Non è tra i temi principali del mio programma elettorale, ma se sarò eletto tra le questioni più importanti ci sarà senza dubbio anche l’informazione. Nel cambiamento che ho in mente è necessario intensificare gli sforzi per dare una maggiore visibilità all’attività delle società a tutti i livelli. Nella mia concezione di nuovo modello di Comitato c’è un principio che bisogna rispettare sempre ed è l’interesse generale, senza perdere mai di vista la correttezza dei comportamenti. E questo riguarda pure l’informazione. Nessuno dovrà mai essere escluso, e non ci dovranno mai essere veti né censure, se non quelli del buon gusto. Nella mia idea di basket come bene comune non ci possono essere amici e nemici, figli e figliastri. L’ho detto fin dall’inizio della mia campagna elettorale: chi vota me e la mia squadra vota il programma. Se per convincere qualcuno dovesse servire promettere qualcosa in cambio dico no grazie, non è nel mio stile. I riconoscimenti andranno a chi merita. Non si dimostra di essere forti con il tornaconto o peggio il ricatto, la forza deriva dalle idee, dalla serietà e dimostrando nei fatti di essere all’altezza. Per questa ragione mi sono candidato, per imprimere quel cambiamento che con l’attuale dirigenza dell’attuale Comitato non è avvenuto. La situazione non soltanto non è migliorata, ma è anzi peggiorata, in termini di risultati, impiantistica e tesserati. Ma ci tengo a ribadire che il cambiamento deve partire soprattutto dallo stile e dal rispetto reciproco. Mai più offese e insinuazioni sul piano personale. Un giornale o un’emittente radio o tv che si rispetti non può piegarsi alle ragioni di questo o quello: deve semplicemente fare il suo mestiere dando voce a tutti. Lo impone la stessa deontologica giornalistica. Quella deontologia che una testata online di largo seguito nel Lazio da qualche tempo sembra aver smarrito ignorando le mie conferenze stampa, i miei inviti a partecipare ed i miei comunicati, dando voce soltanto al candidato presidente dell’attuale dirigenza. Un silenzio nei miei confronti che è stato interrotto giovedì in occasione della nota Fip con la lista dei candidati nella quale si evidenziava che due dei nomi da me indicati per il Consiglio (Adamoli e Baruzzo) non potevano essere eleggibili perché non tesserati nei termini. La circostanza era talmente ghiotta che il giornale per una volta ha deciso di infrangere il suo tabù. Ringrazio la redazione di essersi finalmente accorta di me. La prossima volta, se mai ce ne sarà un’altra, le chiedo di risparmiare le insinuazioni offensive e gratuite. Le critiche sono sempre benvenute, per carità. Ma non posso accettare la mancanza di rispetto. Naturalmente sono dispiaciuto per il contrattempo, di cui sia chiaro mi assumo ogni responsabilità. Ma nella logica della massima apertura e dell’inclusività se eletto non mi spaventa la prospettiva di dover lavorare con due membri dell’attuale maggioranza. Per concludere, tornando alla testata online, mi sia consentito chiosare il titolo: Tassi inizia male! Il mio lavoro non è certo iniziato con la pubblicazione della lista dei candidati. Peccato che la testata online non se ne sia mai accorta. A questo punto la domanda sorge spontanea: lo ha fatto per negligenza oppure volutamente? Io la mia risposta ce l’ho, lascio a voi la vostra. Voglio solo dire che se la prossima Assemblea dovesse darmi fiducia, farò di tutto affinché questi squallidi siparietti non abbiano più modo di verificarsi. L’informazione è una cosa seria, ed è al servizio di tutti. E non solo di una parte.
Giovanni Tassi