
ROMA – Manca solo una settimana alla Pasqua del 1991 e il primo caldo primaverile mitiga il clima di un’Italia che è entrata a gamba tesa negli anni ’90 sulla scia di un decennio ricco di benessere come quello passato, ad agosto l’ultima Jugoslavia unita vinceva i mondiali di basket in Argentina poche settimane prima che scoppiasse la guerra di secessione balcanica, è terminata da poco la guerra del golfo, il sabato pomeriggio i giovani si appassionano al “Disney club” e Berlusconi si gode la vittoria ai danni di de Benedetti nella scelta di accaparrarsi la “Mondadori” (vittoria invalidata fra poco a causa di un tentativo di corruzione venuto fuori nella commissione giudicante).
Intanto, però, la Serie A procede a vele spiegate verso la sua ultima parte di torneo: sono gli anni in cui il nostro calcio dominava dentro e fuori dai confini nazionali e, per la 26° giornata, abbiamo un calendario fittissimo di grandi sfide…il derby Inter-Milan, Sampdoria-Napoli, Torino-Genoa, Roma-Juventus (le milanesi e i blucerchiati sono in lotta per lo scudetto con quest’ultimi a comandare attraverso un risicato +1 dai nerazzurri mentre sui rossoneri il vantaggio è +5, le torinesi si stanno, invece giocando i posti Uefa con rossoblù, campani, romani per un confronto incrociato senza esclusione di colpi comprendente anche realtà emergenti come Lazio/Parma).
E’ la 1° volta che si gioca Roma-Juventus, per il campionato, nel nuovo “Olimpico” (si era già visto questo spettacolo in occasione del pareggio per 1-1 nell’andata dei quarti di Coppa Italia a febbraio) ma sappiamo che entrambe hanno molto deluso finora malgrado la cornice di 65.000 presenti, fra cui almeno 8000 juventini…i nuovi presidenti sono Flora Viola (subentrata, in collaborazione con i figli, al marito Dino dopo la morte di quest’ultimo il 19/1/1991 causa un brutto male all’intestino che lo portò via in meno di un mese: è lei la 1° presidentessa della storia nel calcio italiano) con Vittorio Caissotti di Chiusano (avvocato che il 5/2/1991 ha compito il suo 1° anno in tale veste per conto degli Agnelli) mentre, con grande sorpresa, non figura neanche uno dei azionisti bianconeri; dal punto di vista tecnico abbiamo 2 scuole agli antipodi: il “controgioco all’italiana” basato sul 5-4-1 (poi 3-5-2 molto atipico e rudimentale) del nuovo arrivato Ottavio Bianchi (sedutosi in estate sulla panchina romana a causa di problemi contrattuali precedenti con il Napoli), che deve pure rinunciare all’infortunato Aldair e agli squalificati Peruzzi/Carboni/Carnevale (emergenza continua dovuta anche al controverso caso di doping scoppiato in ottobre riguardo a Peruzzi con Carnevale…condannati ad un anno d’inibizione)
[Cervone;
Pellegrini-Tempestilli (55° Rizzitelli)-Comi-Berthold-Nela (40° Gerolin);
Desideri-Di Mauro-Giannini (cap.)-Salsano;
Voller]
opposto al 4-4-2 a rombo (poi 5-4-1 puro) in fase di sviluppo nonchè basato sulla “zona totale” di Luigi Maifredi (anche lui appena giunto alla sua nuova destinazione), che può, invece, contare su tutti i suoi migliori (compreso Di Canio in panca) anche se è sprovvisto di qualche riserva
[Tacconi (cap.);
Luppi-J.C.Silva-Fortunato-De Agostini;
Galia;
Haessler-Marocchi;
R.Baggio (87° Napoli);
Casiraghi-Schillaci (72° Corini)].
Tanti i campioni in campo: capitan Giannini e capitan Tacconi/De Agostini/Marocchi/Baggio/Schillaci i nazionali che avevano incantato ai mondiali dell’estate passata mentre Di Mauro con Casiraghi stanno mostrando il meglio in under-21 pronti ad essere lanciati in 1° squadra…i tedeschi campioni del mondo sono 3 e corrispondono a Berthold/Voller assieme ad Haessler mentre il brasiliano è solo Silva causa l’assenza del suo partner verdeoro Aldair.
