
 
Lesione di primo grado al bicipite femorale della coscia destra per il centrocampista giallorosso. Salterà le sfide con Inter, Cagliari e Genoa
ROMA – La maledizione degli infortuni ha colpito ancora. Nel momento più delicato della stagione, la Roma si trova nuovamente costretta a rinunciare a Daniele De Rossi, stavolta per almeno due o tre settimane. L’esito degli accertamenti strumentali a cui si è sottoposto il capitano giallorosso in mattinata non lascia spazio a interpretazioni: contro l’Udinese, il centrocampista ha accusato una lesione di primo grado al bicipite femorale della coscia destra. Tradotto, significa che De Rossi salterà non solo la trasferta di sabato contro l’Inter, cruciale per la corsa alla zona Champions League, ma quasi certamente anche le successive gare con Cagliari (il 27 aprile) e Genoa (il 5 maggio). Se tutto va bene, insomma, il rientro del centrocampista potrebbe coincidere con la sfida dell’Olimpico contro la Juventus del 12 maggio, quando però la lotta per la Champions potrebbe ormai aver già partorito un verdetto definitivo. In ogni caso, non c’è dubbio che le condizioni fisiche di De Rossi giocheranno un ruolo decisivo anche per quanto riguarda il suo rinnovo di contratto: l’idea del giocatore è quella di prolungare per un altro anno con la Roma, ma ormai è sempre più probabile che la decisione finale venga presa al termine del campionato.
A MILANO CON L’EMERGENZA A CENTROCAMPO – L’infortunio di De Rossi complica non poco i piani di Claudio Ranieri in vista della trasferta di sabato sera contro l’Inter. Oltre all’ex campione del mondo, il tecnico romano rischia infatti di dover rinunciare anche ad un altro campione del mondo, ovvero Steven Nzonzi. Il centrocampista francese ha saltato la sfida di sabato contro l’Udinese per un fastidio al ginocchio e difficilmente riuscirà a recuperare per il match di San Siro. Oggi, alla ripresa degli allenamenti a Trigoria, Nzonzi ha svolto lavoro individuale e fino all’ultimo tenterà di recuperare. Qualora non dovesse farcela, Ranieri potrebbe vedersi costretto a studiare una mossa tattica inedita: arretrare Lorenzo Pellegrini sulla linea mediana, affiancandolo a Cristante.

