In vista di Virtus Roma-Latina Basket di Domenica prossima al PalaTiziano, abbiamo contattato telefonicamente il coach dei pontini Franco Gramenzi. Questo il resoconto dell’intervento del tecnico abruzzese:
OBIETTIVI E STATO DI FORMA DI LATINA – Siamo molto soddisfatti della vittoria contro Ferentino, sul nostro campo siamo riusciti a superare anche altre valide squadre come Casale Monferrato e Tortona; non ce l’abbiamo fatta con Agrigento, squadra molto esperta per questo campionato e che ha vinto più fuori dalle mura amiche che in casa. Dobbiamo migliorare nel rendimento in trasferta, senza smarrirci come già successo in alcune occasioni. Il nostro obiettivo è quello della salvezza, soprattutto in un campionato così nuovo, equilibrato e difficile, che è un mix tra le squadre delle vecchie Gold e Silver. Se centrassimo risultati importanti, figli anche di qualche vittoria in trasferta, potremmo guardare al futuro con più serenità, ma la salvezza rimane l’obiettivo principale. Basta una sconfitta in casa e si rischia di cadere nella parte bassa della classifica, andando a lottare per salvarsi ed evitare playout.
LA VIRTUS ROMA E L’EFFETTO CAJA – Sarebbe ingiusto dire che Roma si regge solo su Voskuil e Callahan, nella pallacanestro conta la forza della squadra e Roma ha dimostrato di esserla con 5 vittorie di fila, cosa assolutamente non semplice da fare. Noi temiamo la Virtus Roma intesa proprio come ‘squadra’. Nel passaggio da Saibene a Caja credo sia cambiata la filosofia dell’allenatore: sono due allenatori che hanno filosofie ed esperienze diverse, quella di Caja credo sia più utile ad una squadra con giovani. Il nuovo coach ha dato più regole organizzative, la sua esperienza ha aiutato di più la squadra a dare il massimo, anche se è probabile che con la filosofia del vecchio coach i risultati sarebbero arrivati più in là. Ci preoccupa la Virtus nel suo insieme ed il nostro atteggiamento in trasferta, con le cattive reazioni che abbiamo avuto in passato in alcuni momenti difficili.
SU WILLIAM MOSLEY – Considerando l’attuale livello non altissimo dell’A1 credo che Mosley possa giocarci. Lui è un lungo dinamico, che corre, è veloce nelle situazioni di roll a canestro, ma è penalizzato da una bassa percentuale ai tiri liberi che non riesce ad alzare; in questo deve migliorare per cercare di salire ai campionati superiori. Ho un giudizio positivo su di lui, quando venne a Ferentino era infortunato e debuttò a Novembre ma cambiò completamente la squdra: correva, dava intensità, proteggeva l’area. Nel mio concetto di basket è un giocatore molto utile e lo apprezzo. Nei giocatori stranieri la prima cosa che si nota sono i punti segnati. Lui già a Bologna dava tanto alla squadra, facendo un lavoro “oscuro”. Un giocatore così piace, se si fanno 20 punti ma poi si concede tanto in difesa non va bene. Lui è abituato a difendere, a lavorare, a recuperare, è disponibile per tutti i suoi compagni, sacrifica anche il suo potenziale offensivo per la squadra, è bravo quando rolla a servire eventualmente suoi compagni liberi pronti al tiro. Credo che ciò debba essere apprezzato da parte dell’allenatore, dei compagni di squadra e del pubblico.
SULL’A2 UNICA – Credo che con l’A2 unica, con ben 32 squadre, il livello si sia abbassato. È comunque un campionato interessante, con molti giovani che stanno giocando parecchi minuti. Ciò magari sarà utile per il futuro, con questi ragazzi che potranno crescere in questo campionato per poi giovare sia all’A1 che al movimento generale della pallacanestro.
Matteo Buccellato