ROMA – Un pareggio che sa di sconfitta per la Roma che non cancella le incertezze di questo inizio di torneo dopo la sconfitta di San Siro e soprattutto dopo la sosta che doveva essere rigenerante per una squadra che proprio non riesce a decollare. Di Francesco torna al 4-3-3, dopo il 3-4-1-2 schierato in avvio contro i rossoneri di Gattuso, che tanti danni aveva fatto nel primo tempo di quella partita. In difesa a sorpresa, rispolverato Juan Jesus al posto di Fazio, ma soprattutto al posto di quel Marcano che da quasi titolare, si ritrova relegato a riserva della riserva. A centrocampo N’zonzi fa il vice Rossi, con ai lati Cristante e Lorenzo Pellegrini, reduci dalle critiche delle scialbe prestazioni con la maglia azzurra. Davanti Dzeko, Under ed El Sharaawy. La cosa sembra funzionare ed il Faraone mette in gol dopo una manciata di minuti un cross di Florenzi, preferito a Karsdorp basso a destra e che finché ha avuto benzina è stato uno dei migliori in campo. Il Chievo è poca cosa ma nonostante ciò riesce spesso ad arrivare dalle parti di Olsen, creando campanelli di allarme che però la Roma non percepisce, anche grazie al raddoppio di Cristante ben imbeccato da Dzeko. Sembra il preludio ad un lunch match di assoluta tranquillità per una Roma che però continua a giochicchiare, non dando mai l’impressione di dominare e controllare la partita. E così dopo un altro paio di occasioni capitate sulla testa di El Shaarawy e sul piede di Dzeko, il Chievo trova il gol che riapre i giochi al 7′ del secondo tempo, con Birsa che dal limite, tutto solo prende la mira e batte Olsen all’angolino alto della sua porta. Il 2-1 non sveglia i giallorossi anche se Di Francesco, fiutato il pericolo, Inserisce De Rossi e passa al 4-2-3-1 avanzando la posizione di Cristante. La squadra comunque continua a sbandare e a non rispettare le distanze. Karsdorp, subentrato ad uno stremato Florenzi, sbaglia posizione in una ripartenza del Chievo con la palla che, messa in mezzo, danza pericolosamente davanti la porta di Olsen con Kolarov che prima prova in maniera goffa d infilzare il suo portiere che si salva col piede, poi si fa uccellare da Stepinsky che infila il pallone del 2-2. La fragilità mentale e fisica dei padroni di casa è talmente imbarazzante, che Olsen è addirittura costretto al miracolo nel recupero, per evitare una sconfitta che avrebbe gettato ancor più nello sconforto, una compagine che fa acqua da tutte le parti. E in Champions si va a Madrid, come dire non certo il miglior viatico per uscire da un tunnel da cui per ora, non si vede la luce.
ROMA-CHIEVO 2-2 (2-0)
MARCATORI: El Shaarawy (R) al 10′, Cristante (R) al 30′ p.t.; Birsa (C) al 7′, Stepinski al 38′ s.t.
Blocco “ADV bottom1” Blocco “ADV bottom1 AD” / End blocco “ADV bottom1”
ROMA (4-3-3): Olsen; Florenzi (dal 24′ s.t. Karsdorp), Manolas, Juan Jesus, Kolarov; Lo. Pellegrini (dal 25′ s.t. De Rossi), Nzonzi, Cristante; Under (dal 36′ s.t. Kluivert), Dzeko, El Shaarawy (Fuzato, Mirante, Lu. Pellegrini, Perotti, Schick, Marcano, Santon, Fazio, Zaniolo).
All. Di Francesco.
CHIEVO (4-3-2-1): Sorrentino; Tomovic, Rossettini, Bani, Barba; Rigoni (dal 42′ s.t. Depaoli), Radovanovic, Obi (dal 1′ s.t. Hetemaj); Birsa (dal 35′ s.t. Leris), Giaccherini; Stepinski (Semper, Seculin, Tanasijevic, Pucciarelli, Kiyine, Grubac, Depaoli, Pellissier, Jaroszynski, Meggiorini).
All. D’Anna.
ARBITRO: Mazzoleni di Bergamo.
NOTE: spettatori 39.849, incasso 1.269.698 euro. Ammoniti: Rossettini e De Rossi per gioco scorretto. Angoli: 9-2. Recuperi: 2′ p.t., 5′ s.t..