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BERGAMO – Andare a Bergamo per affrontare una delle squadre più in forma del torneo in questo momento, portarsi avanti di tre gol per poi subire il pareggio e addirittura rischiare la sconfitta, ci fornisce tutta l’attuale fragilità di una Roma capace di tutto e del suo contrario. Il primo tempo è una gioia per gli occhi per approccio e abnegazione. Pressing alto, scambi di prima, verticalizzazioni micidiali. Ne nasce l’1/2 di Dzeko che capitalizza gli assist di Zaniolo e N’zonzi. L’Atalanta fa densità nella metà campo giallorossa, sembra sempre ad un passo dal fare gol, ma manca un pizzico di precisione. È così le ripartenze della Roma fanno veramente male alla difesa nerazzurra. Proprio da un’azione in verticale nasce il terzo gol ospite: Zaniolo è preciso nel servire El Sharaawy e il gioco è fatto con il Faraone bravo sottomisura, ad infilare Berisha. Il triplo svantaggio non smonta i piani di Gasperini che trova il gol dell’1-3 con Castagne che di testa uccella Karsdorp e batte Olsen proprio nell’ultima azione del primo tempo. Il gol subito è il preludio ad una ripresa in cui la Roma decide di fare da sparring partner ai padroni di casa che assaltano l’area giallorossa all’arma bianca. Il gol bergamasco arriva con l’ex Toloi che tutto solo di testa batte Olsen senza che nessun giallorosso ostacoli la sua torsione. La Roma non reagisce, sta in campo in maniera inguardabile, Di Francesco effettua cambi che non spostano di una virgola l’inerzia del match: quasi inevitabile arriva l’occasione del 3-3 per l’Atalanta che usufruisce di un calcio di rigore, concesso dal Var per fallo su Ilicic, che in un primo momento era stato addirittura ammonito da Calvarese per simulazione. Il penalty ci sta tutto, ma Zapata decide di graziare Olsen calciando alle stelle. Nemmeno il tempo di rinviare da parte del portiere svedese, che il centravanti ex Samp, si fa perdonare dell’errore commesso: la difesa della Roma si fa beffare, Manolas è bravo a portare il colored orobico sull’esterno ma sulla conclusione velleitaria dello stesso giocatore, Olsen commette un errore macroscopico con la palla che s’infila in mezzo alle gambe del portiere svedese. Manca ancora tanto alla fine ma l’Atalanta non ne ha più e decide di rallentare. La Roma il secondo tempo non lo ha giocato, ragion per cui il match si conclude in parità. La Roma per l’ennesima volta spreca l’occasione di dare uno strappo definitivo al proprio campionato, mentre l’Atalanta si conferma squadra da zona Champions.

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