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ADECCO GOLD - PLAYOFF GARA 3 -  SIGMA BASKET BARCELLONA - UPEA CDopo aver portato a casa una preziosa vittoria sul parquet di Reggio Calabria, la seconda consecutiva, per la Virtus Roma è già tempo di tornare in campo. Alle ore 18 di domani, presso il Palalberti di Barcellona Pozzo di Gotto (ME), si affronta la compagine locale del Basket Barcellona in un match valido per il nono turno di campionato. Le due squadre hanno l’occasione per rilanciarsi in classifica: entrambe si trovano a quota 4 punti in un macrogruppo comprendente anche Biella, Omegna e Reggio Calabria, con Siena distante solo 2 lunghezze. La Virtus ha il morale alle stelle arrivando a questo incontro con due vittorie di fila, mentre Barcellona ha una striscia aperta di quattro sconfitte, di cui ben tre maturate sugli ostici campi di Agrigento, Derthona e Ferentino. Roma ha di fronte a sè un periodo chiave per capire realmente chi è: nei prossimi 3 match affronterà i siciliani, Omegna e Siena, tutte squadre che gravitano nella sua stessa situazione di classifica. Barcellona, invece, porterà a termine il ciclo “laziale”, iniziato con Ferentino e che proseguirà, dopo Roma, con Rieti e Latina. Sfida importante domani in terra messinese: la Virtus per non fermarsi più, Barcellona per tornare a sorridere.

UNA VITTORIA “A ZONA” – Dal match di Reggio Calabria è emerso che esistono due tipi di difesa a zona in Italia: quella che attuano i coach ad ogni livello, e quella che attua Attilio Caja. Il disegno tattico del tecnico pavese, volto ad opprimere ogni tentativo dei reggini di invadere l’area romana per spostare la contesa sul piano della fisicità, è risultato letale. Reggio non è riuscita a scardinare la zona di Roma e quando ha alzato le sue percentuali dall’arco, arrivando fino al pareggio, ha prodotto un tale dispendio di energie da causare un’evidente mancanza di lucidità nei momenti topici: la Virtus ne ha approfittato per portare il match definitivamente dalla sua parte. La bravura di Roma è stata non solo quella di mettere in atto un meccanismo difensivo vincente, ma anche di aver dato vita ad una grande prestazione offensiva: transizione chirurgica, pioggia di triple (14/25), circolazione di palla perfetta. Il prevedibile calo di rendimento è arrivato nel secondo tempo ma la Virtus, una volta raggiunta dalla Viola, anzichè crollare si è ricompattata sbaragliando la concorrenza reggina. Questa nuova identità offensiva è testimoniata anche dai numeri: nelle quattro partite con Saibene, Roma ha segnato in media 60,75 punti, mentre nelle quattro con Caja la media è di 84,25! 23,5 punti a partita di differenza sono un’enormità. Ad onor del vero bisogna anche riconoscere che con l’ex vice di Pesic e Repesa, Roma subiva in media 70 punti, mentre con il “nuovo” tecnico il dato è di 80,75. Sì la zona, ma c’è tanta disciplina ed ordine in attacco. Contro Reggio Calabria meritano una citazione doverosa i 3 top scorer di serata. Un ritrovato Guido Meini (14 punti e 4 assist) che sembra tornato quello dei vecchi fasti, quando conduceva Venezia e Pistoia alla promozione in A1; un Maresca sempre più decisivo, con 25 punti frutto di dedizione, coraggio e responsabilità. Un Alan Voskuil stellare (30 punti totali), non solo per il 5/10 da tre ma per un fondamentale 6/8 da due, protagonista assoluto nel pitturato nel momento più delicato. Dopo la sconfitta di Agropoli chiedevamo un innesto alla società: la sensazione attuale è che coach Caja stia creando un meccanismo ben oliato nel quale non si vogliano apportare modifiche. L’arrivo di un giocatore straniero taglierebbe fuori uno tra Voskuil e Olasewere, al momento entrambi indispensabili. Rimanere così? Finchè la cura Caja funziona… ‘why not?’. Un valido lungo italiano darebbe più fisicità e rotazioni alla squadra, ma trovarne di liberi in questo periodo è compito arduo. Ma ora, testa al prossimo avversario: c’è Barcellona Pozzo di Gotto.

