Sfida chiave domani pomeriggio al Palazzetto dello Sport di Viale Tiziano per la Virtus Roma, impegnata contro la Paffoni Omegna nella 10a giornata del campionato di A2 girone Ovest. Dopo il terribile inizio con sei sconfitte consecutive, la Virtus ha piazzato tre successi di fila e non ha intenzione di fermarsi: il doppio impegno casalingo contro Omegna e Siena è una ghiotta occasione per scalare posizioni in classifica, abbandonando zone torbide. Sia i capitolini che i piemontesi arrivano a questo match con 6 punti in classifica: chi vince, allunga. Una sfida interessante, considerando l’ottimo stato di forma di entrambe le squadre, che le ha viste vincenti per 3 volte negli ultimi 4 turni di campionato. Virtus, non fermarti ora!
PERCENTUALI. TENUTA MENTALE – Dopo Reggio Calabria, anche la trasferta di Barcellona Pozzo di Gotto ha riservato gioie ad Attilio Caja ed ai suoi ragazzi. Tre successi nell’arco di otto giorni ci hanno consegnato una Virtus Roma rigenerata: pochi errori, ottima circolazione di palla, un’efficace difesa a zona, un’equilibrata distribuzione delle soluzioni offensive tra pitturato ed arco ed alte percentuali nel tiro dal campo (52% da due e 33% da tre in generale, ma nel tris di vittorie si è tirato con il 59% da due ed il 44% da tre). Il quintetto base si sta rivelando tra i più decisivi del girone Ovest, con Voskuil che viaggia a quasi 18 pt. di media ed un determinante Maresca da 12 pt. a gara. Alcune percentuali delle ultime tre gare indicano chiaramente il perchè di altrettanti successi: Maresca a suon di penetrazioni vincenti ha registrato un 67% da due, accompagnato da un 39% da tre. Voskuil si “accontenta” del 58% da due, tirando da tre con il 31% ma piazzando dall’arco colpi da KO: l’uomo giusto, al momento giusto, con un’arma letale. Callahan ha ridotto il numero di tiri presi, risultando molto più razionale nelle scelte di gioco e più incisivo nell’apporto alla squadra: 54% da due ed un importante 67% da tre, proprio dove nelle prime partite della stagione risultava peccare di egoismo e di precisione. Per Meini un buon 38% dal campo, ma c’è anche Olasewere a rendersi sempre più determinante sotto canestro: 67% registrato sia con Biella che a Reggio che in Sicilia. Assolutamente da rimarcare sono poi i progressi virtussini sotto la voce ‘ tenuta mentale’. La fretta, l’ansia ed il nervosismo che attanagliavano la Virtus fino alla gara contro Agropoli sembrano essere scomparsi: Caja predica calma e sangue freddo senza stravolgere il piano partita, anche quando le cose non sembrano più andare per il verso giusto. Le ultime prestazioni sembrano dar credito a questo “trionfo della razionalità”: se contro Casalpusterlengo Callahan sbagliava due liberi decisivi per la vittoria e ad Agropoli la beffa arrivava sull’ultima azione, sia a Reggio Calabria che a Barcellona Pozzo di Gotto la reazione dei romani nel momento di maggiore difficoltà è stata brillante. L’aggancio reggino sul 73 pari ed il massimo vantaggio barcellonese (40-35) si sono rivelati momenti chiave: Roma ha vinto le gare in questi frangenti, compattandosi ed attaccando senza timori. Una bella Virtus in queste tre vittorie, credibile tecnicamente e solida mentalmente. Adesso c’è Omegna: poker servito?
