
MILANO – Puó esistere una squadra che in 20’ tira 7 volte verso la porta avversaria giocando pure in trasferta? Esiste e l’abbiamo vista a San Siro affrontare il Milan. Tutto ciò grazie all’impronta che il tecnico di questa squadra che si chiama Giampiero Gasperini le sta dando. Può esistere poi una squadra che in questi 20’ e tirando per 7 volte verso la porta avversaria non riesce a segnare? Esiste e parliamo sempre della stessa squadra di cui sopra. E il tutto è riconducibile alla scarsa confidenza col gol dei suoi interpreti. La Roma più masochista di tutti i tempi, riesce a regalare 3 punti al Milan giocando 40’ sontuosi in cui i vari Dybala, Soulè, N’Dicka, El Aynaoui e Cristante riescono a sbagliare l’inverosimile sotto porta. E come spesso accade al primo affondo il Milan segna con Pavlovic che trasforma in rete una fuga con assist di Leao (alla fine sarà la rete che segna l’1-0 definitivo). Il gol sveglia i rossoneri mentre fa da sonnifero ai giallorossi: prima dell’intervallo Fofana sbaglia il gol che avrebbe chiuso definitivamente i discorsi con 45’ di anticipo. Nella ripresa la Roma ancora intontita dal finale di primo tempo, sbanda paurosamente e si salva grazie ad un palo e ad un salvataggio di Hermoso sulla linea. Dalla metà del secondo tempo i giallorossi riprendono in mano il gioco costringendo il Milan sulla propria metà campo. L’occasione per pareggiare arriva a 10’ dal termine quando l’ineccepibile arbitro Guida, concede un calcio di rigore per un fallo di mano di Fofana in barriera in seguito ad una punizione calciata da Pellegrini. Il penalty lo batte Dybala che fa fare bella figura a Maignan. Il portiere francese del Milan para buttandosi sulla sua sinistra e salva la vittoria della sua squadra (nell’occasione l’argentino ex Juve si fa pure male ed è costretto ad uscire dal campo). La Roma esce da San Siro con le ossa rotte in una partita che ha per l’ennesima volta palesato tutti i limiti di una rosa incompleta che fino ad ora ha stupito tutti soprattutto grazie alla mano del suo allenatore.
