“Sto bene e ho voglia di giocare, ho vinto tanto e la strada è quella giusta. L’esultanza col dito davanti alla bocca? Nessuna polemica, era per il mio procuratore che mi chiama troppo”
MILANO — Dopo un’estate in cui si è parlato persino di risoluzione del contratto, e un’autunno passato in buona parte in panchina, Maicon è tornato: c’è il suo marchio indelebile sulla vittoria contro l’Udinese, ancor più di quello di Pjanic, che pure ha segnato il quinto gol in 9 partite di campionato, il sesto stagionale contando la punizione vincente di Leverkusen. Stavolta non ha avuto bisogno di un calcio piazzato, la palla gliel’ha servita Maicon, rasoterra, colpita col piatto e mandata all’angolino basso, alla sinistra di Karnezis.
CHE RITORNO — Il 34enne brasiliano è tornato nell’undici titolare dopo 5 partite in panchina: due presenze fino a oggi, l’ultima il 26 settembre contro il Carpi, poi Florenzi e Torosidis lo avevano retrocesso a terza scelta del ruolo. Il centrocampista della Nazionale, ormai un intoccabile, oggi è stato dirottato a centrocampo per ovviare alla squalifica di De Rossi – da cui ha ereditato anche la fascia di capitano, portata per la prima volta da inizio partita – il greco ha ballato troppo in Champions, e perso posizioni.
