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NAPOLI – È la domenica di Carnevale del 2010: il nord Italia è sommerso dalla neve, a Roma il Tevere esonda per il II° anno consecutivo, “Capri 2” con “Donna detective” sono fra le fiction più seguite della RAI, su Sky Sport diviene celebre la trasmissione “Numeri Serie A” e mentre l’Italia soffre sempre di più la crisi economica scoppiata nel 2008, il nostro calcio cerca di riemergere dopo anni passati fuori dai radar del circuito sportivo più importante.
Per la XXIV° giornata di campionato la partita di cartello è Napoli-Inter e si gioca come posticipo domenicale alle 20.30: gli azzurri sono in piena lotta per il IV° posto, per i piazzamenti in Europa League e nel pomeriggio hanno saputo delle vittorie di Sampdoria, Juventus oltre che delle sconfitte di Palermo, Genoa mentre i nerazzurri comandano la classifica a +8 sul Milan e +9 sulla Roma avendo recuperato il mercoledì la trasferta a Parma causa neve…i conti sono semplici: entrambe devono vincere per alimentare i propri obiettivi mentre il pareggio potrebbe essere il risultato migliore o peggiore per il morale, a seconda del gioco espresso.
De Laurentiis e Moratti siedono in “Tribuna Posillipo” fra i 53.000 presenti (circa 1000 gli interisti) a poca distanza l’uno dall’altro mentre in panchina abbiamo Mazzarri (subentrato a Reja nel girone d’andata dopo 7 giornate) al suo primo confronto con Mourinho (all’andata era Donadoni a dirigere il Napoli)…per capitani abbiamo Paolo Cannavaro con Javier Zanetti e Rosetti di Torino a dirigere…ma ciò che lascia veramente senza fiato è la schiera di campioni che troviamo oltre ai 2 sopracitati: gli italiani De Sanctis, Quagliarella (futuri nazionali ai mondiali che partiranno 4 mesi dopo) e Santon oltre agli stranieri Hamsik, Gargano da un lato con Julio Cesar, Maicon, Lucio, Samuel, Muntari, Cambiasso, Sneijder, Milito dall’altro senza contare i top player in esubero tipo Denis o Pandev.
I moduli sono quelli più accreditati alla vigilia, ovvero 3-4-1-2 contro 4-3-1-2…piani tattici di base prudenti ma che si riveleranno tutt’altro da subito: i padroni di casa si riversano nell’area avversaria cercando di imporre il loro gioco soprattutto con Hamsik che impatta sulla traversa a portiere battuto dai 20 metri all’inizio su respinta da punizione e con Quagliarella che, appena arriva sulla riga di gesso bianco ai 15 metri tenta la conclusione mancando per il bersaglio per ben 3 volte o vedendosi realizzare miracoli in serie dal portiere nemico (autore di un salvataggio enorme anche su Denis in tuffo) intanto che Pazienza e Maicon, Muntari e Zuniga finiscono fra gli ammoniti per gioco scorretto nei primi 45 minuti descrivendo, così, anche un certo nervosismo da ambo le parti poco prima che Muntari stesso faccia ammutolire lo stadio con una fucilata di controbalzo su respinta di un corner dai 25 metri stampatasi sull’incrocio dei pali alla mezz’ora circa e per il primo tempo le emozioni finiscono qui: tante occasioni, abbastanza marcature, tanta paura, molto rispetto.
Al rientro dagli spogliatoi Mourinho (che deve far fronte ad un turnover forzato causa coppe e a molte assenze tipo Cordoba, Stankovic, Balotelli) sceglie di togliere proprio Muntari per Mariga lasciando invariata la strategia ma guadagnandoci in freschezza e atleticita’ venendo subito premiato: per i primi 20′ il subentrato, Milito, Sneijder (ammonito al 51°) danno diversi grattacapi alla difesa avversa, tenuta in piedi da uno strepitoso Grava oltre che Cannavaro, Campagnaro in gran serata ma il Napoli non rinuncia ad attaccare neanche dopo l’ingresso di Eto’o (tenuto a riposo poiché reduce da una massacrante Coppa d’Africa con il suo Camerun al pari di Muntari con il Ghana) per Pandev nell’ultimo quarto d’ora…anzi, appena dopo l’innesto di Cigarini al posto di Zuniga ed il cambio di modulo a 4-3-1-2 anche dei padroni di casa, ancora Quagliarella sbatte contro il palo su sponda di Denis preavvisando di un finale di ancora maggiore sofferenza per i milanesi ma la palla non vuole entrare e da quel momento si segnala solo l’ammonizione di Gargano.
Al triplice fischio gli animi sono discordanti: il Napoli si rammarica per i 2 montanti colpiti ma si gode il punto strappato ai capolisti che, a loro volta, si mordono le mani per l’ottima performance di De Sanctis pur essendo contenti di aver saputo portare via un risultato positivo da un campo difficilissimo anche a costo di sacrificare il bel gioco sull’altare dei risultati…le 2 corse possono ripartire con rinnovato entusiasmo anche se la graduatoria si stringe sempre di più.
Fra maggio e dicembre seguenti ad Appiano Gentile si festeggerà il primo “pokerissimo” della storia d’Italia: Scudetto, Coppa Italia, Supercoppa Italia vinti a spese della Roma, Champions League conquistata contro il Bayern Monaco, Mondiale per club ottenuto davanti al Mazembe al prezzo però di una Supercoppa Europa mancata in favore dell’Atletico Madrid…a Castel Volturno, invece, ci si accontenterà di un buon VI° posto a seguito di una maratona senza esclusione di colpi con Sampdoria, Palermo, Juventus su tutti al prezzo di una coppa nazionale finita agli ottavi in trasferta sempre in casa della Juventus.
Napoli-Inter…90 minuti di una storia infinita: aspettiamo assieme il prossimo capitolo sperando che non deluda le attese pure se a fine stagione e con verdetti quasi sicuri.

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