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TORINO – Sono trascorsi appena 3 mesi dalla finale mondiale persa dall’Italia contro il Brasile ai rigori negli USA il 17/7 e il ponte del 2/11 è ormai giunto (fra sole 24 ore si festeggia Halloween), il 1/5 se ne andava il famoso pilota di F1 Ayrton Senna per un fatale incidente durante il GP di Imola , al cinema esce “Il Re Leone” e il nostro paese si dirige a passo sostenuto verso la prima metà del campionato di Serie A (quando eravamo considerati il miglior torneo del pianeta).

Per l’VIII° turno le partite più interessanti sono Parma-Roma e Juventus-Milan con gli emiliani a giocarsi la vetta assieme ai torinesi mentre i giallorossi vedono l’Europa e i rossoneri si devono riprendere da una brutta crisi d’inizio anno: i riflettori del pomeriggio sono tutti puntati sul “Delle Alpi” poiché a Parma si gioca di sera e la sensazione è che potrebbe esserci già un ideale passaggio di consegne fra i monopolizzatori delle annate precedenti e i “nuovi” emergenti per sapere in anticipo chi si aggiudicherà quell’annata specialmente pensando che i rossoneri non escono sconfitti da Torino dalla decade antecedente…

Gli spettatori sono circa 60.000 fra cui 5000 milanisti e in tribuna la triade Moggi-Bettega-Giraudo assiste a poca distanza da Galliani mentre i presidenti sono entrambi non presenti (cosa molto insolita conoscendo Agnelli e Berlusconi ma il primo deve presenziare al GP per conto della Ferrari a Monaco mentre il secondo è stato trattenuto da impegni relativi alla Fininvest oltre che di governo) intanto che Collina si chiarisce subito con i tecnici Lippi e Capello spiegando che non tollererà atteggiamenti irriguardosi ed accettando solo proteste (moderate) dai capitani Baggio e Baresi; ciò che colpisce subito è che, oltre a 7 nazionali italiani reduci dalla logorante spedizione statunitense (Conte, Baggio contro Tassotti, Costacurta, Baresi, Albertini, Donadoni) abbiamo anche campioni di Germania (Kohler), Portogallo (Sousa), Francia (Desailly), Croazia (Boban), Olanda (Gullit) intanto che gli schieramenti mettono a nudo la scuola offensiva basata sul 4-3-1-2 piemontese tramutato in 5-3-2 a gara in corso avverso al 4-4-2 a rombo con molta accortezza difensiva dei lombardi divenuto 4-3-3 nell’ultima mezz’ora:

[Peruzzi;

Ferrara-Kohler-Fusi-Orlando;

Di Livio (71° Tacchinardi)-Sousa (89° Porrini)-Conte;

Baggio (cap.);

Ravanelli-Vialli],

[Rossi;

Tassotti-Costacurta-Baresi (cap.)-Panucci;

Desailly;

Donadoni (59° Stroppa)-Albertini;

Boban (59° Massaro);

Gullit-Simone].

Da subito si nota che le assenze di Carrera, Torricelli, Del Piero sono state meglio assorbite rispetto a quelle di Maldini, Savicevic poiché il tridente bianconero mette a più riprese in difficoltà la retroguardia rossonera finchè non arriva il fatidico minuto 43: Di Livio, dalla destra, rientra sul sinistro e crossa per Baggio che anticipa di testa (non proprio il suo colpo prediletto) Costacurta e raggiunge Platini a quota 104 gol con le zebre appena prima che l’arbitro mandi tutti negli spogliatoi.

Con l’avvio di ripresa Ravanelli potrebbe chiudere il conto ma la sua incornata, stavolta, va fuori bersaglio intanto che gli innesti di Stroppa e Massaro permettono agli ospiti di avanzare il proprio baricentro ma Peruzzi non si fa sorprendere riuscendo a sventare sia le mischie su cui Gullit non riesce a finalizzare sia sugli inserimenti delle 2 frecce laterali (Massaro e Simone con Gullit a fare la boa centrale sperando in inserimenti anche dei centrocampisti)…le ammonizioni di Costacurta, dei 2 sostituti milanisti assieme a Conte fanno da contraltare ad un finale in cui il mister di Viareggio pensa maggiormente a difendersi, inserendo Porrini come laterale sinistro di difesa con Tacchinardi in mediana, che ad incrementare il vantaggio (mossa assai inusuale soprattutto sapendo lo spirito e l’assetto che pretende dai suoi ogni volta da quando, nell’estate trascorsa, si è seduto sulla panchina sabauda: rabbia e fame agonistica esasperate al punto da potersi permettere il tridente offensivo in un epoca di tatticismo esasperato soprattutto da noi).

Con il fischio finale il passaggio di consegne è ormai effettuato: la Juventus, dopo quasi un decennio di assenza dalle zone tricolori, è tornata a competere più che mai per l’oro nazionale maggiormente ambito! Il Milan vede gli spettri ed il futuro lo confermerà…

A giugno i bianconeri torneranno a vincere lo scudetto dopo 9 stagioni con un margine di +10 sulle seconde Parma-Lazio (nel I° campionato con 3 punti per vittoria) oltre a portare via ambo le coppe nazionali a scapito ancora del Parma (tutti e 3 i titoli videro la delusione dei ducali) che si consolera’ strappando ai piemontesi la Coppa Uefa; i meneghini vivranno un’annata in chiaroscuro: campionato chiuso al IV° posto dopo 7 anni consecutivi sul podio fra cui 4 scudetti conquistati di cui gli ultimi 3 consecutivi fino all’anno passato, coppa nazionale chiusa negli ottavi contro i dirimpettai dell’Inter e la II° finale negli ultimi 3 tornei di Champions League persa contro l’Ajax (nel 1994 vittoria contro il Barcellona e nel 1993 sconfitta contro il Marsiglia).

In quale altro anno si fermerà la macchina del tempo di Juventus-Milan…? 

Scopriamolo insieme… 

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