MILANO – Il campionato 2004/2005 verrà annullato nel 2006 a causa dell’inchiesta di “Calciopoli” e non avrà mai un vincitore…quando però, domenica 8/5/2005, a Milano si gioca Milan-Juventus per il 35° turno nessuno ancora lo sa e 80,000 spettatori si preparano ad assistere alla partita dell’anno.
L’arbitro è Collina, le dirigenze vedono Berlusconi e Galliani contrapposti a Stevens e Moggi, gli allenatori sono Ancelotti e Capello (entrambi uomini dal doppio passato e desiderosi di prendersi una rivincita contro i propri fantasmi), i capitani sono Maldini e Del Piero, i moduli vengono pianificati a immagine e somiglianza dei 2 mister: 4-3-1-2 per i diavoli e 4-4-2 per le zebre…il pragmatismo e la prudenza la fanno da padrone assieme alla pretattica; i 28 uomini che scenderanno in campo fra titolari e riserve corrispondono a 9 componenti della nazionale italiana che vincerà i mondiali l’anno dopo: Nesta, Gattuso, Pirlo, Inzaghi e Buffon, Cannavaro, Zambrotta, Camoranesi, Del Piero oltre a fuoriclasse di spicco come Cafu’, Seedorf, Kaka’, Rui Costa, Shevchenko, Tomasson e Thuram, Emerson, Nedved, Trezeguet, Zalayeta.
Gli ingredienti sono tutti quelli che fanno pensare una gara epica…ed infatti si arriva a questo scontro diretto con le 2 compagini appaiate a quota 76 punti in vetta (dopo una feroce rimonta dei milanisti nel girone di ritorno) con 3 partite ancora da disputare, forti dello 0-0 dell’andata, con i migliori attacchi e le migliori difese del torneo ma la sensazione e che chi si fermerà quel giorno sarà perduto.
La prima mezz’ora si gioca in maniera tattica e non sono pochi i falli nella zona nevralgica del terreno di gioco…bisogna aspettare circa 20 minuti per il primo tiro e al 28° arriva l’episodio che sblocca la situazione: Del Piero punta Gattuso sul vertice sinistro dell’area di rigore, si vede respingere il traversone e ritenta il cross in rovesciata trovando Trezeguet libero di trafiggere di testa Dida portando i suoi in vantaggio; da quel momento è un assedio continuo dei padroni di casa con gli ospiti ordinati in difesa e pronti a ogni contropiede ma all’intervallo nulla è cambiato. Il secondo tempo segue la falsariga del primo ma le occasioni ora si moltiplicano per ambo le parti, si sottolineano un palo di Inzaghi (altro ex) e una traversa di Del Piero mentre Dida e Buffon sono chiamati agli straordinari, rispettivamente, per tenere in bilico e difendere il risultato; si reclamera’ molto per una presunta mancata espulsione di Nesta, vari fischi e relativi provvedimenti da tutte e 2 le compagini, per 2 contatti in area fra Cannavaro e Sheva oltre a 1 trattenuta di Zambrotta su Cafu’ e 1 fallo di mano del capitano dell’Italia su tiro del terzino brasiliano…però al fischio finale è ancora Milan-Juventus 0-1 e a questo punto ci sarà spazio solo per la felicità dei piemontesi mescolata alla delusione milanese per una gara giocata benissimo da entrambi. La rete di Trezeguet avrà il significato del golden gol poiché, di fatto, deciderà la maglia su cui si cucira’ il tricolore 3 settimane dopo.
Quell’annata riserverà il ritorno allo scudetto dei sabaudi dopo 2 anni oltre a un crollo inspiegabile nelle coppe contro la Sampdoria oltre al Liverpool e un finale terribile per i lombardi: eliminazione prematura in coppa nazionale contro l’Udinese, scudetto perso nello scontro diretto con conseguente demotivazione, sconfitta ai rigori in finale di Champions proprio contro i “reds” dopo essere stati sopra di 3 reti a metà partita.
Adesso si deve scegliere: godersi lo spettacolo di Milan-Juventus in attesa che tornino i gloriosi tempi in cui questi 2 club facevano tremare il mondo intero o farsi trascinare dai veleni e dalla faziosità…domenica 11/11/2018 alle 20,30 l’ultima parola sarà dei tifosi.