FIRENZE – L’Italia ogni anno accoglie milioni di turisti da tutto il mondo essendo sede del 63% del patrimonio culturale mondiale; fra le città più importanti ci sono Napoli, Bologna, Venezia…ma soprattutto Firenze e Roma: 2 culle dorate per la loro storia e separate da 230 chilometri ma unite da sempre per il proprio back ground.
Il big-match del prossimo weekend proporrà Fiorentina-Roma e, come da copione, sarà una gara importante non solo per la classifica…ma anche e soprattutto per lo spettacolo: storicamente i confronti in questione si sono giocati sempre a viso aperto magrado risultati finali riduttivi risultando sinonimi di bel calcio.
Sfogliando un qualunque libro di storia ci si accorge di quanto questi 2 popoli siano agli antipodi ma nello stesso tempo in simbiosi: orgogliosi, faziosi, altezzosi, tradizionalisti, ancorati alle proprie radici in modo morboso, caldi, disposti a tutto pur di difendere il proprio vessillo e propri confini fino a espandersi come nell’antichità…quando gli imperatori romani conquistavano tutte le terre all’epoca conosciute e I Medici allargavano le loro mura sui propri confini regionali.
I nomi di questa sfida che ci riportano indietro negli anni sono tanti e comprendono più di un secolo: i primi scontri avvennero nella seconda metà degli anni ’20 fino agli anni ’60 (Età d’oro dei viola e alba dei trionfi giallorossi) i valori si tradussero solo in un solido rispetto fra le tifoserie e in gare maschie ma sempre corrette con guerrieri valorosi come Losi Chiarugi; purtroppo l’equilibrio fra le curve si interruppe bruscamente negli “Anni di piombo” e da allora la luce passò solo ed esclusivamente al campo: nomi di presidenti famosi come Ugolini, Pontello, Cecchi Gori, Della Valle e Anzalone, Viola, Sensi, aprirono la strada a 40 anni di grandi allenatori come Chiappella, Pesaola, Trapattoni da un lato con Capello, Spalletti dall’altro oltre a campioni conosciuti in tutto il mondo e nazionali come Giovanni Galli, Roberto Baggio, Borgonovo, Chiesa, Gilardino, Vieri e Tancredi, Conti, Ancelotti, Di Biagio, Delvecchio.
Ciò che risalta di più, rivangando i precedenti di questa meravigliosa gara, sono le tante bandiere che hanno legato le proprie carriere a una o all’altra maglia: Antognoni e Di Bartolomei, Totti, De Rossi, Florenzi…oltre a tutti i campioni stranieri che hanno iscritto il proprio nome in questa partita come Julinho, Passarella&Bertoni, Socrates, Kubik, Lacatus, Mijatovic, Rui Costa, Adriano, Mutu, Borja Valero e Falcao&Cerezo, Berthold&Voller, Fonseca, Paulo Sergio, Samuel, Emerson&Cafu’, Candela, Burdisso, Juan.
Quel che commuove maggiormente, però, è la lunghissima lista di doppi ex che sono entrati nel mito grazie ai 2 vessilli: Vierchwood, Astori, De Sisti, Aquilani, Di Mauro, Pizarro, Pruzzo, Graziani, Massaro, Balbo, Batistuta, Toni, Osvaldo, Salah, Eriksson&Spinosi, Bernardini, Liedholm, Ottavio Bianchi, Montella, Prandelli, Ranieri…uomini di valore assoluto, muri insormontabili, serbatoi di gioco inesauribili, bomber affamati, senza pietà e senza tramonto.
La speranza è che sabato 3/11/2018 venga scritta una nuova pagina di storia nell’infinita competizione fra Firenze e Roma dandoci un’ulteriore risposta fra le tante domande: meglio “Santa Maria del Fiore” o “San Pietro”?
È più noto il campanile di Giotto o il Colosseo?
Piace di più il Rinascimento o l’Età Antica?
È stato più famoso Dante Alighieri o Trilussa?
Fu più importante Lorenzo de’ Medici o Giulio Cesare?
È più bravo Verdone o Nuti?
È più buona la bistecca o l’abbacchio?
È più pulito l’Arno o il Tevere?
Ma soprattutto…è più forte la Fiorentina o la Roma?
Tutto questo e molto altro solo per una partita speciale: Fiorentina-Roma, il derby del centro-Italia.