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ROMA – Il pareggio delle 12,30 di quest’ultimo spezzatini di campionato prima dell’ultima sosta nazionale in quest’annata ha riservato un pareggio esiguo e solo di 1-1 che non ha rispecchiato, se non in minima parte, quanto visto sul campo: per il 2° anno consecutivo la Juventus esce dalla casa della Lazio senza aver centrato l’intera posta ma, a differenza dello scorso torneo, questa volta è stata molto più dura mandare giù questo mezzo stop inatteso dopo una sfida dominata per lunghi tratti.

L’ambiente Lazio, al centro della bufera riguardante i tamponi più o meno reali degli ultimi giorni riguardanti i positivi Strakosha/Leiva/Immobile (dai quali si è staccato L.Alberto, tornato negativo dopo 15 giorni di quarantena) e che in settimana vedrà molti suoi assistiti ascoltati dalle procure sia sportiva che giudiziaria, si presenta anche senza le riserve Proto/Lulic/Vavro/Escalante (tutti fuori per vari infortuni) mentre la Juventus non può contare su Sandro/De Ligt/Chiellini/Ramsey/Chiesa senza contare il fatto che finora il gioco di Pirlo non ha dato gli effetti sperati.

Le formazioni risentono molto delle tante assenze di questo periodo dal calendario fittissimo, ma alla fine tutte e 2 le parti restano fedeli al proprio credo: il 3-5-1-1 dei padroni di casa guidati da Inzaghi

[Reina;

Felipe-Acerbi-Radu (54° Hoedt);

Marusic-Milinkovic Savic (cap.)-Cataldi (77° Akpa Akpro)-L.Alberto (77° Pereira)-Fares (54° Lazzari);

Correa;

Muriqi (54° Caicedo)]

contro il 3-4-1-2 degli ospiti (poi 3-5-1-1)

[Szczesny;

Demiral-Bonucci (cap.)-Danilo;

Cuadrado-Bentancur-Rabiot-Frabotta;

Kulusevski (76° McKennie);

Morata (89° Bernardeschi)-C.Ronaldo (76° Dybala)].

Da subito il copione viene rispettato: la Juve cerca di fare la partita affidandosi alle sue maggiori individualità intanto che la Lazio non perde mai le distanze fra i reparti riuscendo a tenere stretta la squadra in circa 30 metri ottenendo solo di lasciare l’iniziativa agli avversari, che non ci pensano e riescono a portarsi in vantaggio al 15°, quando Cristiano Ronaldo riesce a depositare dall’area piccola un cross basso di Cuadrado dalla destra inseguito a 2 parate facili di Reina sullo stesso Ronaldo e Rabiot; la reazione casalinga consta in un tiro molto fuori di Correa, un liscio di Muriqi su sponda a porta vuota di Milinkovic Savic, una parata senza fronzoli dell’estremo difensore bianconero a danno del medesimo Correa prima che lo scontro diventi una sorta di duello pugilistico, nel quale C.Ronaldo spara fuori e Muriqi colpisce l’esterno della rete, CR7 abbatte il palo alla sinistra di Reina lasciandolo impietrito antecedendo l’ultimo miracolo di quest’ultimo…nel recupero della 1° frazione Cataldi stende Kulusevski al limite della sua area rimediando il giallo e costringendo il suo portiere a compiere il miracolo su tiro da fermo dello scatenato C.Ronaldo in modo che Massa possa decretare il riposo senza ulteriori sussulti.

Alla ripresa i piemontesi appaiono in totale controllo come poche volte erano stati in stagione: Bentancur, poi ammonito per fallo su L.Alberto, spara alto prima di Marusic, 3-4 volte fra Rabiot, che si vede parare un bel diagonale sinistro da Reina, e CR7 si sprecano dei facili contropiedi sbagliando l’ultimo passaggio permettendo alla Lazio di restare in piedi come un pugile alle corde ma che non va al tappeto e che si tutela buttando in campo forze fresche tramite la tripla sostituzione operata al 54° (fra cui Caicedo, proveniente da 2 gol decisivi in 7 giorni che rimpiazza Muriqi), a ridosso di un ulteriore errore in fase di ripartenza da parte del tandem iberico in maglia bianconera; la Lazio non è mai pericolosa realmente e i suoi tentativi vengono tutti sventati senza neanche troppo affanno intanto che pure Pirlo inserisce Dybala per un dolorante C.Ronaldo (la diagnosi dirà distorsione alla caviglia) insieme a McKennie per Kulusevski nello stesso istante degli ultimi 2 cambi da parte di Inzaghi, fra cui Akpa Akpro che verrà ammonito subito per fallo ai danni di Bentancur…nel finale si segnalano una parata facile di Szczesny su Marusic seguita dal giallo di Cuadrado per una brutta entrata a sfavore di Acerbi e l’innesto di Bernardeschi al posto di Morata quando ormai siamo in proiezione del 90°: il recupero di 4 minuti scorre fra 2 palle perse di Dybala (che si farà pure male), tante mischie sventate da un’ottima retroguardia juventina, errori stupidi in ripartenza da parte degli ospiti…sembra che sia ormai chiusa quando Correa, al 95° va via a Cuadrado e Bentancur riuscendo a vincere 2 rimpalli per servire poi Caicedo, che si gira facendo perno da destro verso sinistra su Bonucci (all’unico errore in tutta la sfida) riuscendo a tirare di destro a giro sul palo opposto per l’1-1 su cui si chiude quando ormai sembrava fatta per l’allungo della squadra sabaudo a danno dei capitolini…Caicedo frutta 3 punti in una settimana fra 2 gare di campionato se si esclude la trasferta europea a San Pietroburgo e sono 3 i gol decisivi segnati dopo il 90° dal “panterone” se si conta pure l’1-2 a Cagliari della scorsa annata: ormai non è assurdo parlare di “zona Caicedo” oltre che di “zona Lazio” considerati i 15 punti rimediati in 2 stagioni fra 6 vittorie (tutte fuori casa di cui 5 consecutive) e il pari di oggi per un misto letale di cuore e fortuna.

Bisognerà vedere quando il bomber sudamericano non ci sarà come andrà…intanto sappiamo che la Juve rimane a 13 lunghezze pur issandosi in area coppe e che la Lazio è a 11 ma dovrà affrontare una sosta piuttosto turbolenta non tanto per quello che accadrà ai suoi convocati delle nazionali, ma soprattutto per il fronte giudiziario: sarà una sosta bollente in attesa che si torni a giocare fra 15 giorni.

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