IL BASKET BARCELLONA – Sita in provincia di Messina, la Cestistica Barcellona viene fondata nel 1976. Tra la metà degli anni ’80 e l’inizio dei ’90 sono tante le stagioni trascorse in Serie C, fino al 1993, quando dopo 12 anni si torna in Serie D. Da qui parte una rapida risalita: in 6 stagioni si ottengono 4 promozioni, con la storica conquista della Legadue nel 1999 sconfiggendo Ferrara in finale playoff. Giovanni Perdichizzi in panchina, con Matteo Soragna ed Agostino Li Vecchi in campo sono i principali protagonisti di questo corso barcellonese, che l’anno successivo vedrà la squadra arrivare ad un passo dalla Serie A1, perdendo la finale playoff contro Udine per 3 a 1 (gare 3 e 4 perse di un solo punto). A questo punto la storia si complica, perchè il titolo della Cestistica Barcellona viene trasferito a Messina dando vita alla Pallacanestro Messina (che fallirà nell’Estate 2004 e che nel 2003/04 disputerà il campionato di A1, retrocedendo, ed affrontando anche la Virtus Roma, vittoriosa di misura sia nella capitale che in Sicilia), mentre a Barcellona Pozzo di Gotto viene trasferito il titolo della S.S. Peppino Cocuzza di San Filippo del Mela, piccolo comune messinese (in 3 anni dalla C regionale alla B2, prima di fallire). Dal 2006 però, si apre un nuovo capitolo: il Progetto Basket Milazzo viene promosso in Serie C1 ed il titolo viene trasferito a Barcellona, dando vita al Progetto Basket Barcellona. Prima una semifinale playoff, poi la finale: per conquistare la Serie A Dilettanti si scambia il titolo con la Pallacanestro Patti, gravata dai debiti, e nasce l’Igea Basket Barcellona. Dopo un primo anno di assestamento, la stagione 2009/10 sarà quella del ritorno in Legadue: l’Igea chiude prima in regular season e nella finale playoff supera Forlì per 3 a 1. Il capolavoro è firmato da coach Franco Gramenzi, oggi a Latina, ma in Legadue si sceglie di ripartire da Cesare Pancotto, rinominando la società in Basket Barcellona. Michael Hicks e Ryan Bucci, Mike Green e Matteo Da Ros: l’esperienza dei giocatori stranieri si mescola alla gioventù italiana. Nel 2011 e nel 2012 arrivano due semifinali playoff (rispettivamente contro Casale Monferrato e Brindisi), nel 2013 e 2014 arrivano due quarti di finale (contro Trento e Capo D’Orlando; la stagione 2013/14 vedrà l’arrivo in corsa di coach Marco Calvani, alla prima esperienza post finale scudetto con la Virtus Roma): la promozione non arriva ma Barcellona Pozzo di Gotto si insedia stabilmente nel secondo campionato nazionale. Nell’ultima stagione il futuro della società è messo in grave pericolo dai debiti e solamente lo sponsor Canditfrucht permette alla squadra di terminare il campionato. L’Estate 2015 comincia nel segno dell’incertezza: tante voci, dal fallimento ad uno scambio di titolo con una squadra di B. Alla fine prevale il lieto fine, con Barcellona capace di iscriversi in A2: l’Amministrazione Comunale trova gli sponsor per la stagione e l’azionista di maggioranza, Immacolato Bonina, garantisce il pagamento dei creditori. Si riparte con l’obiettivo di salvarsi e radicarsi ulteriormente in A2: come timoniere viene scelto Maurizio Bartocci, classe ’59, ex Napoli, Scafati e Chieti tra le altre, vice di Franco Marcelletti con la JuveCaserta campione d’Italia nel 1991 e vice di Piero Bucchi con quella Napoli che nel 2006 vinse una storica Coppa Italia proprio ai danni della Virtus Roma. Saranno 3 gli ex della gara, tutti attualmente nell’Urbe: il primo è Giuliano Maresca, in Sicilia nelle ultime due stagioni, entrambe chiuse con poco più di 10pt./gara. Il secondo è Ennio Leonzio, a Barcellona nella stagione passata, conclusa con appena 7 gare giocate per 36 minuti totali di utilizzo. Il terzo ed ultimo ex della sfida sarà Craig Callahan, in terra messinese nella stagione 2012/13, chiusa in maniera brillante con 14 pt./gara (high di 27), 7.4 rimbalzi di media (high di 15), 55.5% da due ed il 41.7% da tre.

