8 5 2011 GENOA VS SAMPDORIA CAMPIONATO SERIE A 2010-2011 NELLA FOTO IL GOL VITTORIA DI BOSELLI FOTO TANOPRESS - 8 5 2011 GENOA VS SAMPDORIA CAMPIONATO SERIE A 2010-2011 - fotografo: Tanopress
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GENOVA – Una primavera capricciosa come quella del 2011 non si vedeva da tempo: è scoppiata da poco la “Primavera Araba” nell’Africa settentrionale con rivolte di tante popolazioni oppresse dai regimi vigenti fra cui la Libia con a capo Gheddafi e, mentre “Self Machine” sale nelle classifiche come una delle canzoni migliori, l’Argentina si prepara ad ospitare la “Copa America” di luglio, i ragazzi contano i giorni che mancano alla fine dell’ultimo mese di scuola e il meteo mette in ginocchio l’Italia ritardando l’arrivo delle belle giornate.
Ci troviamo, però, anche in un periodo molto importante calcisticamente: mancano 180 minuti alla fine del campionato di Serie A e per la XXXVI° giornata (divisa fra sabato-domenica-lunedì nei primi anni in cui comanda lo “spezzatino” delle distribuzioni su più di 2 giorni diretto dai diritti TV) la scena è tutta per Roma-Milan alle 20,45 di sabato, partita che ha consentito ai meneghini di tornare ad essere campioni nazionali dopo 7 anni con 8 punti sull’Inter oltre a 10 sul Napoli, e per il posticipo domenicale Genoa-Sampdoria…
La nostra attenzione si soffermera’ proprio sul capoluogo ligure poiché parliamo di una disputa che potrebbe scrivere una nuova pagina per la storia del calcio cittadino: i rossoblu’ guidati da Gasperini sono praticamente salvi mentre i blucerchiati di Cavasin (subentrato a DiCarlo pochi mesi addietro) sono in lotta furiosa con Cesena-Lecce-Bologna-Parma per non retrocedere assieme a Bari e Brescia…non ci sono scuse: la Samp deve vincere per evitare di ritrovarsi 18° a -2 dai leccesi mentre il Genoa vuole condannare i dirimpettai.
In tribuna troviamo sia Preziosi che Garrone fra i 30,000 spettatori mentre le coreografie, sorprendentemente, non sono all’altezza dell’importanza di questo match al contrario della voglia di portare via i 3 punti: i genoani hanno in mano il destino dei cugini (che solo l’anno prima festeggiavano il ritorno in Champions League da 4° in classifica dopo 22 annate dal 22/5/1992: tragica notte di “Wembley” in cui avevano perso la finale dell’allora Coppa dei Campioni dinanzi al I° Barcellona giunto a ottenere la “coppa con le grandi orecchie”) e non vogliono graziarli in alcun modo…farli retrocedere sarebbe un godimento anche superiore a quello provato in occasione della tripletta di Milito 2 anni addietro (I° volta in cui un giocatore realizzò 3 reti in uno scontro diretto).
Tagliavento (già direttore di Lazio-Roma 0-2 e Inter-Milan 0-1 a novembre…dunque uomo decisamente adeguato per tenere la serata in pugno) chiarisce subito con i capitani Rossi e Palombo che le uniche proteste, moderate, devono essere le loro intanto che i 2 assetti si sistemano in campo con dei lineari 4-4-2 di scuola assai offensiva:
{Eduardo;
Rafinha (73° Antonelli)-Dainelli-Kaladze-Criscito;
Rossi [cap.]-Kucka (90° Konko)-Milanetto-Mesto;
FloroFlores (82° Boselli)-Palacio},
{DaCosta;
Zauri-Lucchini-Volta-Ziegler;
Mannini-Tissone (69° Poli)-Palombo [cap.]-Laczko’ (56° Guberti);
Biabiany-Pozzi (79° Maccarone)}.
Pur narrando una gara di medio-bassa graduatoria vi sono diversi effettivi discretamente noti dentro e fuori dai confini nazionali: Eduardo per il Portogallo, Palacio per l’Argentina oltre agli azzurri Criscito e Mannini, Palombo senza scordare lo Svizzero Ziegler (sia lui che Eduardo si erano imbattuti nella Spagna futura vincitrice ai mondiali dell’estate precedente in Sudafrica mettendo in seria difficoltà le “furie rosse”: Ziegler faceva parte dell’unica rappresentativa contro cui gli iberici avevano perso all’esordio nei gironi 0-1 mentre Eduardo li aveva tenuti sul chi vive fino all’ultimo quarto di gara agli ottavi perdendo, ancora, solo 1-0).
