
TORINO – Metà ottobre del 1982: da appena una settimana è avvenuto l’attentato alla sinagoga di Roma, pochi mesi dopo verranno arrestati Gelli con Buscetta mentre Andropov prende il posto di Breznev alla guida dell’Urss.
Intanto però l’Italia ha vinto i mondiali l’11/7 e il paese ancora non si è stancato di festeggiare mentre il campionato è già alla VII° giornata di andata con un big-match di tutto rispetto: Juventus-Roma…sono gli anni di “90°Minuto”, “La Domenica sportiva”, “Mercoledì Sport”,delle schedine da 12-13 partite massimo e le partite di Serie A, B, C si giocano tutte la domenica alle 15,00 in contemporanea con 16 partecipanti e 8 partite per turno seguibili in diretta solo dal vivo o alla radio.
Torniamo al “Comunale” rivivendo quella gara così mitica e carica di tensione con i giallorossi in vetta e i bianconeri a inseguire: parliamo di un’epoca in cui i settentrionali vivono da anni un ciclo di vittorie molto lungo e gli ospiti vogliono tornare grandi dopo un trentennio di navigazione a vista nei bassi fondi del calcio nostrano.
I protagonisti sono 2 team da sogno aventi Viola e Boniperti presidenti, Trapattoni (con il suo 4-4-2 a uomo) e Liedholm (esprimente, per l’occasione, un 4-5-1 a zona insolito ma armonioso) in panchina, capitani mitici come Scirea e Di Bartolomei assieme all’esperto arbitro D’Elia, 4 stranieri invidiati in tutto il mondo a livello di Platini, Boniek e Falcao, Prohaska oltre alla maggior parte della nazionale trionfatrice in estate con Zoff, Gentile, Cabrini, Tardelli, Rossi e Vierchwood, Conti anche se i fuoriclasse in esubero o le esclusioni eccellenti come Iorio, Ancelotti con Bettega e Tancredi, Nela,Maldera, Pruzzo non mancano…insomma, tutti ingredienti che fanno pensare ad uno spettacolo unico se si pensa anche al sold-out sugli spalti.
Da subito si vede che le contendenti non vogliono nascondersi e dopo appena 5 minuti Conti crossa sul secondo palo dove l’ala Chierico (nemico giurato e rivale rispettatissimo di Cabrini) stoppa di petto e porta i suoi sullo 0-1 sotto al settore dei romanisti…da allora salgono in cattedra “Le Roi”, “Pablito”, “Bobbygol” che tengono in apprensione la difesa capitolina andando più volte alla conclusione e non risparmiandosi momenti di tensione come quando il polacco di casa scalcia a terra l’estremo difensore avversario aprendo l’elenco degli ammoniti venendo poi seguito da “Marazico”, Furino, Maldera; fino a fine primo tempo il copione rimane uguale: la Juve spinge con tutti i suoi uomini (soprattutto con un Bettega in ottima giornata) e la Roma si difende puntando al contropiede ma all’intervallo tutto resta invariato.
Con l’inizio del secondo tempo le zebre producono il loro massimo sforzo e al 50° arriva l’1-1: Cabrini crossa in area per Bettega che anticipa Maldera prolungando sul secondo palo per Tardelli che tira al volo ma sulla sua conclusione precaria si avventa Platini che deposita dentro a porta vuota pure se in sospetto off-side…da questo momento i piemontesi non hanno pietà e solo 300 secondi dopo ribaltano tutto con Scirea che serve Boniek sulla destra vedendosi murare il tiro dallo “Zar” Pietro ma la sfera torna ancora al libero che tira di destro all’incrocio.
A quel punto gli ospiti assediano confusamente l’area avversaria ma senza riuscire a pareggiare (complici le perfette marcature di Furino su Falcao e Brio su Pruzzo) mentre al 67° e al 75° Bonini con Prandelli rilevano Platini e Rossi per difendere il risultato rinfoltendo il centrocampo(specialità del “Trap”)…quando arriva il fischio di chiusura il boato è assordante e la “Curva Filadelfia” (successivamente dedicata proprio a Scirea) è in festa: Juve-Roma 2-1 con gli juventini che si portano da -3 a -1 dai giallorossi raggiunti in vetta pure dai veronesi vincenti con il Catanzaro.
A fine anno i sabaudi vinceranno solo la Coppa Italia contro il Verona (dopo aver fatto fuori i romani ai quarti) in rimonta ma al prezzo di perdere scudetto e Coppa dei Campioni proprio contro Roma e Amburgo: troppo poco per una squadra avente 8-9 giocatori arrivati nelle prime 4 in coppa del mondo l’anno prima (di cui 6-7 campioni) mentre i capitolini riporteranno lo scudetto in città dopo 41 anni dalla loro I° affermazione pur venendo eliminati in entrambe le coppe ai quarti (rispettivamente da Juve e Benfica in Italia e fuori).
Da allora sono passati 36 anni ma la storia è sempre stata aggiornata…