IL ROSTER – Una squadra completamente rinnovata, anche a causa delle incertezze estive sulle sorti societarie. Un grande apporto finora è arrivato dai 2 stranieri del roster: il primo è il pivot classe ’89 David Loubeau, americano con cittadinanza haitiana, proveniente dall’Hapoel Afula, seconda divisione israeliana. Per lui 18.4 pt./gara con 9 rimbalzi di media, high di 31 punti contro Casalpusterlengo: finora, una delle individualità più sorprendenti di questa A2. Il secondo straniero è la guardia americana Lenzelle Smith Jr., classe ’91, cresciuto ad Ohio State: più di 18 punti di media in solo 3 gare (high di 26 contro Derthona). Un intervento al menisco subìto dopo la prima giornata di campionato ha reso necessaria una sua temporanea sostituzione con l’anglo-americano Michael Ojo, che ha già chiuso l’esperienza siciliana con appena 2.8 pt./gara in poco più di 24 minuti di utilizzo di media. Smith Jr. è stato firmato da Barcellona dopo la rapida rescissione intercorsa con Amere May, classe ’92 ex Delaware State, tornato negli States per motivi familiari. Franco Migliori è il capitano del Basket Barcellona 2015/16: l’ala piccola italo-argentina classe ’82 non sta deludendo le aspettative, con ben 14.5 pt./gara e tanta esperienza a disposizione, maturata con le canotte di Reggio Emilia, Caserta, Teramo, Veroli e Jesi. Assente nelle ultime due gare a causa di una contrattura, dovrebbe tornare domani contro Roma. Il blocco degli italiani è guidato dal play Simone Centanni, classe ’91, cestista con tanti punti nelle mani: 9.5 pt./gara quest’anno (high di 29 contro Biella), 18 di media in B a Costa Volpino nella passata stagione (high di 30 contro la Fortitudo Bologna). Il cambio di Centanni è il classe ’95 Alessandro Maccaferri, a Mantova lo scorso anno; è il miglior assist man di squadra dopo Ojo (2.1 di media a gara) ma è anche colui che si macchia di più palle perse (3.4 di media). Buono l’apporto della guardia Matteo Fallucca, classe ’93 e cresciuto nelle giovanili della Stella Azzurra; per lui 9.5 punti di media con un ottimo 65% da due. Le ali forti del roster barcellonese sono Dario Cefarelli, classe ’93 cresciuto nella JuveCaserta e proveniente da Treviso, e Corrado Bianconi, classe ’94, lo scorso anno in A1 con Capo D’Orlando, che sta rendendo con il 76% da due. Fallucca e Cefarelli hanno condiviso la gioia della medaglia d’oro con la nazionale italiana under 20 all’Europeo di categoria del 2013. Il roster è chiuso dal lungo Andrea Capitanelli, classe ’86, 5+5 di media in quasi 21 minuti di utilizzo a gara.

I PRINCIPALI PERICOLI PER LA VIRTUS – Contro i siciliani sarà da capire quale potrà essere la tenuta fisica del quintetto, calcolando che tra Meini, Maresca, Olasewere e Voskuil, quello che contro Reggio Calabria ha giocato meno è stato il danese, con 33 minuti e 55 secondi di utilizzo! I pericoli maggiori saranno tre: le grandi capacità realizzative di una guardia tiratrice come Smith Jr., la giovane fase di regia guidata da Centanni e Maccaferri, la temibilità in post basso di Loubeau, lungo fisico e micidiale. Se la Virtus riuscirà ad arginare queste individualità, la strada verso la vittoria potrà essere in discesa. Pochi dubbi su quale sarà il quintetto iniziale romano; da testare il minutaggio globale della panchina, con possibile ampio spazio sia per Benetti che per Leonzio. Palla a due alle ore 18 di domani.

fonte foto: www.sport.livesicilia.it

Matteo Buccellato

Di admin

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