
GENOVA – Forse il segnale scaccia-crisi per la Sampdoria era scritto che dovesse arrivare proprio nella serata più attesa e sentita da tutta la città di Genova: la Samp vince il derby per 0-1 in trasferta e Ranieri continua la sua tradizione perfetta con le stracittadine che lo aveva visto vincerne 3 per 1-0 e pareggiarne uno 0-0 a Torino quando allenava la Juventus, portarne a casa 4 su 4 facendo fra 1 e 2 gol quando dirigeva la Roma, rimanere imbattuto nell’unica sfida da condottiero dell’Inter: di sicuro la mentalità per affrontare certe sfide non si può imparare…ce l’hai o non ce l’hai, e lui, decisamente, ce l’ha.
Le 2 squadre si presentano a questo “spareggio salvezza” divise da appena 1 lunghezza di distacco (13-12 per i grifoni) e con bottini assai magri raccolti nelle ultime settimane come ad esempio il pareggio dei rossoblù a lecce e la sconfitta subita a domicilio dei blucerchiati da parte del Parma; Motta e Ranieri inseriscono 2 moduli sparagnini soprattutto tenendo a mente che il primo deve far fronte alle squalifiche di Pandev con Agudelo mentre il secondo sceglie di adottare l’assetto ad 1 sola punta sommata ad un trequartista in appoggio (scelta ricaduta su capitan Quagliarella).
Da un lato abbiamo un 3-5-2 molto fisico di scuola “gasperiniana” (dal nome del mentore migliore del mister genoano assieme a Mourinho):
[Radu;
Romero-Biraschi-Criscito (cap.) (88° Cleonise);
Ghiglione-Pajac (66° Jagiello)-Schone (66° Ankersen)-Cassata-Radovanovic;
Sanabria-Pinamonti]
opposto ad un 4-3-2-1 fin troppo equilibrato ma molto versatile in caso di verticalizzazioni improvvise non solo dal punto di vista aereo:
[Audero;
Thorsby-Ferrari-Colley-Murru;
Linetty-Vieira-Ekdal (45° Murillo);
De Paoli-Ramirez (75° Gabbiadini);
Quagliarella (cap.) (75° Caprari)].
Nel I° tempo non accade praticamente nulla: 5 tiri totali ma tutti fuori bersaglio con cui Pajac si dimostra il più concentrato dei 22 in campo con scontri in cui nessuno toglie mai la gamba con conseguenti scintille ed ammonizioni ottenute da Ghiglione, Cassata e Vieira per gioco scorretto a precedere l’innesto di Murillo (con conseguente riassestamento verso il 5-3-2 dei doriani) per l’infortunato al polpaccio Ekdal in chiusura di frazione.
Con l’inizio del II° periodo di gioco la tattica continua a farla da padrone assieme alla paura di scoprirsi e la precisione al tiro diviene il fattore chiave: Ramirez prova a sorprendere tutti da corner ma manda alto mentre Cassata, Sanabria sprecano le proprie conclusioni assieme ad un Ghiglione sprecone su punizione al netto dei cartellini gialli rimediati in modo ineccepibile da Criscito, Romero e Colley per falli di varia entità oltre alla simulazione di uno scatenato Ramirez. Pur vedendo tutto ciò sembrerebbe che entrambe possano sbloccare il punteggio in ogni istante…eppure le conclusioni vengono stroncate sempre sul nascere o, addirittura, non prodotte proprio finchè non inizia la “sagra delle sostituzioni”: il mister della Samp fa una mossa azzardatissima al 75° sostituendo in blocco il tandem Ramirez-Quagliarella per buttare nella mischia la coppia Caprari-Gabbiadini. Tutto lo spicchio del “L. Ferraris” popolato dai sostenitori della Doria (autore di una coreografia mozzafiato in apertura di disputa così come la curva opposta piena di petardi, fumogeni e fuochiartificiali) si fa 1000 scrupoli su questa decisione nel mentre che putre Motta rimescola le carte; lo 0-0 appare il risultato più giusto per una gara giocata in modo tanto fisico o tattico quanto poco tecnico…ma è proprio quando tutto sembra avviato verso una direzione ben delineata che accade l’imponderabile: Ghiglione (forse provato dall’ammonizione o da una partita assai dispendiosa) perde una palla terribile sulla trequarti e Linetty se ne va sulla sinistra servando al limite dell’area l’accorrente Gabbiadini per il sinistro chirurgico rasoterra che non dà vie d’uscita a Radu infilandosi a fil di palo alla sua destra…0-1 Samp e tutti a casa poiché il tabellino non muta più se non per segnalare il cartellino dato a Cleonise nel recupero.
La Sampdoria riparte con rinnovato entusiasmo a sperare nella salvezza mentre il Genoa è sempre più intrappolato nelle sabbie mobili della retrocessione dovendo pure far fronte ad un ambiente sempre maggiormente terrorizzato dal fantasma di una caduta in cadetteria che non si manifestava così nitidamente dal 1994/95…
Cosa riserverà il futuro alle 2 genovesi dopo questo ennesimo scontro diretto in cui non sono mancate emozioni o notizie di rilievo?
Aspettiamo e vediamolo insieme.