La tensione si affetta con la mannaia e, seppure non avvengano scontri sugli spalti o fuori dal “Luigi Ferraris”, per tutto il I° tempo si registrano l’assenza di Gastaldello, appena 2 tiri di Palombo (migliore per distacco dei suoi al conto conclusivo) da lontano finiti fuori e altre 2 occasioni a bersaglio mancato di FloroFlores intanto che Criscito, Rossi e Tissone vengono ammoniti in più momenti di tensione facendo pensare ad uno 0-0 dall’anima d’acciaio destinata a scalfirsi solo nella ripresa…ma proprio qui arriva il colpo di scena: al 45° scoccato ancora FloroFlores, da corner di Milanetto sotto la curva avversaria, si tuffa di testa sulla sponda di Palacio in modo da realizzare l’1-0 beccandosi pure il giallo per essersi tolto la maglia appena prima del duplice fischio.
Al rientro in campo Cavasin rompe gli indugi buttando dentro Poli con Guberti nel disperato tentativo di aggiungere freschezza ed inventiva nella zona nevralgica tramite 2 esterni a spingere al massimo (Mannini a sinistra e Guberti a destra) così da arrivare al pareggio in tempi brevi con la medesima disposizione dell’anno passato ad eccezione delle cessioni eccellenti Cassano-Pazzini in zona offensiva…fra l’ammonizione dello stesso Mannini e quella di Milanetto abbiamo il secondo episodio chiave: l’infinito Palombo (coadiuvato benissimo dal neo-partner) si porta ancora al tiro da fuori area, Eduardo risponde in modo imperfetto permettendo a un comunque insufficiente Pozzi (sostituito dall’evanescente Maccarone poco dopo) di segnare col ginocchio a porta semisguarnita l’1-1 mentre che corre il 66°; a questo punto sale la paura di subire la rimonta da parte dei genoani mentre i doriani non sanno se spingersi all’assalto all’arma bianca o riprendere fiato per spararsi tutte le cartucce verso gli ultimi minuti. Siamo ormai negli ultimi 10 rintocchi quando Mesto riceve 2 ammonizioni di cui la II° provocata da una scintilla con Ziegler favorendo l’innesto di Konko oltre alla ridisposizione dei grifoni su un prudente 4-4-1: sembra che la pratica sia avviata verso il pareggio senza ulteriori notizie specie perché il più pericoloso dei padroni di casa (Floro Flores) è uscito all’82° per fare spazio al giovane Boselli, che sembra dedito solo a tenere la palla alta ma si rivelerà, invece, la carta decisiva…è già iniziato il recupero quando, di nuovo Milanetto (fra i migliori), riceve la sfera sulla trequarti e serve proprio il neo-entrato verso il vertice destro dell’area di rigore: Boselli si difende dall’attacco di Lucchini, rientra sul sinistro e calcia a giro rasoterra sul II° palo spalancando le porte degli inferi ai cugini proprio sotto la sua gradinata intanto che il cronometro segna il 96°: la Sampdoria deve vincere le prossime 2 sfide in casa contro il Palermo, in trasferta a discapito della Roma e sperare che le concorrenti non ottengano 6 punti poiché, in tal caso, il proprio sforzo risulterebbe vano leggendo la classifica avulsa e i criteri di quoziente reti…un esito di stagione thriller, decisamente thriller!
1 settimana dopo (a 1 turno dalla conclusione) l’incubo si concretizza: la Sampdoria, partita con ambizioni europee e di alta graduatoria in seguito a 2 annate lusinghiere (finale di Coppa Italia raggiunta nel 2009 dopo 15 anni dall’ultima gioia del 1994 ma persa ai rigori in casa della Lazio e ritorno nell’Europa dei grandi nel 2010), retrocede in Serie B 7 stagioni dopo causa il XVIII° posto senza contare le cocenti eliminazioni in casa nei quarti di Coppa Italia contro il Milan semifinalista, nei play-off di ChampionsLeague al cospetto del WerderBrema nei supplementari pur avendo sfiorato la rimonta, nel girone di EuropaLeague chiuso all’ultimo posto con PSV-MetalistKharkiv-Debreceni…il Genoa si adagera’ su un X° piazzamento vagamente oscurato dall’uscita negli ottavi di coppa nazionale in casa dell’Inter all’overtime ma cullandosi sul fatto che in 4 anni da quando il derby è tornato a giocarsi in massima lega il bilancio dice che, su 8 stracittadine, ben 5 sono state vittoriose di cui una decisiva per spedire all’inferno i dirimpettai al netto di 2 perse ed 1 pareggio (10 gol fatti contro appena 4 subiti).
Chiudiamo la settimana valevole per il turno conclusivo dei gironi europei tuffandoci nell’ultimo confronto fra 2 team della stessa città in questa I° metà di campionato.
Buona visione a tutti gli appassionati (specie i genovesi) e che vinca chi lo merita di più!

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