LA FULGOR OMEGNA, VOCE SPORTIVA DI UN’INTERA PROVINCIA – Stando a stime recenti Roma ha 2.864.047 abitanti (con una superficie pari a 1.287,36 km²), mentre Omegna ha 15.541 abitanti (per 30,37 km² di superficie). Realtà completamente differenti quelle che domani si sfideranno al PalaTiziano: la Capitale d’Italia, rappresentata dalla sua società cestistica più vincente nella storia, contro la provincia verbanese, nella “persona” della Fulgor Basket, principale attrazione sportiva del territorio limitrofo. Una Davide contro Golia, con Omegna che verrà a Roma per spogliarsi subito degli abiti della “Cenerentola” di turno. Ma non c’è dubbio che la trasferta nell’Urbe, sul campo di una squadra già campione d’Italia nonchè d’Europa, per la Fulgor di Ugo Paffoni rappresenta un traguardo importante, all’interno di un cammino che mira alla stabilizzazione della società nel secondo livello della pallacanestro italiana. Il nome Fulgor ha origini pluricentenarie ad Omegna: appare già nel 1901, ma solo nel 1938 il basket fa la sua comparsa nel piccolo comune piemontese. La Fulgor Basket, invece, nasce nel 1953 e nel giro di 8 stagioni (con ben 4 promozioni) passa dalla Prima Divisione alla Serie A, all’epoca secondo campionato nazionale. Sarà un’esperienza breve a causa dell’immediata retrocessione, a cui seguiranno 15 anni di inattività: ad Omegna manca un palazzo dove disputare le partite casalinghe e la società decide di non iscrivere la squadra al campionato. Si tornerà al basket giocato solamente nel 1978, dopo la costruzione del PalaBagnella, disputando la Prima Divisione. Nel corso degli anni ’80 e l’inizio dei ’90 la Fulgor si divide tra il campionato di Promozione e la Serie D, salendo in C nel 1992. Seguiranno anni caratterizzati da difficoltà economiche, costringendo l’allora presidente Pastore ad un’autoretrocessione in D e poi ad un’annata di sola attività giovanile. Una nuova ripartenza si ha nel 1997, e sarà l’inizio di un cammino che non vedrà più retrocessioni in casa Fulgor. In quattro stagioni si ottengono altrettante promozioni, risalendo dalla Promozione fino alla B2; e nel 2006 arriva anche la Serie B1, superando in un sentito derby da finale playoff i “cugini” del Borgomanero. La Fulgor inizia ad essere seguita anche nel resto della provincia verbanese e vede aumentare il numero dei suoi tifosi; il campo di gioco diviene il PalaBattisti di Intra, frazione di Verbania. B1, Serie A Dilettanti, Divisione Nazionale A, A2 Silver, A2 unica: Omegna vive tutta la decennale trasformazione del terzo (adesso confluito nel secondo) livello della pallacanestro italiana. Nel 2007 la Fulgor vive nuovi momenti di instabilità finanziaria, ma i tifosi tramite l’azionariato popolare riescono a salvare la squadra. Questo straordinario gesto d’amore viene notato da Ugo Paffoni, che non solo garantirà il capitale necessario alla società per proseguire la sua attività, ma ne diverrà poi il presidente. Sono da ricordare la stagione 2009/10, dove la Fulgor cade a decisiva gara3 di semifinale playoff contro Forlì, e l’annata 2011/12, quando Omegna arriva prima in regular season per poi cadere ancora in semifinale contro Ferentino. Ma questa sarà anche la stagione del primo e finora unico trofeo della Paffoni, la Coppa Italia di categoria (al tempo Divisione Nazionale A) vinta in finale contro Torino. Nell’Estate 2014 viene chiamato in panchina il classe ’82 Alessandro Magro, dal 2006 al 2014 nello staff tecnico della Mens Sana Siena: un grande lavoro svolto nel settore giovanile mensanino, oltre all’esperienza da primo vice allenatore al fianco di Marco Crespi nel campionato 2013/14. Il primo anno di Magro ad Omegna porta ad un decimo posto in A2 Silver, mentre la stagione attuale comincia con 5 sconfitte consecutive. Poi, un cambio di marcia (come per la Virtus Roma): vittoria sul campo di Barcellona Pozzo di Gotto, prestigioso successo casalingo contro Siena, un passo falso sul parquet di Casalpusterlengo e da ultimo, un roboante +18 rifilato a Latina. Sarà una Fulgor Omegna in salute quella che la Virtus Roma affronterà nel pomeriggio di domani, Domenica 29 Novembre.
