Lungo e graditissimo intervento nel corso di “Timeout” per Flavio Tranquillo, voce italiana della pallacanestro su Sky Sport. Tanti gli argomenti toccati da “The Voice”, tra cui NBA, Nazionale ed Eurolega. Ecco le sue parole:
LA NAZIONALE: GLI EUROPEI, L’ARRIVO DI MESSINA, IL GRUPPO ‘ITALIA’, MUSSINI IN NCAA
Gli Europei sono belli e divertenti ma non necessariamente sono l’espressione di valori scolpiti nella pietra. Le squadre si formano in un mese, giocano insieme per due settimane e poi non esistono per undici mesi. E’ un fenomeno particolare ed affascinante, ma il giudizio sul risultato mi lascia sempre tiepido. La decisione di cambiare allenatore è stata presa in piena libertà dal presidente della FIP e toccherebbe chiedere a lui un’interpretazione autentica sulla stessa. Credo sia fuori luogo ritenere il tecnico una ‘deus ex machina’ che inventi risultati; e meno che mai può esserlo Messina, che è uno straordinario allenatore ed una grande persona. Eviterei di guardare ai risultati delle partite del Preolimpico per capire davvero se è meglio ciò che c’è ora o quello che c’era prima; non servono a dare un giudizio assoluto. Credo che i giocatori italiani di riferimento siano 5; non solo Gallinari, Belinelli e Bargnani ma anche Gentile e Datome, che giocano l’Eurolega da protagonisti. Non amo la suddivisione per blocchi come “i 3 NBA” o “i 2 dell’Eurolega”: ogni giocatore ha la sua storia e la nazionale non è la somma del valore di ogni singolo giocatore, ma l’espressione di una sintesi. Il gruppo della Nazionale non ha ancora espresso la sua massima sintesi, anche perchè è un gruppo ‘verde’. Guardo con molta curiosità a ciò che sta facendo Mussini in NCAA, perchè ha la possibilità di diventare un giocatore che ha molto senso nell’ottica di una nazionale: può entrare in campo e dare ordine, giocare per gli altri, cambiare il senso del ritmo. In quel contesto può essere un giocatore importante.
DATOME E GENTILE: LA “LORO” NBA
La NBA non è un fenomeno monolitico, è costituita da 30 realtà tutte molto diverse e cangianti continuamente. Lo stesso tipo di giocatore, mantendendo le stesse caratteristiche, può fare molto bene da una parte e male da un’altra. Datome si è ritrovato in squadre non molto solide; venendo da una realtà come Roma dove era un leader tecnico e spirituale, ha perso fiducia trovandosi in un mondo con ben altre caratteristiche, dove la divisione tra chi è uno specialista e non, è secca e marcata. Se fosse andato lì due anni prima o se andasse lì tra un biennio magari avrebbe avuto più chances o ne avrà di più. Il numero dei minuti in cui giochi in NBA non rappresenta direttamente la misura del tuo valore. Questo è un campionato dove se togli i primi 50-100 giocatori, tutti gli altri sono fungibili. Gli ultimi 200 sono sostituibili da altrettanti, se non di più. Gentile ha sufficiente valore, teoricamente, per giocare in NBA ma bisogna vedere se ciò significhi giocarci da protagonista, per uno o per dieci minuti, da specialista, da attaccante, da difensore, ecc. Ciò si può stabilire solo se ci si riferisce a qualcosa di preciso, ad una certa squadra con proprie caratteristiche.
GOLDEN STATE: E’ COMINCIATA UNA NUOVA ERA?
