Tradizionale conferenza della vigilia per José Mourinho in vista della trasferta di Verona.Molti gli argomenti trattati, dei quali ve ne proponiamo uno stralcio.
C’è qualcuno che non ha recepito la sua idea di calcio?
“No, sarebbe facile dire che giovedì siamo stati perfetti. Analizziamo tutte le partite e i problemi che abbiamo avuto. Da questo punto di vista possiamo fare meglio, non nel risultato ma nella qualità del gioco e nella fase difensiva. Ad inizio partita e ad inizio secondo tempo loro hanno avuto momenti di controllo”.
L’ha soddisfatta Ibanez terzino? Cosa sta accadendo a Villar?
“Non capisco, anche prima del Sassuolo non abbiamo parlato di Sassuolo. Ora non abbiamo ancora parlato dell’Hellas. Non è un post-partita, è un pre-partita. Pensavo di parlare della prossima partita e meno di queste cose. Non so che risponderti. Vina e Mkhiatryan hanno due piccoli problemi, ma con il lavoro della staff medico, gente con qualità tremenda, mi aspetto delle cose positive, aspetto di poterli avere a disposizione. Villar? Non capisco la domanda. L’anno scorso era titolare e quest’anno non lo fa? Paulo (Fonseca, ndr) aveva una visione diversa della mia, il prossimo allenatore avrà opzioni diverse delle mie. Qualche giocatore titolare con me magari non lo sarà col prossimo tecnico. Non c’è nessun problema con Villar, Cristante e Veretout stanno giocando e vabbene così per la squadra. Ibanez? Ovviamente non è un terzino e non può giocare alto e crossare, può giocare lì in emergenza con una predisposizione difensiva”.
Che Verona si aspetta per domani? I presidenti danno poco tempo agli allenatori?
“Non mi piace parlare della casa degli altri, sono loro che devono spiegare ai loro tifosi, al mondo del calcio. Per me da lontano è che mi dispiace per due colleghi che sono stati esonerati così presto. Quello che c’è dietro, non è roba mia. Non posso dire nulla. Sono contento che Mazzarri torni, abbiamo giocato insieme in Italia, in Inghilterra. Tudor se cercava un’opportunità di tornare c’è riuscito”.
Quanto conta nel suo gioco l’aggressività degli attaccanti sui difensori? Può essere una chiave?
“Dipende, se è un piano dove vogliamo pressare alto è importante farlo sui difensori. Se la strategia è una linea più bassa così no. Questa partita in casa e la partita con Salernitana abbiamo cercato di pressare alto, è importante. Domani è una partita con difficoltà in più. Un nuovo allenatore che noi non abbiamo nessun tipo riferimento per poter pensare che tipo di gioco. Possiamo vedere il passato di Tudor. Lui cercherà di ripetere i suoi principi. Giocherà in modo diverso. Ci sono tante domande senza risposte. È una difficoltà extra. Non possiamo immaginare”.
cora di più insieme. Non vedo l’età nei miei collaboratori, mi piace gente che pensa, analizza, che studia 24 ore al giorno, con passione”