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NAPOLI – E’ la bollente primavera del 1985 e mentre l’Italia si gode gli anni migliori del benessere, la “Guerra fredda” si avvicina alla propria conclusione, è cominciata la grande importazione di cartoni animati dal Giappone e sulla cresta dell’onda ci sono i “Queen” con gli “U2” intanto che iniziano le prime inchieste disciplinari dell’esercito sul “nonnismo” all’interno delle caserme militari in tutta Italia.

Intanto, però, siamo nell’ultimo mese di scuola, oltre che verso il finale di stagione calcistica: nel weekend della 28° giornata su 30 di campionato, la scena è tutta per Napoli-Juventus…sicuramente uno spareggio per la zona coppe, dato che i torinesi sono quinti a 33 punti ma i partenopei seguono da ottavi a 29, oltre che la seconda sfida a distanza per quelli che sono considerati, al momento, i migliori giocatori al mondo, ovvero Maradona contro Platini (a fine anno il primo giungerà 3° in classifica cannonieri con 14 timbri al suo primo anno azzurro mentre il secondo si laureerà “re dei bomber” per il 3° anno su 3 consecutivi da quando veste bianconero realizzando 18 gol).

Al “San Paolo”, dove sono stati battuti tutti i record di incassi da quando ci sta Maradona, si registra di nuovo il “sold-out” con 60000 spettatori, fra cui neanche 1000 ospiti…ma in compenso vediamo che sia il presidente Ferlaino che l’avvocato Agnelli, assieme al patron Boniperti, presenziano intenzionati a cercare di capire come potrà andare una contesa particolare come questa: mentre i napoletani hanno già lasciato la Coppa Italia negli ottavi venendo fatti fuori dai futuri finalisti del Milan (2-1 a Milano e 1-1 a Napoli) ma potendo concentrarsi su un impegno a settimana, i sabaudi devono ancora affrontare la finale di Coppa dei Campioni (la 3° in totale e 3° negli ultimi 12 anni poiché la prima fu nel 1973) del 29/5 a Bruxelles in cui si sfideranno con il Liverpool prima di pensare ai quarti di Coppa Italia dinanzi allo stesso Milan a giugno ma possono già fregiarsi di aver conquistato la loro 1° Supercoppa Europa di sempre a scapito ancora del Liverpool il 16/1/1985 sotto una nevicata torinese “omerica” tramite un bel 2-0 firmato Boniek.

Se facciamo un discorso di campionato, però, gli animi sono diversi da ciò che si potrebbe immaginare: i bianconeri hanno abbandonato con largo anticipo la lotta al tricolore mentre i campani stanno andando oltre le più rosse aspettative in seguito a 3 stagioni di retrocessioni sfiorate…succede quindi che, i 2 tecnici Marchesi e Trapattoni, non vogliono cambiare troppo sapendo che bisognerà stare con la tensione alta fino alla fine, e ripiegano sui moduli sicuri. Da un lato abbiamo il 4-4-2 in linea ma con Maradona fra le linee a dare manforte a Bertoni ma in cui si deve fare a meno del libero squalificato De Vecchi oltre al difensore “multi-uso” Carannante, escluso per scelta tecnica

[Castellini;

Bruscolotti-Ferrario (29° Ferrara)-Marino-De Simone;

Caffarelli-Bagni-Celestini-Dal Fiume;

Maradona (cap.)-Bertoni]

e dall’altro un altro 4-4-2 ma molto più spregiudicato malgrado le solite marcature ferree di tipica “scuola italiana” che diverrà poi un 4-5-1 assai sparagnino con il solo Platini ad agire da riferimento offensivo con lo scopo di chiamare fuori più uomini di casa possibili al netto delle assenze per degenza di Caricola/Briaschi oltre al duttile Pioli squalificato

[Tacconi;

Favero-Brio-Scirea (cap.)-Cabrini;

Tardelli-Bonini-Platini-Vignola;

Boniek (46° Prandelli)-Rossi (66° Koetting)].

Fin troppo pochi i nazionali che prenderanno parte al prossimo mondiale messicano del 1986 in cui saremo campioni in carica: Cabrini-Scirea assieme a Bagni…per quanto riguarda, invece, gli stranieri venuti ad arricchire la nostra lega, possiamo dire che oltre al sammarinese di passaporto nostrano Bonini, ci sono il capitano della nazionale francese campione d’Europa del 1984 (in seguito al 4° posto nel mondiale 1982) Platini, il leader della Polonia giunta 3° in Spagna Boniek opposti al capitano argentino Maradona oltre al veterano della medesima “albiceleste” giunta sul trono del mondo nel 1978 Bertoni.

