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Alla fine del girone d’andata per i capitolini 7 vittorie e 8 sconfitte

Un’altra grande vittoria dell’Acea Roma contro una delle big del campionato: 60 a 53 contro la Novopiù Casale Monferrato, nella giornata che chiudeva il girone di andata del girone ovest della serie A2 e nella quale cade il compleanno del mai dimenticato Davide Ancilotto. Ricordato prima della gara con un filmato delle sue imprese in maglia Virtus e con un applauso commosso del Palazzetto dello Sport. Poi il via allo show della squadra di Attilio Caja, che nei primi due quarti ha schiantato letteralmente l’attacco piemontese, andando a segno a ripetizione, prima da due e poi da tre, con una continuità impressionante.

Anche perché tutto è stato sostenuto da una difesa feroce e puntualissima nell’impedire che i migliori attaccanti di Casale ricevessero il pallone o, una volta ricevuto, si trovassero nelle migliori condizioni per un buon tiro. Ne è venuta fuori una partita di quelle che in Grecia 20 anni fa avrebbero chiamato di “slow basket” cioè di pallacanestro lenta, o meglio ancora a ritmo controllato. Se non fosse che tutte e due le squadre, specie gli ospiti della Novipiù, ogni volta che hanno avuto il pallone, hanno cercato di accelerare le azioni offensive per recuperare il vantaggio che nel frattempo si andava accumulando.

Perché sospinti dalla qualità della difesa (nella quale anche un attaccante purissimo come Voskuil si è distinto per un paio di ottimi uno contro uno a bloccare il suo avversario diretto) quelli di Roma hanno trovato facilmente la via del canestro anche nel terzo quarto, almeno fino al 54 a 31 di inizio periodo. Una cosa quasi da non credere viso quello che prima del fischio di inizio diceva la classifica, con Roma a remare nelle zone medio basse e Casale a lottare per uno dei primi tre posti.  In questa messe di canestri a distinguersi è stato il coraggioso, anche se a volte confusionario, Jamal Olasewere che ha capito che se mette palla per terra e punta dritto verso il canestro a questi livelli e quasi immarcabile col fisico che si ritrova. Ed infatti alla fine il suo tabellino recita 17 punti con 14 rimbalzi, e 12 tiri liberi tirati (solo 7 realizzati), senz’altro il migliore in campo, con il solito Callahan ed un buon Voskuil. Il capitano Maresca, solitamente un fattore nelle vittorie di Roma è rimasto a zero, ma si è sfiancato nel lavoro difensivo sui tiratori avversari e non ha avuto la lucidità di vedere il canestro come sempre.

Non ci fosse stato quel terribile inizio di 0 vittorie e sei partite dovuto in larga parte alla scelta poco felice dell’allenatore (Saibene), il girone di andata della Virtus si chiude con 7 vittorie ed 8 sconfitte, e per maggior precisione nelle undici partite con Caja, 7 vittorie e 4 sconfitte. Tanta roba per una squadra che adesso ha imparato a vincere anche contro le grandi e che nel girone di ritorno, può recitare un ruolo importante nel campionato. Senza sognare nulla, ma almeno divertendosi e facendo divertire il pubblico.

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