ROMA – Una Roma derubata, va vicino al colpaccio di eliminare il Liverpool. Solo il signor Skomina nega l’evidente. 2 rigori negati, uno dei quali avrebbe portato pure all’espulsione del difensore che su El Sharaawy compie una vera e propria parata che avrebbe permesso alla Roma di usufruire del penalty del possibile 3-2 e giocare più di 20’ in superiorità numerica. La serata tra l’altro non era iniziata sotto i migliori auspici visto che un errore clamoroso di Nainggolan, aveva permesso a Manè di segnare il gol del vantaggio già dopo 9’. L’autogol di Milner aveva ridato fiato ai giallorossi, trascinati da un pubblico colorato e assordante. Il gol dell’ 1-2 di Wijnaldum aveva in qualche modo chiuso il discorso qualificazione anche se poi il pari di Dzeko, nella ripresa, un lumicino di speranza lo aveva riacceso. Da qui entra in campo il signor Skomina, che prima nega un rigore su Dzeko per un inesistente posizione di fuorigioco del bosniaco, poi steso platealmente da Karius; poi El Sharaawy ancora con la complicità di Milner, colpiva il palo a portiere battuto, fino all’inverosimile errore del signore sloveno vestito da arbitro, capace, lui e i suoi sveglissimi collaboratori, di non vedere o meglio, ignorare una parata di un difensore su girata dello stesso El Sharaawy, destinata a finire in fondo al sacco. Eravamo al 68’ e di partita ce n’era abbastanza per ribaltare un risultato che, all’inizio sembrava pesante, ma con lo svolgimento del match, dimostrava di essere alla portata di una squadra nettamente superiore all’altra. Di Francesco poi, aveva inserito Under al posto di Pellegrini, modificando la posizione in campo di Schick, messo più in mezzo, nella zona nevralgica del campo. E così Nainggolan, prima dal limite poi su rigore concesso proprio alla fine, rendeva la pillola amarissima per la Roma che, sul 4-2 con 3’ soli minuti di recupero concessi dal ridicolo direttore di gara, non aveva nessuna possibilità di provarci, visto che dopo la realizzazione dagli undici metri di Nainggolan, l’arbitro ha fischiato la fine senza tenere conto che nel recupero l’impaurito Kloop aveva effettuato un cambio e le proteste sulla concessione del rigore stesso avrebbero richiesto un supplemento di recupero. Ma sarebbe stato troppo rischioso per un Liverpool ormai alle corde ed in balìa dell’avversario. Alla fine onore alla Roma che esce dal campo tra gli applausi del pubblico e con la consapevolezza che con un arbitraggio regolare probabilmente la finale di Kiev sarebbe stata raggiunta. Un’altra dimostrazione, dopo Real Madrid-Juventus che il calcio italiano, nonostante Infantino e Collina, non ha alcun potere politico, atto non certo a richiedere favoritismi, ma almeno a non subire furti come quello andato in onda ieri sera allo stadio Olimpico.
ROMA-LIVERPOOL 4-2 (1-2)
ROMA (4-3-3): Alisson; Florenzi, Manolas, Fazio, Kolarov; Lo. Pellegrini (8′ st Ünder), De Rossi (24′ st Gonalons), Nainggolan; Schick, Dzeko, El Shaarawy (30′ st Antonucci). A disp.: Skorupski, Juan Jesus, Bruno Peres, Gerson. Allenatore: Di Francesco
LIVERPOOL (4-3-3): Karius; Alexander-Arnold (47′ st Clyne), Van Dijk, Lovren, Robertson; Wijnaldum, Henderson, Milner; Salah, Firmino (42′ st Solanke), Mané (38′ st Klavan). A disp: Mignolet, Moreno, Woodburn, Ings. Allenatore: Klopp
ARBITRO: Skomina (SLV)
MARCATORI: 9′ pt Mané (L), 15′ pt aut. Milner (R), 26′ pt Wijnaldum (L), 7′ st Dzeko (R), 41′ st Nainggolan (R), 48′ st Nainggolan (R, su rig.).
NOTE: Ammoniti: Florenzi, Manolas (R); Lovren, Robertson, Solanke (L). Recupero: 1′ pt, 3′ st.