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BUDAPEST – La Roma vede sfuggire l’Europa League nella notte di Budapest; fatali i calci di rigori che premiano il Siviglia oltre i propri meriti. Dal dischetto per i giallorossi segna solo Cristante, mentre sbagliano Mancini e Ibanez dall’altra parte l’unico errore degli andalusi lo commette Montiel, ma l’arbitro lo scadente Taylor, fa ripetere in modo da sancire la sconfitta del suo nemico dichiarato JOSÈ Mourinho (già più volte punito in Premier quando lo Special One era sulla panchina del Chelsea). Eppure la partita si era messa per il meglio grazie ad un gol di Dybala, imbeccato da Mancini al 35’ del primo tempo: il numero 21 recuperato per l’occasione, s’incunea in area e batte il portiere in diagonale. Il gol preso sveglia il Siviglia e soprattutto Taylor che comincia a distribuire cartellini gialli a senso unico solo per i giocatori giallorossi. Rakitic colpisce il palo nel copioso recupero ( 7’) concesso dal distratto uomo senza capelli col fischietto in bocca (chiamarlo arbitro sarebbe davvero un’offesa per la categoria) e si va al riposo con la Roma avanti. Nella ripresa il Siviglia prova ad accelerare e trova il pari quasi subito grazie ad un’autorete goffa di Mancini che nel tentativo di anticipare El Nesiry infila Rui Patricio. La Roma soffre qualche minuto poi si riorganizza mentre sale in cattedra il disastroso Taylor: prima concede un rigore poi tolto al Var, al Siviglia per un presunto fallo di Ibanez su Ocampos, corretto dalla tecnologia, mentre a 7’ dal termine nega un penalty per un evidente fallo di mano di un difensore andaluso in area. I 90’ finiscono così 1-1 e partita ai supplementari. Mourinho intanto toglie Dybala, Abraham, Pellegrini e Spinazzola tutti potenziali rigoristi. Nel secondo extra time Smalling colpisce una traversa, mentre Belotti fallisce un gol davanti al portiere e dopo addirittura 12’ di recupero si va ai rigori. Il Siviglia come raccontato segna sempre (e quando sbaglia Taylor fa ripetere) e porta a casa la sua settima Europa League. Alla Roma l’onore delle armi, l’abbraccio della sua gente ma anche una sconfitta che brucia e che costringerà la squadra a rinunciare alla partecipazione alla prossima Champions League.

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