
FIRENZE – La Roma sceglie il modo peggiore di preparare una finale: a Firenze la squadra si scioglie nel finale dopo essere andata in vantaggio con El Sharaawy ed aver sfiorato più volte il gol sempre col Faraone, con Solbakken e con Belotti, ma un po’ la bravura di Cerofolini un po’ la solita imprecisione in zona gol, del raddoppio nemmeno l’ombra. La rete del vantaggio è una meraviglia: azione tutta in velocità Bove, Belotti, Solbakken e tocco sotto misura del buon El Sharaawy che infila la porta viola. Mourinho schiera la linea difensiva a 4 e la cosa sembra funzionare con la Fiorentina inerme davanti a Svilar e i giallorossi bravi negli spazi lasciati dai padroni di casa. Nella ripresa la partita si addormenta con la Roma che smette di provarci e la Viola che fa una fatica enorme ad entrare nell’area giallorossa. Mourinho mette dentro Mancini, Celik, Ibanez e Abraham e la frittata è fatta. In 3 minuti la squadra di un Italiano invasato (ma la finale di coppa era oggi?) la ribalta; Jovic segna da un metro dopo inzuccata di Mandragora che si arrampica su Missori prima di fornire l’assist al compagno ma per l’arbitro è tutto regolare. Abraham da il solito contributo nullo e Ibanez si fa notare per un liscio che permette alla Viola di portare a casa 3 punti utili per nulla, ma dalla festa del Franchi e della panchina, sembra questa la vera finale. La Roma si prepara all’appuntamento più importante della stagione nel peggiore dei modi, buttando alle ortiche una vittoria che manca dalla partita con lo Spezia, una vita fa. Ora testa alla gara che vale tutto per non ritrovarsi a dover ripartire dalla Conference League la prossima stagione.