Io credo che la storia di Golden State sia cambiata tra gara 3 e gara 4 delle scorse Finals, quando Kerr tra una gara e l’altra cambiò il quintetto (mise Iguodala al posto di Bogut, ndr). Gara 4 iniziò con un 7-0 per Cleveland e Kerr chiamò subito un timeout; Golden State vinse poi con ampio scarto quella partita, con Mozgov, tra le fila dei Cavs, che fece 28 punti. Credo che se Cleveland avesse vinto quella partita, oggi probabilmente sarebbe ‘vietato’ dire che quella di Golden State è una buona pallacanestro. Quella vittoria gli consentì di giocare questo tipo di basket con una pressione diversa. E’ una pallacanestro notevole se giocata bene, come lo possono essere tanti altri tipi. Ritengo sia superficiale pensare che vinca solo questo tipo di pallacanestro o che basti mettere in campo 5 giocatori intorno ai 2 metri, e dirgli di correre, fare pick n’ roll e tirare da tre. Come credo lo sia anche ritenere che si possa vincere il titolo con un quintetto piccolo.
SQUADRA E CESTISTI DEL FUTURO IN NBA
Quanto fatto da San Antonio non penso sia ripetibile, almeno apparentemente; le regole sono disegnate in modo tale da non permettere alla stessa squadra di rimanere ai vertici per 15-20 anni, e gli Spurs sono un’eccezione. La squadra meglio strutturata internamente, e che può avviare un percorso vincente, è proprio Golden State; i giocatori che possono esplodere e trascinare con loro la rispettiva franchigia sono Anthony Davis (New Orleans, ndr) e Karl-Anthony Towns (Minnesota, ndr). Mi sembrano cestisti con un clamoroso margine di miglioramento.
MILANO E SASSARI: UN’EUROLEGA INFELICE PER L’ITALIA
Milano e Sassari pagano una situazione di Eurolega in cui le squadre non hanno omogenee possibilità di spesa, e quindi è ovvio che essendoci chi spende tanto e chi meno, possa competere di più chi spende maggiormente; la sostanza è questa. Ci sono poi squadre che hanno budget simili a quelle delle due italiane e forse andranno alle Top 16. In questo momento in Eurolega ci sono squadre di prima, di seconda e di terza fascia; Sassari è una questione particolare, mentre Milano non è nè di prima nè di terza. Non è una questione di risultati, ma di un sistema che è imperfetto ed incompiuto. Riferirsi poi strettamente a ‘squadre italiane’ penso sia limitativo, dato che ci sono talmente tanti stranieri che credo sia più consono parlare in generale di ‘squadre’.
LA GUERRA TRA EUROLEGA E FIBA
La scissione è stata già vista, al momento è rientrata di un anno. Il punto è che finchè il basket professionistico si reggerà su risorse interne, basandosi sull’assunto che si possa stare in perdita per definizione, sarà impossibile maturare un certo tipo di progresso. Quando il basket si reggerà su risorse provenienti dall’esterno, potrà cominciare un nuovo cammino. Non so se questo inizierà con la Fiba, con l ‘Eurolega o saranno direttamente i club a lanciarlo; sarebbe rilevante cambiare il sistema, ma non vedo alle porte nessun cambiamento. Si tratta di intervenire su un vero e proprio business economico-finanziario.
LA SERIE A2: UN AMARCORD DI PIAZZE STORICHE
La A2 ha piazze assolutamente non secondarie, la pallacanestro è una sola e la trovo bellissima indipendentemente dal livello, chiaramente differente a seconda della categoria. Se una città come Roma non può esprimere una sua franchigia in questa Serie A, mi sembra che ciò sia una caratteristica abbastanza chiara sulla struttura economica di questo sistema. Se poi ad essa uniamo le situazione di Fortitudo Bologna, Biella, Siena, ecc., allora capiamo dov’è il problema. Andare avanti così ed avere tra 10 anni un’A2 ancora con nomi grossi, non credo sia il massimo per un cammino evolutivo che miri a progredire.
IL RITORNO DELLA SERIE A SU SKY
E’ stata una decisione presa ad un livello che non mi compete e coinvolge, con gli altri colleghi cerco di sviluppare giornalisticamente i prodotti acquisiti. In generale va rimarcata una certa attenzione verso la pallacanestro intesa in quanto tale, come fenomeno reale, indipendetemente dal contenuto.
Un sentito grazie a Flavio Tranquillo ed a Francesco Carotti, direttore operativo della Virtus Roma.
Matteo Buccellato