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Daniele De Rossi ha incontrato gli operatori dell’informazione a 24 ore da Roma-Leverkusen, andata delle semifinali di Europa League.

Come sta Lukaku? È pronto per giocare? Smalling può giocare e Llorente va a destra?
“Lukaku ha pochissimo sulle gambe di allenamento, ma è stato fuori poco. Ci prendiamo un altro giorno per valutare. Sembra stia abbastanza bene, magari oggi spingiamo un po’ di più e poi decideremo. Qualche dubbio ce l’ho ancora. Smalling ha fatto un allenamento intero in linea, spero e penso di recuperarli entrambi. Vedremo la gestione del minutaggio. Per quanto riguarda la questione tattica di Llorente a destra… può starci. Lo valutiamo anche in base a come stanno, cerchiamo di ragionare su tutto”. 

Cosa temi di più del Leverkusen?
“Da temere c’è tutto. La maniera in cui giocano, hanno una striscia di risultati lunga. Stimo molto il loro allenatore. Hanno più lavoro alle spalle con lo stesso allenatore. C’è tanto da temere. Una cosa da rispettare è che siano imbattuti nonostante siano andati spesso sotto. Oltre a essere forti e a giocare bene, hanno consapevolezza e tenacia anche fino agli ultimi minuti. È una cosa in più che temo e che rispetto di loro, ma ci sono tante cose. Noi a volte negli ultimi minuti segniamo ma dipende anche dalla tenuta mentale e fisica. Anche noi spesso segniamo alla fine. Vogliamo raggiungere i nostri obiettivi e ci stiamo dentro fino agli ultimi minuti, altrimenti non segni a Udine, a Napoli, non salvi un gol al 95′, idem a Firenze. La nostra è una squadra che ci crede e ha cuore. Da questo punto di vista siamo simili. Entrambe le squadre lotteranno fino all’ultimo secondo”. 

La loro imbattibilità può essere un peso per loro?
“Non penso sia un peso, penso sia un qualcosa a cui aggrapparsi. Abbiamo visto mille partite loro e ci sono state squadre che li hanno messi in difficoltà ma non hanno vinto. Lascio la fortuna a chi va a giocare al casinò. C’è qualcosa di grande in questa squadra, che ha raggiunto un risultato storico. Giocano bene, hanno giocatori forti, hanno uno dei migliori allenatori nel mondo ma hanno anche qualcosa di grande dentro. Non penso sia un peso essere imbattuti, credo sia un orgoglio e uno stimolo”. 

Che tatuaggio ti faresti per rappresentare la tua personalità da allenatore?
“Non ci ho mai pensato. Ne ho molti, sono stanco di sentire il dolore dei tatuaggi quindi mi sono fermato (ride, ndr). Prima vinciamo qualcosa di importante, poi ci penserò. Un tatuaggio più calmo? Da allenatore devi essere più calmo, non puoi fare le scivolate. A volte mi manca quella sensazione, colpire qualcuno… ma ho i miei calciatori e credo in loro al 100%. Sono calmo perché credo in loro e mi hanno dimostrato che sono in grado di fare tutto. Ora sembro più calmo, ma ho ancora il fuoco dentro”.