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assigecoLa Virtus Roma riparte. Ancora una volta. Con l’addio a Guido Saibene e l’arrivo di coach Attilio Caja, la squadra dell’Ingegner Toti prova a cominciare, per davvero, il suo campionato. E lo farà domani, Domenica 1 Novembre, sul parquet di casa del Palazzetto dello Sport di Viale Tiziano, alle ore 18, contro l’Assigeco Casalpusterlengo. Roma arriva a questo match con 0 punti in classifica, “frutto” di 4 sconfitte in 4 gare; i lombardi scendono nella capitale con 2 punti, ottenuti a Barcellona Pozzo di Gotto, ed ancora scossi dalla sconfitta casalinga contro Agropoli di sei giorni fa, quando si sono fatti rimontare dai campani un vantaggio di ben 22 punti (al 21′). Roma ultima in classifica con Biella ed Omegna, Casalpusterlengo subito sopra: tra Acea ed Assigeco, dopo soli 28 giorni dall’inizio del campionato, è già scontro salvezza.

CAJA, ATTO TERZO – 283 panchine con la Virtus Roma equivalenti a 7 stagioni come coach dei capitolini (entrambi record societari), miglior allenatore della Serie A (1996), una Supercoppa italiana (2000, ultimo trofeo vinto dalla Virtus), una semifinale di Coppa Korac (1998, sconfitta nel derby contro Verona), 7 quarti di finale playoff in 7 stagioni (2 volte eliminati da Treviso, ben 4 volte dalla Virtus Bologna, una volta dalla Fortitudo Bologna), il merito di aver lanciato a Roma una leggenda come Alessandro Tonolli e le lacrime per il dramma di Davide Ancilotto. Quando il nome di Attilio Caja riecheggia nel vetusto Palazzetto di Viale Tiziano non può rimanere inascoltato; è l’indissolubile storia della società capitolina ad essersi legata al coach pavese per tanti anni (dal 1994 al 1999 e dal 2000 al 2002) e sono moltissimi i ricordi dei tifosi virtussini che lo vedono protagonista. Da quel 21 Maggio 2002 (gara3 quarti di finale playoff, Skipper Bologna-Wurth Roma 100-84), data dell’ultima panchina di Caja a Roma, di “acqua sotto i ponti” ne è passata tanta, tantissima; eppure eccoci qui, a tardo 2015, nel riprendere il filo di un discorso interrotto 13 anni fa. Il destino poi, non smette mai di rincorrersi: Attilio Caja arrivò per la prima volta a Roma nell’Estate del 1994, per rilanciare gradualmente una Virtus retrocessa in A2, la quale scampò al secondo campionato nazionale grazie all’allora neopresidente Giorgio Corbelli che acquisì i diritti sportivi di A1 della fallità Aurora Desio. Oggi Caja torna a Roma per provare a rilanciare una Virtus che si è autoretrocessa proprio in quella A2 che 21 anni fa fu evitata grazie agli ormai noti meccanismi amministrativi federali.

QUALE VIRTUS ROMA TROVA CAJA? – Attilio Caja trova oggi una Virtus demotivata e con poca fiducia, a causa delle 4 sconfitte maturate finora in altrettante gare. Lo 0 nella tabella dei punti in classifica è frutto, tra i vari fattori, anche dell’aver il peggior attacco di tutta la Serie A2 (solamente 243 i punti messi a referto), a fronte di una difesa che sembra aver contenuto quelle lacune apparse palesi nella pre-season (con 280 punti subiti è la terza miglior difesa del girone Ovest e la quinta in assoluto). Sono tantissimi i punti su cui il nuovo coach dei romani dovrà intervenire: dalle difficoltà in fase in regia allo scarso rendimento degli esterni, dalla sofferenza sotto canestro ad un asse play-pivot che non sembra funzionare. Durante la conferenza stampa di presentazione, Caja è stato chiarissimo: “la percentuale che ci siano arrivi dal mercato è pari a zero. Questi siamo e questi rimaniamo”. Ed allora Roma dovrà ripartire dai 14.5 punti di media di Voskuil, apparso troppo spesso a disagio in fase difensiva, da un Callahan che non potrà più farsi dettare legge dal Mortellaro di turno, da un Maresca che dovrà iniziare a giocare a pallacanestro, da un Olasewere che vanta un 11 punti + 6 rimbalzi di media, dalla coppia di play Meini-Bonfiglio che dovranno obbligatoriamente innalzare il loro rendimento (finora 7 punti e 5 assist di media a partita in due). Ma soprattutto, a nostro avviso, dovrà ripartire da Gabriele Benetti, il più giovane del gruppo ma apparso finora il più grintoso, il più tenace, il più volenteroso, che con 7+5 di media è l’unico che finora ci sentiamo di “salvare” con un giudizio sufficiente. Si riparte da tutto ciò, contro Casalpusterlengo. Che il Caja ‘ter’ abbia inizio.

