Condividi l'articolo

NAPOLI – Napoli e Buenos Aires sono distanti 2 emisferi di distanza e totalmente diverse,eppure vi fu un genio che riuscì ad unirle facendole sembrare vicine come la Campania e il Lazio:quel genio è uno dei personaggi più controversi e chiacchierati della storia del calcio e si chiama DIEGO ARMANDO MARADONA, IL BORBONE D’ARGENTINA…iniziò la sua carriera nell’Argentinos e poi nel Boca Juniors (2 delle migliori formazioni del paese) per arrivare già in giovanissima età ad essere il 23° uomo dell’albiceleste campione del mondo nel 1978 sotto la “Junta Militar”.

Riesce ad imporsi agli occhi del mondo sulla soglia degli anni ’80 e per 12 anni costituirà la risorsa più importante del suo paese per ben 4 mondiali (1982, 1986 dove si esibirà nella sua miglior gara con gli Inglesi, 1990, 1994), conditi da un oro e un argento consecutivi, e 3 coppe America (1983,1987,1989), coronate da un bronzo, risultando record-man di presenze e reti con la migliore Argentina di sempre per risultati conseguiti…ma non per gioco espresso.

L’Europa entra nel suo destino proprio dopo il mondiale in Spagna: viene ceduto dal Boca al Barcellona per salvare il club dal fallimento ma il soggiorno triennale iberico gli riserverà soprattutto un gravissimo infortunio contro l’Athletic Bilbao oltre a molte delusioni e difficoltà di ambientamento dovute al suo stile di vita sfarzoso ed eccessivo per il suo contratto (oltre a molti vizi che ne tormenteranno tutta la vita).

Il 1984 è l’anno che gli cambia per sempre la vita catapultandolo nel massimo orizzonte possibile: è Napoli l’unica città che può accogliere “El Pibe de Oro” senza temerne la vita extra-campo…da una «prigione dorata» come quella catalana ad un paradiso come quello partenopeo il salto si fa sentire soprattutto a livello mentale permettendo a Maradona di ambientarsi in meno tempo e facendo capire a tutta Italia che ormai Napoli non è più solo la terra dell’amore, del sole, della pizza, del mare, del vesuvio…ma anche la città del più forte giocatore al mondo pure se tutti i più grossi campioni del pianeta militavano da noi in quell’epoca. Soggiornera’ nel “Bel Paese” nel periodo 1984-1991 essendo il principale protagonista del ciclo di vittorie più lungo del club assieme a nomi come Ferrara, Alemao, Careca, Carnevale: 2 scudetti, 1 coppa Italia, 1 supercoppa Italia, 1 coppa Uefa, 2 secondi posti in campionato e 1 finale persa di coppa nazionale; fra le sue vittime preferite troviamo sicuramente la Roma, a cui segnerà 5 reti (4 rigori e 1 contropiede in 14 incontri con 3 realizzazioni dal dischetto sul terreno amico)…solo le sue dubbie amicizie e il vizio della cocaina gli impediranno di essere ancora più grande, costringendolo alla squalifica per doping di 14 mesi. Le avversità lo fermeranno: Siviglia, Newell’s Old Boys e ancora B.Juniors saranno le sue successive mete ma la storia ormai ha sentenziato…il suo ultimo mondiale finisce anzitempo e ancora per il doping: un calice amarissimo che nemmeno una buona carriera da allenatore riuscirà ad allontanare dal povero Diego. Ha commesso tanti sbagli: amicizie legate alla Napoli criminosa, figli illegittimi, gol irregolari, comportamenti non sempre esemplari in campo, dipendenza dalla cocaina…ma ha sempre pagato e forse anche più di ciò che meritava, in un mondo spietato e crudele come il calcio non si perdona nulla e il destino sa essere implacabile quando ci si mette.

Napoli è da sempre una città vera, pura, viscerale che quando ama o ammira un suo “figlio” lo vizia e lo coccola perdonando quasi tutto (anche un tentativo di fuga verso Marsiglia) e così farà con Maradona: gli verranno intitolate canzoni, santini, prodotti, gadget, perfino strade…tutto dedicato a quel folletto che strego’ l’intero pianeta, alto 1,65 cm ma veloce come un fulmine, tecnico come un giocoliere, rapido come una lepre, veloce come un ghepardo, furbo come una volpe, astuto come una faina…in 3 parole:DIEGO ARMANDO MARADONA,IL BORBONE D’ARGENTINA.

 

Lascia un commento