Zalewski fuori rosa è una cosa definitiva? Lei è d’accordo? A cosa serve
“Definitiva non penso, è tutto legato al suo contratto in scadenza, è una decisione presa dalla società che mi è stata comunicata qualche giorno fa. Non c’è nulla di definitivo nel calcio. Penso che qualora troveranno un accordo per rinnovare il contratto, verrà reinserito dentro. Mi fai una domanda a cui non posso rispondere, mi sono sempre preso le mie responsabilità, è un discorso che va al di sopra di me, ne devo parlare con Nicola e la società. Con un rinnovo, si tornerebbe alle origini ma fai la domanda alla persona sbagliata”.
Che formazione ti aspetti del Genoa?
“Non mi fido mai dei ballottaggi, ci sono tante altre incognite legate alle condizioni fisiche dei giocatori. Ci stiamo preparando in base a quello che fa il Genoa contro le grandi. Una squadra tosta, ordinata, l’abbiamo visto anche contro l’Inter. Ha perso pezzi importanti ma ne ha altri di qualità, come Messias, Vitinha, Malinovskyi, Pinamonti, sempre pronto a esplodere. Ha grandi ragionatori e corridori a centrocampo, lo stadio è affascinante, l’orario non mi fa impazzire”.
Hermoso e Hummels?
“Ci danno delle possibilità in più, ci danno delle varianti, aumentano la nostra esperienza. Hanno giocato ad alti livelli, hanno giocato in Champions. Mi hanno detto che stanno bene fisicamente e si sono presentati bene fisicamente, questo fa la differenza. Ovviamente, hanno bisogno di tempo per arrivare al 100%, si valuterà di partita in partita. Sono pronti per giocare, vedremo quanto, dal primo minuto o a gara in corso. Dalla prossima si giocherà ogni tre giorni e avremo bisogno di tutti”.
Lei ha giocato in passato con il contratto in scadenza, senza alcun problema. Le sembra una cosa giusta?
“Stai facendo la domanda alla persona sbagliata. A maggio, ho detto che poteva partire perché non era quello che volevo. Ultimamente, l’ho visto diverso, un giocatore pronto a prendersi la responsabilità. La decisione non è mia però, non mi devo esporre”.
Dovbyk?
“Pronto per giocare, giocherà, è importantissimo per noi, possiamo cercare di analizzare le nostre partite e la sua. Non dipende però da Dovbyk se non abbiamo fatto quello che dovevamo. Noi dobbiamo aiutarlo a essere meno attenzionato dai giocatori e quando si sarà sbloccato non si fermerà più”.
Serve un regista davanti alla difesa per palleggiare o Koné potrebbe giocare davanti alla difesa?
“Koné ha giocato sia da mezzala destra, sia sinistra, può fare anche il mediano. UN giocatore così libera gli altri con giocatori ancor apiù offensivi in mezzo al campo. Seza Koné comunnque abbiamo vinto tante partite, non scordiamolo. Paredes, Cristante e Pellegrini vengono rispettati meno di quanto dovrebbero in questa città. Koné sarà importantissimo per noi ma rispettiamo chi sta tirando la carretta qui da tanti anni. Facciamoli sentire amati i nostri giocatori, hanno sempre fatto il loro con gol, assist, chilometri. Bisognerebbe stampre le schermate dei gps per far vedere chi corre e chi no”.
Idea tattica diversa per mettere Dovbyk in condizione di far bene?
“Abbiamo provato con più forza qualcosa di provato anche prima. Non penso sia legato a Dovbyk, al modulo. Ci sono giocatori appena arrivati, che devono conoscersi. Sono cose che richiedono un po’ di tempo. Abbiamo lavorato molto dal punto di vista difensivo per avere compattezza. Dobbiamo essere pronti, anche quando perdiamo palla in costruzione, a essere più stretti, a essere un blocco. A volte segni poco anche perché prendi pali, è questione di centimetri e quando i centimetri gireranno dalla parte nostra avremo compattezza difensiva e gol. Su Dovbyk, dobbiamo riempire l’area con più giocatori, in modo da liberare anche l’ucraino. Ci arriveremo”.
Il Genoa con poco possesso palla ha fatto buoni risultati. Con il Monza, ha avuto più possesso e ha vinto. Opzione giocare 3-5-2 a specchio?
“Non sempre è un’opzione con una squadra più debole sulla carta. Giocando a specchio, è un braccio di ferro uomo contro uomo. Sul possesso palla, sappiamo che loro non sono ossessionati dal possesso palla, così come noi. Con l’Inter, il Genoa ha pareggiato all’ultimo secondo, i nerazzurri l’avevano quasi portata a casa. Se noi pensiamo di dover essere più pungenti in fase offensiva lo possiamo fare avendo di più palla, non meno. La verticalità è la cosa che chiediamo più spesso, cerchiamo di essere più verticali rispetto a prima. Non conta quanto possesso palla fai, ma cosa fai conla palla. Dominare il gioco non significa solo avere la palla, ma anche, per esempio, dominare il contropiede”.