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ROMA – Sempre più in alto. La Roma di Gasperini continua a volare e stavolta ritrova pure i gol degli attaccanti. Sì perché a sbloccarla ci pensa l’uomo più discusso di questo inizio stagione, Artem Dovbyk, schierato da Gasp al posto di Ferguson. Dopo 7’ l’ex pichichi della Liga infila Montipó con una incornata di testa degna della fama che lo ha accompagnato dal suo arrivo a Roma. 1-0 e partita che ci si immagina in discesa per la squadra giallorossa. E invece le fatiche di coppa si fanno sentire e la Roma subisce il ritorno di un Verona bello e spumeggiante; prima Svilar salva di faccia su Giovane lanciato a rete, poi Orban si pappa un gol facile facile da zero metri con pallone che gli sbatte addosso e finisce sulla traversa (il gol sarebbe sicuramente stato rivisto al var per una posizione più che sospetta di Giovane). La partita cambia ma sull’economia del match pesa la mancata espulsione di Akpa Akpro che, già ammonito, commette il più classico dei falli tattici che da regolamento dovrebbero essere puniti col giallo. La prima frazione si chiude però con la Roma avanti. Nella ripresa il Verona continua a maramaldeggiare ma stavolta Svilar non deve compiere miracoli particolari per mantenere la porta inviolata. E così dopo un altro errore da matita rossa (per non dire da ritiro della licenza) della squadra arbitrale per un mancato fischio per fallo di Nelsson su Celik (intervento da rosso con il turco lanciato praticamente in porta) si arriva al gol del raddoppio di Soulè con tocco facile facile dell’argentino dopo una carambola davanti alla porta del Verona con protagonisti Pellegrini e Konè. Giusto il tempo per vedere Orban che segna con la mano e la partita si chiude. La Roma vola con 12 punti superando in classifica la Juve e continuando a star lì nei piani alti della classifica.