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Totti e De Rossi aprono le porte a Spalletti. C’è grande curiosità a Trigoria: Castan spera nella svolta

ROMA – Tutto si può dire di Rudi Garcia tranne che abbia lasciato dietro di sé giocatori stufi di lui, arrabbiati se non con se stessi. Sono pochi quelli che non gli spediscono un cenno di rimpianto o un ringraziamento o tutt’e due attraverso i social network. La maggior parte di coloro che si astengono semplicemente di Internet e delle sue piazze virtuali non sa che farsene. All’allenatore francese licenziato arrivano i cenni solidali di Strootman, di Manolas, di Gervinho, diNainggolan, di Pjanic, di tanti altri. E soprattutto quelli di Leandro Castan. Che certo non sono ipocriti, conoscendo il difensore. Potrebbero: Castan è rinato da un’operazione alla testa solo per trovare occupato il suo posto in squadra. Con un allenatore che faceva chiaramente capire di considerarlo meno affidabile di Antonio Rüdiger. Eppure: «In bocca al lupo, mister Rudi Garcia. Avrai sempre il mio rispetto. Grazie di tutto».

OCCASIONE – Castan è un bravo cristiano che ha passato il suo calvario e rivuole la luce. Di certo non ha brigato contro Garcia, né nelle opere né nei pensieri. Però è anche uno dei giocatori ai quali il cambio tecnico può giovare. Tra le domande che Luciano Spalletti e i suoi assistenti si stanno ponendo in queste ore di preparazione psicologica a quattro o cinque mesi di duro lavoro un paio ha per oggetto appunto il brasiliano: che cosa gli sia successo, se e come sarà possibile resettarne la carriera.

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