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ROMA – Chi lo scelse, lo dipinse come il nuovo Zeman, fragile in difesa ma capace di far faville in attacco. Paulo Fonseca invece si sta dimostrando non all’altezza della situazione: aziendalista (e non è un complimento…) più di Di Francesco cacciato per questo, il tecnico portoghese non ha saputo dare un’impronta ad una squadra che si è sciolta alla neve del Natale. Nel 2020 la squadra giallorossa ha collezionato solo figuracce, fino ad arrivare alle due umiliazioni di Milano e di questa sera. Al cospetto di un’Udinese disperata, Fonseca disegna una Roma che non farebbe punti nemmeno con la rappresentativa dei dopo-lavoristi. Fazio in campo dopo tempo immemore, al cospetto di Lasagna, attaccante più veloce della Serie A, Diawara riproposto titolare dopo gli obbrobri mostrati in queste ultime partite; Perotti in campo per modo di dire visto che dopo non averla mai strusciata per circa mezz’ora, ha deciso di farsi espellere per un’entrata killer su Becao. Lo scempio è completato da Kalinic, Bruno Peres e soprattutto Under additato dal mister in conferenza stampa, come un giocatore non in forma e quindi non arruolabile. L’Udinese ci ha messo 11’ per passare in vantaggio con Lasagna che umilia il povero Fazio in velocità e poi raccoglie un tiro sbilenco di De Paul mentre le belle statuine giallorosse osservano immobili l’accadere degli eventi. La reazione della Roma è pressoché nulla se si eccettua una conclusione di Cristante, che scheggia la traversa dopo una deviazione. Nella ripresa non cambia la musica; Fonseca non cambia, l’Udinese dilaga: annullati 2 gol ai friulani che trovano comunque il gol dello 0-2 con l’ex Palermo Nestorovsky. Finisce così un’altra prestazione deplorevole di una squadra mal costruita ma anche mal guidata da un tecnico che non sa più che pesci prendere. E domenica si va a Napoli…

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