L’ASSIGECO CASALPUSTERLENGO, SINONIMO DI GIOVENTU’ – La U.C.C. Assigeco Casalpusterlengo nasce nel 1977 in Lombardia, nell’omonima cittadina sita in provincia di Lodi, per opera del presidente Franco Curioni. Il passo dalla giacca e cravatta alla canotta è breve: i primi anni della neoneonata società trascorrono nei campionati CSI ed in Promozione ed a scendere in campo sono proprio il presidente Curioni e gli altri membri del consiglio direttivo. Una prima svolta si ha nel 1994 con l’arrivo della sponsorizzazione targata ‘Assigeco’: gli obiettivi si innalzano ed in 8 anni si conquista prima la C2, poi la C1 e poi la B2, grazie all’opera di coach Fabio Corbani, oggi tecnico di Cantù. Arriva il Campus ASSIGECO di Codogno, comune limitrofo sempre del lodigiano ed attuale sede delle partite della prima squadra, e con esso il PROGETTO GIOVANI. Progetto che ancora oggi va avanti a pieno regime, come testimoniato dall’attuale coach dei lodigiani, Alessandro Finelli, ai nostri microfoni: “Casalpusterlengo è una società seria e con tradizione, che dà la possibilità di lavorare valorizzando i giovani: questi sono i motivi per cui ho scelto di accettare la proposta della società”. Il patron Curioni sogna in grande e con la costruzione del Campus (da qui sono passati Danilo Gallinari e Pietro Aradori) si fa un deciso passo avanti verso il futuro. In contemporanea, la prima squadra continua ad ottenere risultati positivi: nel 2003 si conquista la Coppa Italia di B2 contro Veroli e nel 2004 arriva la promozione nella Serie B d’Eccellenza, sconfiggendo nello spareggio finale Senigallia. Anni di transizione e nel 2006 arriva nel roster anche “SuperMario” Boni, nativo proprio della vicina Codogno. Nel 2007 giunge un nuovo trofeo, ovvero la Coppa Italia di categoria battendo in finale Brindisi, e nel 2009 il successo viene addirittura bissato, ai danni di Forlì. Nella stessa stagione sfuma la conquista sul campo della Legadue, che però arriverà mediante ripescaggio dopo la rinuncia al campionato sia da parte di Livorno che della Virtus Siena. Salvezza il primo anno, e salvezza anche nella seconda e tormentata stagione di Legadue (un grave lutto che colpisce il neo vicepresidente Bianchi e l’esonero di Marco Calvani). Poco prima dell’inizio della stagione 2011/12, patron Curioni decide di rinunciare alla Legadue a causa del poco pubblico accorso negli ultimi anni a sostenere la squadra presso il PalaCastellotti di Lodi, e la squadra torna a giocare al Campus di Codogno ripartendo dalla Divisione Nazionale A, con un roster all’insegna della gioventù. Il PROGETTO GIOVANI riprende vigore e dopo un primo playoff perso contro Torino a livello di quarti di finale, nel 2014 arriva la conquista della A2 Gold mediante ripescaggio, dopo aver perso la decisiva gara5 di finale contro Mantova per un solo punto (64-63). Sempre nel 2014 arriva il più importante successo a livello giovanile, lo Scudetto Under 19, guidati da uno strepitoso Marco Spissu, già carnefice della Virtus Roma con la canotta di Derthona poche settimane fa. Quest’anno c’è da giocarsi la A2 unica, e la piccola Casalpusterlengo, comune di appena 15 mila abitanti, scende nella Città eterna, capitale d’Italia, in cerca di gloria. Quella dei lombardi è una favola destinata a proseguire nel tempo.

