La squadra di Caja supera Casale Monferrato. Avvio difficile, poi la rimonta ospite: finisce 60-53
Voleva, Attilio Caja, rendere omaggio alla memoria di Davide Ancilotto, che ieri avrebbe compiuto 42 anni, nel migliore dei modi. Non erano state parole di circostanza quelle pronunciate sabato nel presentare la gara contro Casale. Nel cuore e nella mente di chi in quei giorni tristi in cui l’indimenticato numero 4 (ricordato dalla società con un video struggente e dalla curva con lo strscione «3 gennaio auguri Davide, immortale») perse la battaglia della vita gli era accanto queste occasioni diventano sacre. E il messaggio ai suoi ragazzi Caja deve averlo fatto arrivare forte e chiaro.
Così dopo essere passata sul campo della capolista Scafati l’Acea s’è presa il lusso di mandare a casa sconfitta anche Casale Monferrato, due punti dalla vetta prima di scendere in campo, che nella capitale si giocava l’accesso alle Finali di Coppa Italia. 60-53, punteggio basso di una gara molto intensa che Roma, dopo un avvio un pochino complicato per i raddoppi asfissianti portati dagli ospiti su Voskuil, ha dapprima dominato (+23 sul 54-31), poi provato a gestire, quindi tenuto con tanta intensità nelle mani in un ultimo periodo complicatissimo, solo 4 punti segnati (al 30’ si era sul 56-40), ma vinta, seppure in sofferenza, chiudendo alla Novopiù la via del canestro nei minuti decisivi.
Partita strana, dove il tabellino di Giuliano Maresca, uno che dall’arrivo di Caja è andato sempre in doppia cifra, ha segnato 0 punti. Ma quando c’è stato bisogno di mettere la museruola a Blizzard, che aveva guidato la carica per il tentativo di rimonta ospite, è stato decisivo. In attacco poi ci hanno pensato prima Callahan, che ha attirato lontano da canestro l’ex Stella Azzurra Fall ferendolo con i suoi piazzati (18 punti + 11 rimbalzi) ben assecondato da Bonfiglio, 2 triple per scavare il solco, e poi il letale Voskuil, qualche sparacchiata a vuoto ma anche un bel contributo difensivo, e specialemente Jamaal Olasewere.
Il nigeriano, un lungo imprigionato nel fisico di una potente aletta piccola, ha con la sua energia sparigliato. 17 punti, 14 rimbalzi, 3 recuperi e specialmente il tap in che ha scacciato via la paura a poco meno di 1’ dalla fine quando ha corretto un errore di Maresca. Nella bella serata di Roma c’è da segnalare anche l’esordio di Simone Flammini. L’ex Napoli e Pesaro ha convinto Caja e la società e da ieri allunga con qualità ed esperienza il roster capitolino, che si avvia così all’inizio del girone di ritorno, nel giorno della Befana sul campo di Tortona, avendo, dall’avvento di Attilio Caja, raddrizzato un campionato che dopo lo 0-6 collezionato da Saibene aveva fatto sprofondare la Virtus in una crisi che sembrava irreversibile. Un errore, quello della scelta del coach milanese, che si spera Claudio Toti, che per la fine di gennaio dovrebbe inserire tra gli sponsor l’Unicusano per una partnership che alla lunga potrebbe riservare piacevoli sorprese, non dovrà rimpiangere quando alla fine della stagione guarderà serenamente la classifica.