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NAPOLI – È l’ultima giornata del campionato 1989/90: da 5 mesi è crollato il muro di Berlino ponendo fine ad un’epoca durata 50 anni (la “Guerra Fredda” fra USA e URSS), i bambini si appassionano al cartone “I cavalieri dello Zodiaco”, Phil Collins incide “Another day in Paradise” e fra solo un mese l’Italia diverrà il centro del mondo per ospitare, dopo 56 anni, la “FIFA World Cup” all’inizio del suo decennio più luminoso a livello internazionale.
Intanto però si è giunti agli ultimi decisivi 90 minuti del campionato: il Napoli è in testa con 2 punti di vantaggio sul Milan a causa della sconfitta rossonera a Verona e della vittoria azzurra a Bologna della settimana precedente oltre ad una discussa vittoria a tavolino dei meridionali a Bergamo 2 weekend prima causata da una moneta tirata in testa ad Alemao…se i partenopei vincono o pareggiano a prescindere dagli altri allora ottengono il loro II° scudetto della storia (II° in 4 anni), se perdono, invece, rischiano di essere raggiunti dai rivali e di andare allo spareggio.
Per quella domenica i match sono Napoli-Lazio e Milan-Bari (laziali e pugliesi già salvi) con, al San Paolo, i biancocelesti che sognano di vendicarsi per lo sgarbo della stagione 1972/73: furono proprio gli azzurri a strappargli la possibilità dello spareggio all’atto conclusivo nel testa a testa a 3 con Juventus e Milan grazie alla rete di Damiani al giro d’orologio conclusivo; troviamo campioni stranieri come Maradona, Careca&Alemao opposti ad Amarildo, Sosa, Troglio con i nazionali che sono Ferrara, De Napoli, Carnevale mentre in tribuna Ferlaino siede vicino a Calleri oltre ai tecnici Bigon e Materazzi in panchina.
I padroni di casa, spinti da uno stadio tutto esaurito, vogliono subito chiudere i giochi con il loro 4-3-3 e al 7° segnano con Baroni su assist di Maradona (voglioso di ben figurare davanti a sua madre, venuta appositamente dall’Argentina per vederlo) mantenendo il pallino del gioco oltre a fabbricare altre 3-4 occasioni pulite fino al duplice fischio di Sguizzato a fronte di una Lazio che non si rende mai pericolosa usando il suo 4-4-2 solo a scopo di copertura.
Al ritorno in campo vengono ammoniti Bergodi, Marchegiani mentre Amarildo, Gregucci lasciano il posto a Troglio, Solda’ con entrata pure di Fusi, Mauro per il match-winner, De Napoli: sembra andare tutto liscio ma tra 68°-78° i milanesi vanno in gol 4 volte in 10 minuti insidiando, seppur minimamente, Maradona&Co. anche se il risultato non cambia fino al 90° con Fiori che è stato una vera muraglia da opporre all’assedio del club casalingo desideroso di incrementare il bottino.
Sono passati meno di 3 anni dal 10/5/1987 (giorno del I° titolo nazionale azzurro) ma la festa partenopea sembra non essere mai finita, e anzi, riparte con ancora più gioia per la sfiancante maratona risolta solo all’ultimo giro con i lombardi: il Napoli è campione d’Italia per la stagione 1989/90 e la città può finalmente sfogare tutto il suo giubilo stringendosi attorno ai propri beniamini!
Malgrado una Coppa Italia mollata ancora contro i rivali milanisti in semifinale ed una Coppa Uefa durata solo 3 turni a causa del Werder Brema quell’anno resterà fra i più leggendari nella storia del capoluogo campano; le aquile, dal canto loro, si adageranno al IX° posto dopo una coppa nazionale mollata quasi subito.
In questo clima arrivano i mondiali di “Italia 1990” e le città non hanno un secondo di esitazione: Roma si tingera’ di azzurro per sostenere l’Italia mentre il cuore di Napoli batterà per Italia, Argentina, Brasile…sarà un torneo pazzesco, pieno di colpi di scena come l’ultima Serie A.

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