
NAPOLI – I pronostici sono fatti per essere smentiti e Napoli-Juventus ce lo ha dimostrato una volta di più: alla viglia nessuno avrebbe scommesso sul trionfo azzurro, contando pure sul precedente della Supercoppa nazionale andata in scena pochi giorni fa, eppure il calcio é sport molto strano…Gattuso si presentava a questo match perdendo nel riscaldamento il portiere titolare Ospina (problema muscolare), i positivi al Covid-19 Ghoulam/Koulibaly, i difensori Hysaj/Manolas e il mediano Demme (tutti fermati da noie fisiche) ma non si é abbattuto, volendo cercare di salvare la sua panchina; succede quindi che conferma il suo 4-2-3-1 (poi 4-4-1 al momento dell’infortunio di Lozano nel recupero) impostandolo sulla base di un grosso sacrificio da parte dei 4 uomini offensivi, costretti sempre ad abbassarsi per dare manforte all’esigua ma resistente mediana
[Meret;
Di Lorenzo-Rahmani-Maksimovic-Rui;
Bakayoko-Zielinski (64° Elmas);
Politano (65° Ruiz)-Insigne (cap.) (88° Lobotka)-Lozano;
Osimhen (75° Petagna)]
intanto che Pirlo, reduce da un periodo d’impegni fitto quanto il suo vecchio amico dell’epoca milanista, ha dovuto mettere in piedi il suo modulo senza il duo nevralgico Arthur/Ramsey e il fantasista Dybala, tutti fermi per problemi muscolari protratti da almeno 1 settimana…eppure il 4-4-2 offensivo (diventato 4-1-3-2 per l’assalto finale, in cui solo Rabiot resterà a dare copertura alla difesa) viene confermato contando anche il fatto che in settimana ripartiranno le coppe europee
[Szczesny;
Cuadrado (46° A.Sandro)-Chiellini (cap.)-De Ligt-Danilo;
Bernardeschi (63° McKennie)-Bentancur (72° Kulusevski)-Rabiot-Chiesa;
Morata-C.Ronaldo].
Se gli ospiti si trovano a dover subito cercare di imporsi per la fretta di recuperare lo svantaggio dalla cima della classifica e impegnano Meret con un’incornata di Rabiot prima che con un mancino facile di C.Ronaldo, i padroni di casa resistono cercando di ripartire ma prima del quarto d’ora subiscono e basta pur senza stare troppo in apprensione; il redivivo Napoli si fa sentire solo dal 15° per cercare di cingere d’assedio l’area nemica pur non vedendo mai la porta…la svolta decisiva l’abbiamo al 29°, poco dopo che Di Lorenzo si era fatto ammonire tramite un fallo su Chiesa: su punizione crossata da capitan Insigne, Chiellini dà una manata palesemente volontaria (come sua abitudine ad ogni mischia) a Maksimovic portando Doveri a recarsi davanti al VAR e fischiare il sacrosanto rigore con giallo annesso a favore dei partenopei, rigore che Insigne stesso, al contrario di quanto fatto il 20/1 in Supercoppa, realizza spiazzando Szczesny con un destro incrociato spentosi sotto la convergenza dei pali destra. Da qui vediamo una Juve che alza pesantemente il baricentro intanto che i napoletani si godono il gol n.100 del loro condottiero ma fino all’intervallo non si vedrà nulla di rilevante ad eccezione dell’ammonizione rimediata da Cuadrado per un fallo evitabile su Lozano lanciato a rete.
Alla ripresa Pirlo sceglie di levare Cuadrado per un problema muscolare sopraggiunto nell’intervallo e inserisce A.Sandro schierando Danilo a destra: possiamo dire che, in vero, il Napoli limiterà la sua offensiva ad un paio di contropiedi sventati con fatica dalla difesa juventina ma saranno 45 minuti di passione campana, nei quali gli zebrati inizieranno a spingere creando occasioni a ripetizione (al netto di molte uscite appena a lato come con A.Sandro, Chiesa, Bernardeschi, Morata) costringendo i nemici a stringersi a protezione dell’estremo difensore, che si rivelerà decisivo salvando 3 volte su “CR7” con interventi determinanti e tutti di piede su distanze ravvicinate…Bakayoko si farà segnare fra i cattivi per un fallaccio su Danilo e Rabiot lo seguirà nel recupero avendo buttato via il pallone in cenno di stizza, ma la verità é che la “vecchia signora” sta molto meglio fisicamente pur non avendo la stessa brillantezza dei tempi migliori; le sostituzioni andate in scena serviranno a coprire maggiormente il vantaggio da parte di Gattuso provando a recuperare uomini dal minutaggio ridotto come il rientrante Ruiz o lo stremato Osimhen intanto che Pirlo butterà dentro tutti i suoi assi offensivi per condurre l’assedio conclusivo, che si rivelerà improduttivo e macchiato da un’eccessiva anarchia dei solisti, incapaci anche di sfruttare la superiorità numerica scaturita dall’infortunio patito da Lozano, sentitosi tirare la coscia destra al 94° ma rimasto in campo causa i cambi esauriti.
Al fischio conclusivo la panchina dei napoletani urla di gioia mentre quella bianconera lascia il campo in preda alle riflessioni, ma una riflessione dovremmo farla tutti: oggi ci stava un rigore netto per il Napoli ed é stato giustamente dato, chissà come sarebbe finita sabato scorso, se sullo 0-0 fosse stato dato un altro tiro dagli 11 metri contro i piemontesi, in una sfida che poi hanno portato a casa 2-0 fra mille sofferenze più di quanto il tabellino non avesse detto…?
Per il 2° campionato consecutivo la Juventus esce sconfitta dalla casa del Napoli (non succedeva dal biennio 2010-11) e si ritrova a rischiare di chiudere la giornata a -10 dalla vetta con la parziale scusante di un calendario intenso e troppo faticoso pure per una rosa così lunga…il Napoli, da parte propria, si gode un trionfo che salva, almeno per ora, la panchina del suo allenatore placando gli animi di tutto l’ambiente ma il futuro più prossimo, a partire dall’Europa League, si presenta pieno d’incertezze vista la lista di 11 infortunati che non sembrano poter rientrare entro, almeno, le prossime 2 settimane.
In attesa di vedere quali saranno gli altri verdetti del weekend, accontentiamoci di aver visto una gara maschia, tosta, vera e decisa da un episodio come la migliore tradizione italiana sa offrirci specie nei suoi momenti migliori.
