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MILANO – È l’inverno del 2008 quando Clinton è Obama si stanno affrontando come candidati alla presidenza degli USA, al cinema esce il capolavoro tedesco “L’Onda” che riscuote un enorme successo, la serie TV più seguita dai giovani è “THE O.C.” intanto che Napolitano scioglie le camere di Senato e Governo a causa della grave crisi economica scoppiata da 2 anni avendo “infettato” pesantemente anche l’Italia.
Ma mentre il mondo affronta questa serie di questioni, il campionato di Serie A prosegue entrando nel vivo: per il XV° turno il big-match vede, nell’ultima giornata infrasettimanale della stagione, lo scontro diretto al vertice Inter-Roma in coabitazione con il derby di Torino (terminato 0-0)…i nerazzurri comandano la graduatoria venendo da 2 scudetti consecutivi nelle stagioni passate con 9 punti di vantaggio sui giallorossi detentori di coppa e Supercoppa di lega mentre i bianconeri incalzano il terzo posto con i granata in lotta per non retrocedere.
I calcoli da fare sono pochi: se l’Inter vince va a +12 chiudendo i giochi anche con 14 giornate ancora davanti, nel caso di vittoria della Roma si riapre tutto con un +6 di differenza (con l’Inter in un momento di grossa crisi), con il pareggio i nerazzurri si cuciono mezzo scudetto sul petto rimanendo a +9.
Davanti ad un “Giuseppe Meazza” con alcuni spazi vuoti e 50.000 presenti fra cui 5.000 romanisti… presidenti sono Moratti e Rosella Sensi (subentrata al padre malato 3 anni prima e che morirà nell’agosto successivo pochi giorni prima della III° Supercoppa consecutiva disputata fra le 2 compagini in questione), come allenatori troviamo Mancini con Spalletti, le bandiere sono Zanetti opposto a Totti nonché unici autorizzati a parlare con il direttore di gara Rosetti con entrambe a dover sopperire a molte indisponibilità di vario genere: Materazzi, Dacourt, Ibrahimovic, Cruz da un lato e Panucci, Brighi dall’altro ma ciò non impedirà di schierare 2 moduli speculari oltre che usuali tipo 4-3-2-1 avverso a 4-2-3-1 con 2 passerelle di ottimi giocatori (J.Cesar, Maicon, Stankovic, Cambiasso, Figo, Crespo e Mexes, Pizarro, De Rossi, Perrotta, Vucinic per citarne solo alcuni).
Subito la partita viene sintetizzata a inizio cronaca da una frase di Fabio Caressa, telecronista di Sky <<L’armata della Roma scatena l’inferno mentre il castello dell’Inter tira su il ponte levatoglio, basta resistere>>…infatti il primo tempo vede i giallorossi comandare il gioco con un pregevole palleggio sfruttando le geometrie di Pizarro unite alle sponde di Totti e alle frequenti sovrapposizioni di Tonetto, Cassetti al netto del palo interno colpito da Crespo: proprio dalla sinistra parte al 38° un cross di Tonetto sul filo del fuorigioco a rientrare verso il centro dell’area…Totti anticipa Burdisso mettendo dentro di piatto sinistro al volo sul primo palo segnando una rete fra le più difficili della sua carriera. Ora la Roma è a -6 con i giochi che si stanno davvero riaprendo, gli ospiti controllano il risultato fino al duplice fischio ed all’intervallo il tabellino recita 0-1.
I primi attimi della seconda frazione vedono l’ingresso di Suazo per Stankovic e il conseguente passaggio di modulo a 4-3-1-2 che diverrà 4-3-3 appena entra Balotelli per Cambiasso mentre anche l’ultima carta dei padroni di casa sposta i loro equilibri tattici facendoli tramutare in un pesante 4-2-1-3 appena Pele’ sostituirà Figo a mezz’ora dalla fine ma a causa un infortunio muscolare di Maxwell l’Inter si ritrova in 10 scombussolando tutte le proprie intenzioni…Suonerebbe come una beffa se Burdisso, ammonito al 51° per un brutto fallo sul 10 romanista, venisse espulso poco dopo per un’ulteriore infrazione lasciando i suoi addirittura con 2 uomini in meno ma Rosetti lo grazia letteralmente risparmiandogli la sanzione intanto che la Roma sembra avere sempre più in pugno la disputa malgrado un’ammonizione inutile di Taddei quando al 61° iniziano anche le mosse tattiche di Spalletti: Aquilani entra per Pizarro e a uno dei primi palloni toccati costringe il portiere nerazzurro al miracolo di piede, miracolo che si ripete con Burdisso (proprio lui che doveva andare fuori) a salvare successivamente sulla linea un tiro di Perrotta a colpo sicuro.
Siamo ormai a circa 15-20 giri d’orologio dal fischio di chiusura quando Mexes, per impedire a Crespo di giungere sul pallone, si scontra con Doni ed è costretto a farsi medicare fuori dal campo compiendo, nel rientrare, la “gravissima” scorrettezza di tagliare il campo da dietro la sua porta invece di transitare davanti alle panchine: un errore che gli costa il giallo appena prima che Vucinic esca per Giuly (subito protagonista di altre 2 occasioni molto importanti) ma ormai la gara è stata orientata…siamo all’85° rintocco e sempre Crespo, nello stoppare una palla da Maicon, simula palesemente vedendosi anticipato da Mexes…Rosetti non ci pensa un secondo ed espelle il francese riducendo le squadre in 10vs10 quando si sarebbe dovuti stare 9vs11 con i milanesi che hanno pensato più a picchiare che a giocare creando pochissimo; Juan rimpiazza il già punito Taddei (evitando altri danni peggiori) all’87° facendo passare i suoi al 4-4-1 e fino al suono della sirena Doni sventa ancora su colpo di testa di Crespo spedendo la sfera in fallo laterale: Maicon batte allora il conseguente “corner con le mani” che viene respinto al limite dei 16 metri dove arriva Zanetti in anticipo su Totti e Vucinic esplodendo un destro chirurgico che si spegne all’angolo basso alla destra del portiere ospite sancendo l’1-1 con cui si chiude la battaglia salvando il +9 dei capolisti nel momento più difficile dell’annata.
A fine match i romanisti non ci stanno ed assediano, legittimatamente, il quartetto arbitrale avendo a che dire pure con qualche interista che si mise a provocare tipo il centrocampista Cesar rischiando di far degenerare ulteriormente una situazione già bollente attraverso dichiarazioni molto dirette dell’entourage capitolino e pesanti risposte di quello meneghino davanti ai microfoni del dopo-gara.
A maggio l’Inter precedera’ la Roma 85-82 in classifica con continua alimentazione di dissapori in un torneo contestatissimo a livello arbitrale ma i lupi stessi si rifaranno sconfiggendo i biscioni in finale di Coppa Italia riaccreditandosi parzialmente con la chicca conclusiva della vittoria ancora milanese in Supercoppa nazionale ai rigori nell’agosto seguente…destino quasi identico in Champions League: Inter fuori agli ottavi contro i futuri semifinalisti del Liverpool, Roma fuori ai quarti contro i futuri campioni del Manchester United.
Inter-Roma è mito, è passione, odio e rispetto, polemiche e rancori contemporaneamente…allora gustiamoci il prossimo confronto vedendo quali emozioni ci creerà sperando che siano solo positive.

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