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Due volte avanti con due reti del francese, gli uomini di Fonseca si fanno riprendere, in 11 contro 10, dai campioni d’Italia che pareggiano grazie a una doppietta del portoghese. Palo di Dzeko

ROMA – Con uno dei suoi marchi di fabbrica, il terzo tempo, Cristiano Ronaldo salva una Juve ridotta in 10 all’Olimpico ed evita a Pirlo il primo dispiacere sulla panchina bianconera. La Roma si mangia le mani per aver mancato la ghiotta occasione di tornare a battere la Juve per due volte di fila dopo 25 anni. A tradirla stavolta è stato proprio il suo uomo simbolo, Dzeko, che per due volte ha fallito il colpo del ko sul 2-1.

PIRLO LANCIA SUBITO MORATA – Dopo aver sentito Fonseca annunciare la formazione il giorno prima, Pirlo ha deciso di replicare per le rime lanciando dal 10 Morata in attacco accanto a Ronaldo con Ramsey messo a fare il trequartista. Di conseguenza ha arretrato Kulusewski a centrocampo dirottando a sinistra Cuadrado al posto di Frabotta. Sul fronte opposto tutto come annunciato con Dzeko che si è ripreso la maglia da titolare, Kumbulla alla prima in giallorosso, Pellegrini reinventato mediano e Santon al posto dell’indisponibile Karsdorp.

INGENUITA’ DI RABIOT, VERETOUT FA 1-0 DAL DISCHETTO – La Roma è partita bene e ha subito fallito una ghiotta occasione con Mkhitaryan che, dopo aver saltato Bonucci, si è presentato solo in area ma ha calciato addosso a Szczesny. La Juve ha faticato a trovare geometrie per servire i propri attaccanti e ha dato fiducia alla Roma che al 30′ ha trovato l’episodio giusto per sbloccare il risultato: Rabiot ha ingenuamente intercettato con un braccio alto un sinistro dal limite di Veretout e ha consentito al connazionale di sbloccare il risultato dal dischetto.

RONALDO PAREGGIA SU RIGORE, VERETOUT SEGNA IL 2-1 – La Juve ha avuto una reazione d’orgoglio e, dopo aver sfiorato il pari con un tocco a fil di palo della propria porta di Mancini su cross di Ronaldo, si è rimessa in carreggiata (44′) approfittando di altro tocco largo di mano in area, stavolta di Pellegrini su un centro di Ronaldo. Rigore evidente che CR7 ha trasformato con la consueta freddezza. La voglia di ribaltare immediatamente il discorso ha tradito la Juve che, sugli sviluppi di una punizione dalla trequarti a favore, si è scoperta e si è fatta infilare in pieno recupero in contropiede dalla Roma: Dzeko ha lanciato Mkhitaryan che di prima ha messo in mezzo un pallone per Veretout che non ha avuto problemi a infilare per la seconda volta Szczesny.

PALO DI DZEKO, ESPULSO RABIOT – Nella ripresa la Juve ha faticato a cambiare passo ma la Roma non ne ha approfittato. Dzeko ha avuto sui piedi la palla del 3-1 ma, solo davanti a Szczesny, l’ha malamente sciupata colpendo il palo esterno col sinistro. La Juve ha replicato con un destro al volo di Ronaldo su assist di Morata ma poi si è complicata la vita, subito dopo che Pirlo aveva tentato di rivedere le cose con l’inserimento di Arthur e Douglas Costa al posto degli spenti Mckennie e Morata: Rabiot al 62′ ha falciato da dietro a centrocampo Mkhitaryan e ha rimediato il secondo giallo.

DZEKO FALLISCE IL COLPO DEL KO, RONALDO RINGRAZIA – La Roma in 10 ha mancato il colpo del ko ancora con Dzeko (destro centrale su assist di Santon) e alla fine ha rianimato gli avversari che, con il 3-4-2 e Douglas Costa in attacco, sono riusciti comunque a imbastire l’azione giusta per pareggiare (69′): Danilo dalla destra ha crossato per Ronaldo che, saltando in cielo, ha beffato l’intera retroguardia giallorossa e ha battuto di testa Mirante. La gara, di fatto, si è chiusa qui. Perché la Roma non ha trovato più le forze per reagire e approfittare del’uomo in più e perché la Juve, con gli ingressi anche di Bentancur e Frabotta, ha badato soprattutto a non rischiare più nulla. Un pari che, alla fine, quindi accontenta la Juve, non certo la Roma che già inzia a perdere terreno dalle dirette concorrenti per l’Europa.

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