Si registra un incasso di 1.800.000 lire (record di allora) e anche i biglietti di curva vengono venduti a dei costi clamorosi come 100000 lire con un entusiasmo tale che si scomodano confronti con i 2 tricolori persi nel 1975 o nel 1981 sempre a favore della Juve: a parte la novità di Platini seguito da De Simone, gli altri accoppiamenti sono quelli previsti…per Rossi ci sta Ferrario mentre a Boniek ci pensa Bruscolotti, Caffarelli-Tardelli e Dal Fiume-Vignola sono i duelli meno centrali con Bonini a “francobollare” Celestini al netto di un redivivo capitan Maradona guardato a vista da Favero esattamente come Brio farà con Bertoni (pure tra mille difficoltà vista la differenza di velocità) e Bagni con Platini. Come tutte le squadre ormai logore da una stagione faticosa, entrambe si affidano ai loro migliori cercando di conservare le distanze per non esporsi agli attacchi nemici: ne viene fuori una sfida in cui il tiro di Vignola finisce fuori per un mancino strozzato troppo verso il lato opposto prima che l’asse Caffarelli-Celestini si veda salvare un cross basso in area per Bertoni arrivato da dietro da un disperato recupero di Scirea…Ferrario si fa male alla mezz’ora ed entra Ferrara che non lo fa rimpiangere malgrado la giovane età (lui è l’unico azzurro della nazionale under-21).

Quando giunge l’intervallo Trapattoni si complimenta con Maradona e saluta con particolare affetto l’arbitro Mattei di Macerata (fin qui perfetto), ma alla ripresa il gioco continua a non decollare malgrado la qualità dei 2 n.10…Prandelli sostituisce Boniek al rientro facendo passare i suoi al 4-5-1 con il solo “le Roi” leggermente più avanzato a sostegno di “Pablito” ma non è sufficiente; Cabrini mette in area per Platini, che fa sponda verso Rossi ma il centravanti stringe troppo il destro al volo spedendolo fuori dai 15 metri prima che Bagni si prenda il giallo inaugurando la lista dei cattivi completata di Favero/Bonini (impeccabili anche se duri come sempre)…Tardelli salva anticipando Maradona in scivolata da traversone basso di Bagni e poi è Tacconi a bloccare anticipando tutti in mischia dalla sinistra. Negli ultimi 25 minuti vediamo Koetting al posto di Rossi per una Juventus di soli centrocampisti e in cui Platini fa l’uomo più vicino all’area nemica ma senza sortire gli effetti sperati.

Al triplice fischio Maradona informa che sta per partire alla volta dell’Argentina rassicurando che fra 7 giorni a Udine ci sarà ugualmente…per il 4° campionato consecutivo la sfida a Fuorigrotta termina in parità senza contare che 3 volte si è chiuso sullo 0-0 mentre una sola volta 1-1. Ora è tempo di pensare alle coppe e a concludere dignitosamente l’annata: la Juve non vince da 3 turni intanto che il Napoli è imbattuto da 6 settimane…

A fine giugno si potrà tirare il bilancio conclusivo: il Napoli del primo Maradona, digerendo bene la batosta in coppa nazionale, arriverà ottavo con 33 punti a soli -3 dalla UEFA e molti tifosi azzurri, al giorno d’oggi, sostengono che quello sia stato il miglior momento del “pibe de oro” nel nostro paese in proporzione ai compagni che aveva…ma ormai sotto il Vesuvio si aveva la netta sensazione che fosse iniziata una nuova epoca, il tempo dell’attesa era finito e si doveva iniziare a pensare in grande; la “vecchia signora”, da parte propria, chiuderà il suo 1° campionato fuori dal podio in seguito a 3 tricolori e un argento nelle ultime 4 annate piazzandosi 5° a pari merito con i milanisti, i quali saranno loro carnefici nei quarti di Coppa Italia (0-0 in Lombardia e 0-1 in Piemonte) ma saranno sconfitti in finale contro la Sampdoria pur potendo dire di aver, finalmente, conquistato la 1° Coppa dei Campioni al 3° tentativo (gli altri 2 si erano conclusi con il medesimo punteggio, ma a favore dell’Ajax nel 1973 prima e per l’Amburgo nel 1983)…ma qui va aperto un capitolo a parte, visto che otterranno il loro trionfo (1-0 57′ rig.Platini) nella tragica notte della “Tragedia dell’Heysel” in cui perderanno la vita 40 tifosi juventini oltre a cerca 500 che resteranno feriti a causa della carica barbarica da parte degli “hooligans” inglesi nel pre-gara, a cui faranno seguito dei festeggiamenti decisamente fuori luogo da parte della truppa zebrata fine match (Boniek esulterà in modo smodato al momento della concessione del rigore decisivo, Platini esulterà dopo averlo realizzato esultando sotto la curva in cui si trovavano ancora molti feriti, faranno tutti insieme il giro di campo a fine partita per poi consentire ad un sorridente Brio di alzare il trofeo il giorno seguente al ritorno in aeroporto davanti a una lunga schiera di giornalisti) senza dimenticare l’affermazione in Supercoppa continentale e la Coppa Intercontinentale che otterranno a dicembre 1985 facendo 2-2 a Tokio con l’Argentinos Juniors prima che i rigori li possano premiare per 4-2 (1° affermazione anche lì).

La strada di avvicinamento a Napoli-Juventus è ancora lunga: percorriamola insieme ma con calma intanto che andranno in scena le semifinali di ritorno di Coppa Italia in cui entrambe se la dovranno vedere, rispettivamente, con Atalanta e Inter!!

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