Otto vittorie e due sconfitte: questo il bottino del San Raffaele Basket al giro di boa del campionato di serie B femminile. In un contesto di squadra complessivamente improntato sulla linea verde, l’elemento esperto del gruppo è la capitana Marta Grattarola. Classe ’90, 170 cm d’altezza, ruolo play-guardia, analizza questa prima metà torneo: “Siamo una squadra rinnovata rispetto allo scorso anno, nonostante ciò abbiamo da subito trovato una buona alchimia dentro e fuori dal campo. Le nuove si sono integrate da subito e questo ha portato entusiasmo per iniziare questa stagione. Sicuramente abbiamo ancora bisogno di tempo per esprimere tutto il nostro potenziale ma possiamo ritenerci soddisfatte di ciò che abbiamo fatto finora. La cosa su cui dobbiamo lavorare maggiormente è aumentare la nostra pericolosità in attacco cercando di coinvolgere più giocatrici”.
Sei la più “anziana” del gruppo: più onori o gli oneri a rivestire tale ruolo? “È da qualche anno che vesto il ruolo di senior del gruppo, per età anagrafica e per esperienza, e questo inevitabilmente accresce il mio senso di responsabilità, ma quando mi guardo intorno penso che ognuna delle mie compagne ha tanto da dare alla squadra e abbiamo bisogno del contributo di ognuna di loro. Io provo ad aiutarle mettendo a disposizione la mia esperienza e ho sempre ricevuto in cambio tanto impegno e voglia di fare bene”.
Vi siete prefisse un obiettivo da raggiungere?
“Ci sono stagioni in cui da subito ci si pongono obiettivi chiari e possibili, altre in cui invece si guarda un po’ meno lontano e si pensa invece a migliorare giorno dopo giorno. Non so dove ci porterà quest’anno, vogliamo arrivare più lontano possibile e così ogni partita pensiamo più a noi che all’avversario che abbiamo di fronte, questo ci permette di fare il nostro meglio e non porci limiti”.
Dal generale al personale: raccontaci la tua carriera cestistica sin dagli inizi.
“Ho avuto la fortuna di iniziare a giocare al San Raffaele dal minibasket, così nel percorso giovanile ho partecipato a tutte le finali nazionali riuscendo a vincere due scudetti U19, con la stessa squadra poi abbiamo fatto una stagione in A2. Ho scelto di non intraprendere la strada del professionismo, ma nonostante ciò ho potuto giocare diverse stagioni in A2 rimanendo comunque a Roma. Sono soddisfatta di ciò che ho dato alla pallacanestro e ciò che lei ha dato a me”.
Una curiosità, hai sempre giocato con la maglia numero 4: ha per te un particolare significato?
“Il numero 4 è stato il mio primo numero e non l’ho mai cambiato in tutti questi anni. Da piccola amavo seguire le partite della nostra prima squadra e il mio idolo era Francesca Di Battista che giocava nella nostra serie A con il numero 4, così quando ho dovuto scegliere il mio primo completino non ho avuto dubbi”.
I tuoi idoli nella palla a spicchi?
“Negli anni ho visto tantissime partite di basket e ho adorato diverse giocatrici italiane e non, Chicca Macchi, Francesca Zara e Mery Andrade sono forse le mie preferite di sempre”.
Ti piacciono altri sport oltre al basket?
“Amo lo sport e seguo sempre volentieri le manifestazioni sportive in tv ma preferisco sicuramente gli sport di squadra a quelli individuali. Le Olimpiadi, infatti, sono un evento che seguo con molto piacere”.
Domanda inevitabile, segui il calcio e hai una squadra preferita?
“Tifo Roma proprio come mio padre ma non sono una grande amante del calcio”.
Nella vita di tutti i giorni, Marta Grattarola divide le sue giornate tra il basket e l’insegnamento, è maestra di scuola elementare.
“Faccio – conclude la chiacchierata con noi – il lavoro più bello del mondo e questo mi gratifica tantissimo, mi ritengo molto fortunata perché questo lavoro mi ha dato la possibilità di continuare a giocare a pallacanestro e conciliare queste due grandi passioni”.