IL ROSTER DI CASALPUSTERLENGO – Una squadra falcidiata dagli infortuni: così si può ben definire l’inizio di stagione dei lombardi, come confermato anche da coach Finelli durante la trasmissione “Timeout”: “Luca Vencato, buon playmaker della nazionale under 20, si è fatto male dopo 30′ della prima partita contro Scafati, Daniel Donzelli mai avuto finora e tornerà Domenica dopo 7 mesi di assenza, Riccardo Rossato si è infortunato alla seconda giornata, Alberto Chiumenti ha saltato le prime due giornate”. E poi c’è l’indisponibilità di Alessandro Pagani, il giovane 21enne che lo scorso 19 Settembre nel corso di un’amichevole contro Brescia si è accasciato a terra in preda ad un attacco cardiaco. Grazie ai primi prodigiosi interventi medici ed all’utilizzo del defibrillatore il ragazzo è riuscito a salvarsi, con il cuore apparso completamente sano in seguito a recenti controlli medici. Una tragedia sfiorata, con il lieto fine che fortunatamente è riuscito a prevalere. “L’episodio di Alessandro è stato molto provante, sono stati attimi terribili. Direi che ci ha quasi “compattato” come squadra, ci ha fatto capire che bisogna godersi appieno ogni giornata” le parole di Alessandro Finelli. I già citati Vencato (play classe ’95), Donzelli (ala piccola classe ’96), Rossato (guardia classe ’96) e Pagani (ala piccola classe ’94), a cui si aggiungono Nemanja Dincic (ala grande serba classe ’98), Mitchell Poletti (centro classe ’88) e Luca Rota (play classe 2001) sono tutti prodotti del settore giovanile di Casalpusterlengo, o comunque hanno presenziato in esso. Il più anziano del roster è il play classe ’82 Robert Fultz, con esperienze in A1 e soprattutto con uno scudetto vinto nel 2000 con la Fortitudo Bologna, ma il veterano della squadra è l’ala forte classe ’87 Alberto Chiumenti, alla sesta stagione con la canotta dei lodigiani. E poi c’è Daniele Sandri, lo scorso anno visto proprio con la Virtus Roma, dove ha ottenuto meno spazio di quanto meritasse ma ha avuto la possibilità di giocare anche in Eurocup (decisivo il suo apporto difensivo, oltre al 7+4 finale, in una lottata Roma-Oldenburg 83-81). Chiudono il roster i due americani, entrambi già visti in Italia: Kyle Austin, ala grande ex Matera e Latina, e la guardia Darryl Joshua Jackson, con un passato a Brindisi e Roseto, entrambi comunque girovaghi per tutta Europa (Romania, Grecia, Germania, Georgia, Francia, Belgio, ecc.). “E’ un momento non facile a livello fisico ed abbiamo raccolto meno di quanto seminato, perchè potevamo sicuramente avere 2 o 4 punti in più: ora però guardiamo avanti, siamo un gruppo sano e possiamo far bene anche a Roma”, le parole di coach Finelli, formatosi nella Fortitudo Bologna e da quest’anno nella provincia lodigiana. Con una squadra ridotta all’osso causa infortuni, a brillare sono stati finora Austin (19+6 di media con il 61% da due) e Poletti (16+8 con il 70% di due). Bene, per quel poco che hanno giocato, Chiumenti e Vencato, con il primo che ha giocato solo contro Rieti ed Agropoli ed il secondo che ha disputato egregiamente i soli primi 30 minuti della gara inauguarale contro Scafati. I 6 assist di media a partita garantiscono una lucida regia da parte di Fultz, mentre l’ex Sandri emerge più per la consistenza temporale e fisica delle sue prestazioni piuttosto che per i numeri delle statistiche. Impressionante il dato dei due americani nell’ultima gara persa contro Agropoli: 50 punti in due (30 Jackson, 20 Austin) sui 92 totali della squadra. Due gli ex della gara: il già citato Sandri, e Riccardo Casagrande, che ha vestito la canotta di Casalpusterlengo nella stagione 2011/12 in Divisione Nazionale A, collezionando 33 presenze ed 8 punti di media.

VIRTUS ROMA: REAGIRE – Difesa aggressiva, determinazione a rimbalzo, transizione: l’ABC della pallacanestro di Attilio Caja dovrà manifestarsi già da domani in tutte le sue potenzialità. Una squadra la Virtus, che è sembrata soffrire questi aspetti nel proprio gioco; ma Roma ha l’obbligo di reagire, e desta curiosità l’atteggiamento dei giocatori in campo dopo l’allontanamento di Guido Saibene e l’arrivo del nuovo allenatore. “Attilio Caja è un esperto in inserimenti in corsa e darà da subito una precisa identità difensiva. Con lui saranno protagonisti Voskuil e Maresca su tutti” dice coach Finelli, sempre a TimeoutChannel. Il match di domani è fondamentale perchè mette in palio importanti punti salvezza: Roma non può rimandare ancora l’appuntamento con la prima vittoria.

Matteo Buccellato

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