Il big match vinto dai capitolini, al 5° successo consecutivo
MILANO – Due anni e mezzo fa era la finale tricolore, anche l’ultima volta – un anno e mezzo fa – era pur sempre una semifinale scudetto. Nell’immaginario, Roma-Siena non era una partita normale. Neanche sul campo: la Virtus con la cura-Caja veniva da quattro vittorie di fila, seppur in scontri diretti a fondo classifica dopo i 6 ko su 6 di inizio anno; Siena aveva appena battuto largamente la “quasi promossa” Agrigento e la (ex) capolista a sorpresa Agropoli. Senza il play titolare Meini, menzione per Bonfiglio che lo ha sostituito con 33’ di personalità. Ma nel 68-50 che ha portato a 5 la striscia vincente di Roma, praticamente non c’è stata mai partita: dal 21-4 dopo 9’, ridotto sull’effimero -8 al riposo dalla Mens Sana, fino al 16-2 romano in 4’ nel cuore del 3° periodo per il +24. La vince Caja colpendo le vulnerabilità soprattutto tra i lunghi della squadra di Ramagli (DiLiegro è un problema), oltre a prosciugarne gli americani. Su Siena non ci sono tanti discorsi tecnici da fare: non si è neanche presentata.
