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BOLOGNA – Che l’obiettivo di Mourinho e soci fosse quello di passare questa giornata senza fare danni ad una rosa che di problemi di infortuni ne ha anche troppi, lo si capiva già dalla lettura delle formazioni; le sconfitte di Milan ed Atalanta però, hanno costretto i giallorossi a provare ad accorciare in classifica per poter ancora ambire ad un piazzamento in zona Champions. E nonostante la formazione di partenza fosse imbottita di giovani e seconde linee, la Roma a vincere questa partita non solo ci ha provato, ma con un arbitro lucido o capace, c’è l’avrebbe pure fatta: clamorose le decisioni del pessimo Orsato (a cui pure Modric ha mandato i saluti sperando di non incrociarlo mai più) che nega agli ospiti 2 calci di rigore netti, uno per tempo con gomitate in pieno volto ricevute da Solbakken nel primo tempo e da Ibanez ancor più netta nella secondo. Il sedicente direttore di gara di Schio, non ha nemmeno usufruito dell’apporto della sala Var (dormivano?). Nonostante ciò la Roma potrebbe passare lo stesso nella prima frazione, a margine di un’imbucata di Solbakken (tra i migliori) per Belotti, la cui conclusione fa fare una buona figura a Skorupsky e niente più. L’imprecisione delle punte giallorosse fa si che lo 0-0 resistesse fino al 90’ nonostante l’ingresso di Pellegrini e Abraham nella ripresa, protagonisti anche dell’azione più importante del secondo tempo in cui il capitano lancia un pallone preciso sui piedi dell’attaccante praticamente solo davanti al portiere, ma la palla sfila d’un soffio senza che il numero 9 riuscisse a controllarla. Alla fine di questo match rimane il punticino rosicchiato a Milan e Atalanta e le buone prestazioni dei “bambini” come li chiama Mourinho Tahirovic e Missori. Dalle 20 di ieri la testa di tutto il popolo giallorosso, addetti ai lavori e non, è rivolta al match di giovedì a Leverkusen ( anche il Bayer ieri non è andato oltre il pari a Stoccarda) per l’ennesimo appuntamento con la storia.

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