ROMA – In Europa è tutta un’altra Roma… sarà la musichetta della Champions, saranno le luci della notte ed un Olimpico vestito a festa per l’occasione, sarà il prestigio di una manifestazione che regala emozioni ai giocatori, fatto sta che questa squadra si trasforma e come d’incanto ritrova vecchi istinti ed a tratti regala spettacolo ad un pubblico incredulo quanto dubbioso su come si possa in 2 giorni cambiare pelle senza modificare gli interpreti. Eppure c’erano tutti i presupposti per l’imbarcata visto che gli avversari del CSKA erano reduci dalla vittoria sul Real Madrid nel turno precedente e si presentavano all’Olimpico vogliosi di stupire ancora. Ma stavolta la Roma c’è: come ci sono De Rossi e Manolas, tenuti a riposo sabato e soprattutto c’è Santon uno che da ultimo della classe si è ritrovato ad essere quasi insostituibile, esempio di come il lavoro e la buona volontà possono vincere anche sullo scetticismo di una piazza che lo ha accolto con pessimismo eccessivo, frutto di un’ultima stagione non esaltante (eufemismo) all’Inter. Lo svolgimento del match ha visto un primo protagonista in Olsen, un altro che è stato però a pizze in faccia prima di poter dimostrare il suo valore, solo perché aveva la colpa di dover sostituire Alisson. Il portiere svedese sta invece diventando una certezza e dopo aver impedito alla Spal di andare di goleada sabato, ieri sera nei primi minuti si è reso protagonista di un paio di interventi salva risultato. Poi la Roma è salita di tono, grazie a Lorenzo Pellegrini, ma anche e soprattutto ad una squadra corta ed asfissiante nel pressing alto finalmente portato con criterio. Ne esce così il primo gol di Dzeko su assist del Lorenzo de’ Noantri e tocco facile facile sotto misura del numero 9. È il 30’ e la Roma legittima il vantaggio con giocate sontuose come quella che porta al 2-0 sempre del redivivo Dzeko che infila la porta russa al termine di un’azione tutta in verticale chiusa dal tocco fantastico di El Sharaawy proprio per il bosniaco. 80 gol in maglia giallorossa per il Cigno di Sarajevo. Siamo al 43’ e la partita assume connotati a tinte giallorosse. Anche perché la ripresa si apre subito col 3-0 di Under dopo 5’: il tocco morbido di testa è del solito Dzeko per il turchetto che non si fa pregare e col piattone centra l’angolino alto. Da qui è accademia per la Roma con Di Francesco che lascia spazio a Schick, inserisce Kolarov per riprendere confidenza col campo visto che il serbo non gioca dal derby e regala scampoli di partita ad un Cristante voglioso come non mai di dimostrare il suo valore. Alla fine sono tre punti di platino per il passaggio del turno, in vista del match del 7 novembre in Russia, dove un risultato positivo potrebbe pure chiudere il discorso qualificazione.