IL ROSTER DI OMEGNA – La forza dell’Omegna 2015/16 sta nell’essere una squadra equilibrata, che fa affidamento sulla pericolosità di molteplici individualità, senza dover riporre la maggior parte del proprio potenziale nel classico “giocatore fuori categoria”. Ciò è testimoniato dal fatto che tre quinti del quintetto base gode di una media punti in doppia cifra, a cui si aggiunge il “sesto uomo” Gurini. Alessandro Zanelli, classe ’92, è il playmaker titolare: cresciuto nelle giovanili di Treviso, con cui ha vinto lo Scudetto under 19 nel 2011, viene da un’ottima annata a Recanati, chiusa a poco meno di 11 pt. a partita. Ad Omegna finora 7.6 pt. di media per lui, che è ampiamente il miglior assist man di squadra (3.4 a gara). Un rookie per lo spot da guardia, coperto dal 23enne Keon Moore, proveniente da Winthrop University, dove ha dato spettacolo con 18.5 pt. e 5.2 rimbalzi di media. Positivo il suo impatto in Italia, dove viaggia con 12.6 pt./gara ed il 50% da due. Buone percentuali sotto la stessa voce anche per Andrea Casella (55%) e Tyler David Smith (53%), rispettivamente ala piccola e forte del quintetto base omegnese. Per l’italiano classe ’90, Omegna può rappresentare un possibile riscatto dopo un’opaca stagione vissuta in A1 a Varese; 8.8 pt. a gara finora, conditi da 4 rimbalzi. Per il 29enne americano, con esperienze in Turchia e Francia, 12+9 di media nonostante la totale assenza di ‘offensività’ perimetrale nel suo gioco. Smith è stato scelto da Omegna dopo che Elijah Pittman, a fine Agosto, ha dovuto rinunciare a far parte dell’attuale roster per gravi motivi familiari. Il miglior realizzatore della Paffoni è il pivot classe ’91 Antonio Iannuzzi, che con 13.7 pt. e 7 rimbalzi a gara si presenta come micidiale uomo d’area, senza disdegnare eventuali soluzioni dall’arco. Per lui questo è il secondo anno con la canotta di Omegna, avendo chiuso la passata stagione con 18 pt. di media ed high di 33 contro Ravenna. La guardia-ala Giacomo Gurini ed il play Alessandro Cappelletti sono le due riserve principalmente utilizzate da coach Magro. Al terzo anno ad Omegna, Gurini, classe ’84, ottimizza i 20 minuti scarsi di utilizzo con una media di quasi 11 pt. a gara. Cappelletti, classe ’95 e prodotto senese, registra 7 pt./match ed è stato compagno di squadra di Gabriele Benetti negli ultimi Europei under 20 con la canotta azzurra. Il roster è completato da tre classe ’95. Giovanni Vildera, ala forte prodotto delle giovanili della Reyer Venezia ed alla seconda stagione ad Omegna, al pari di Cappelletti e Iannuzzi; ed il duo Lorenzo Galmarini (pivot) e Diego Terenzi (play), entrambi provenienti da Recanati insieme a Zanelli. Per Terenzi, cresciuto a Pesaro, c’è già stato il debutto in A1 con i marchigiani.
I ‘DUELLI’ DEL PARQUET – La forza del gruppo è l’arma in più di Omegna e scardinare fin da subito le sue certezze può risultare determinante per l’esito del match. L’atletismo di Smith e Iannuzzi si rivela pericoloso nel pitturato, specialmente in post basso; qui servirà un forte dispendio fisico da parte dei lunghi romani, che dovranno cercare di prevalere nel computo dei rimbalzi. Meini vs. Zanelli va a porsi come uno scontro tra generazioni mentre non mancherà il lavoro per gli esterni, che dovranno tenere Moore e Casella. Se Voskuil e Maresca confermeranno le ultime brillanti prestazioni il cammino di Roma potrebbe porsi in discesa, con Olasewere all’esame ‘Smith’. Per quanto concerne la fase difensiva della Virtus, ancora probabile un ampio uso della zona. Palla a due alle ore 18.
Matteo Buccellato