Intervento telefonico a “Timeout” per il Direttore operativo della Virtus Roma, Francesco Carotti, pochi minuti dopo l’ufficialità di Attilio Caja come nuovo tecnico della Virtus Roma. Queste del parole di Carotti durante la diretta:
CAJA NUOVO ALLENATORE – Attilio è un nome importante che rievoca grandi ricordi per il basket romano ed italiano. Si era arrivati ad una situazione in cui era necessario cambiare, per fatti sia sportivi che extrasportivi. Il Presidente non poteva sorvolare sull’episodio di settimana scorsa che ha visto coinvolti Saibene e Leonzio. Il club ha deciso di voltare pagina, dando la panchina a Caja. Sappiamo il suo valore e cosa ci può dare; abbiamo scelto lui anche per risvegliare il cuore dei tifosi virtussini.
L’ADDIO A SAIBENE – Non so cosa abbia funzionato o meno con Saibene. Posso dire che il Presidente Toti ha deciso di voltare pagina dopo l’episodio incriminato dello scorso Mercoledì; non è stato un fatto solo sportivo ma si è cambiato soprattutto o forse anche soltanto per quell’episodio, anche se non possiamo non guardare ai risultati avuti sul campo. La decisione è stata presa prima del match di Rieti, sarebbe andata così anche in caso di vittoria. Il rapporto non si è interrotto per motivi tecnici, ma per motivi “comportamentali”. Ma ora parliamo di futuro e di quello che ci aspetta da domani mattina.
IL NUOVO PALAZZO E LA SCELTA DELLA A2 – L’obiettivo primario del Presidente è fare in modo che la Virtus torni protagonista grazie anche ad un nuovo palazzetto; abbiamo fatto un sanguinoso passo indietro per provare a farne tanti avanti negli anni a venire, in modo tale che la Virtus ne tragga vantaggio. L’obiettivo di questa A2 è quello di provare a ripartire patrimonializzando la società mediante un palazzetto proprio, comodo, che abbia un riscaldamento funzionante, che abbia bagni all’altezza, che abbia negozi, che dia la possibilità ai tifosi di identificarsi in qualcosa. Oltre a ciò c’è l’ambizione di radicarsi nel territorio mediante il “Progetto Virtus”, a cui si aggiunge la collaborazione con la HSC per la gestione del settore giovanile. Ma vogliamo anche entrare nelle scuole, abbiamo tante piccole cose da cui ripartire. Capisco che il tifoso sia “incazzato” e deluso, ma l’unica alternativa per evitare la sparizione era quella di scendere in A2. Chi dice che era meglio sparire a mio avviso non è tifoso di questa squadra; credo sia meglio passare un anno in purgatorio per poi ripartire da nuove e più solide fondamenta. Il biennale a Caja è un segnale importante dato ai tifosi. Il Presidente Toti ha provato fino all’ultima ora dell’ultimo giorno disponibile a tenere la squadra in A1, contattando sponsor e tentando vari salvataggi , ma non ce l’ha fatta. Ha dovuto scegliere tra la sparizione ed il disputare una lega più sostenibile, come la A2. E’ vero che poteva e doveva comunicare meglio la decisione ma c’era veramente la voglia di salvare il titolo di A1. Ha scelto l’auroretrocessione perchè è prevalsa la voglia di salvare un marchio storico e mi sento di dire che ha fatto la scelta giusta, seppur con tutti i limiti del caso nella comunicazione.
IL “PROGETTO VIRTUS” – Il “Progetto Virtus” non nasce con un profilo tecnico. Quello che noi auspichiamo è che siano le società coinvolte a dirci “abbiamo questo ragazzo e vogliamo che venga a giocare da voi”. Non abbiamo voluto creare questo progetto per prendere giocatori, ma per collaborare con club importanti del territorio romano, per portare ragazzi a vedere le partite, per creare un ‘mondo Virtus’ che si andrà ad esplicare in aspetti che vedremo più in là nel tempo. L’aspetto tecnico non è preponderante; speriamo che i club coinvolti nel progetto entrino in questo ‘mondo Virtus’ e vogliano fare in modo che i loro ragazzi si possano realizzare in prima squadra. Siamo a fianco di queste società e ci auguriamo di poter essere un punto di realizzazione per i loro giovani.
EVENTUALI INNESTI NEL ROSTER – Umberto Zanchi e Riccardo Esposito rimarranno come assistenti anche con Caja, mentre per quanto concerne il mercato sappiamo che da qui a Gennaio possiamo permetterci un solo innesto e saranno il nuovo coach e Simone Giofrè a valutarne l’eventuale utilità.
Matteo Buccellato