 2-1 decisivo ed imitando ciò che fecero Pirlo nel 2014/15, Cuadrado nel 2015/16, Higuain nel 2016/17…regalare ai suoi punti decisivi nel derby casalingo!
Vengono indicati ben 7 minuti di recupero ma, in vero, non accade quasi niente: Pinsoglio (3° portiere delle zebre) viene espulso per motivi non meglio identificati (se Buffon dovesse mancare anche domenica prossima si dovrà convocare il portiere della primavera per fare da rimpiazzo a Szczesny), Segre con Bonazzoli (subito annoverato fra i cattivi per un’ostruzione a danno di Chiesa precedendo Cuadrado…unica macchia del colombiano dopo 90 minuti maiuscoli) rilevano Linetty ed Ansaldi così come fa Bernardeschi con Dybala.
Al fischio finale i padroni di casa si godono il trionfo e mantengono una media ottima: vittoria in casa con pari fuori da circa un mese 3° trionfo consecutivo con i cugini al netto di un Torino che conta già 7 punti persi negli ultimi scampoli di gioco di cui molti da situazioni addirittura di vantaggio…segnali fin troppo inquietanti.
la domenica ci potrà dare il resto delle risposte che aspettiamo per questa giornata, parola al campo e vediamo cosa accade.