Entrambe si presentano piuttosto stanche, al contrario del vispo direttore di gara Cornieti: il mercoledì precedente si è giocato il ritorno dei quarti delle coppe europee…la Roma espugnato lo stadio dell’Anderlecht per 2-3 tramite una tripletta di Voller (capocannoniere a fine torneo con 10 timbri in 12 presenze) in Coppa Uefa e la Juventus ha estromesso il Liegi FC dalla Coppa delle Coppe con un rotondo 3-0 ma in semifinale saranno attese, rispettivamente, dal Broendby e dal Barcellona…decisamente avversari non semplici. Da subito si nota che i padroni di casa non sono freschi e vengono da 4 pareggi nelle ultime 5 mentre gli ospiti non vincono in trasferta da gennaio: Bianchi ripiega sul suo cavallo di battaglia, basato sulle marcature a uomo e incarica Pellegrini di seguire Baggio in modo che Berthold vada su Casiraghi e a Schillaci ci pensi Tempestilli intanto che Galia viene destinato a controllare Giannini e a Voller ci pensa Silva; per tutto il 1° tempo abbiamo occasioni fuori bersaglio da parte dei giallorossi, molto ben arginati dai bianconeri e costretti a dover inventare la giocata disperata attraverso tiri da lontano o mischie confuse mentre gli juventini ripartono con ordine ma vengono impossibilitati ad andare in gol causa la buona guardia del reparto arretrato capitolino (a cominciare da un ottimo Cervone)…poco prima dell’intervallo si infortuna Nela e il suo mister si vede obbligato a mettere Gerolin a fare il terzino sinistro causa le alternative nulle in quel ruolo oltre al fatto che più di qualche suo effettivo accusa una condizione fisica scadente dopo un cammino continuo su 3 fronti rendente vano ogni tentativo di recupero completo.
Alla ripresa del gioco i piemontesi serrano i ranghi e al 47° piazzano il colpo di reni vincente: Galia, in una rara occasione di proiezione offensiva, va via a Salsano sulla destra e mette in mezzo a rientrare per Casiraghi, che anticipa Berthold di piatto destro al volo a sancire lo 0-1 oltre a sbloccare un digiuno di segnature lontano da Torino che durava dalla 16° giornata (il bomber monzese non andava in rete da inizio febbraio)…da qui la Roma raccoglie le poche energie che le restano e cerca di imbastire un tentativo di attacco continuo ma Voller non riesce a fare reparto da solo avendo troppe maglie addosso pure se il suo marcatore lo perde, in zona nevralgica la fatica frena i muscoli di tutti anche quando Gerolin viene alzato in mediana con allargamento di Berthold a destra in favore di un 4-5-1 abbastanza teorico ma ben poco pratico. Galia finisce fra i cattivi per aver steso Giannini e poco dopo Marocchi lo imita avendo atterrato Di Mauro mentre Berthold rimedia il giallo in seguito ad un fallo su Casiraghi (uno dei tanti); in contropiede i torinesi sono più pericolosi e, a parte un miracolo di Tacconi su colpo di testa da parte di Voller, sono solo i 3 tenori bianconeri a far venire i brividi: Casiraghi di testa manda fuori di poco o impegna Cervone (ammonito nel finale), Baggio (rimediante la sanzione poco prima di uscire) si esibisce con una punizione velenosa ma sventata, Schillaci in contropiede è un folletto in perenne movimento a cui manca solo l’ultimo tocco. Bianchi tenterà, in avvio, anche di buttare dentro Rizzitelli (a cui sarà annullato un gol probabilmente regolare causa un’impercettibile spinta di Voller su Luppi nel tentativo di fare sponda verso il suo compagno di reparto) per Tempestilli facendo passare i suoi a un a specie di 3-5-2 ma con scarsissimi risultati intanto che Maifredi rende sempre più folta la sua barriera difensiva usando Napoli con Corini (un terzino e un regista per 2 attaccanti: Baggio e Schillaci a conferma di un chiaro 5-4-1 in cui il reparto d’attacco viene affidato al solo Casiraghi) e che sugli altri campi (specie Genova e Torino) fioccano marcature come se piovesse…finisce 5-2 in Piemonte e 4-1 in Liguria mentre a Milano il tabellino dirà 0-1 grazie a Van Basten: con un turno in meno la Juventus, tornata a battere la Roma dopo il 5-0 di novembre in casa e dopo essere tornata a vincere nella capitale in seguito all’1-3 del maggio 1989 (i 2 punti lontano da casa mancano dal trionfo per 1-5 di Pisa a inizio gennaio) , si rilancia in zona coppe così come il Toro mentre Genoa/Napoli/Roma sono sempre più in difficoltà al netto di un Milan maggiormente staccato e di un’Inter ancora viva per insediare la Sampdoria nonostante il -3…
A fine anno la Roma, appena passata in mano a Ciarrapico in seguito alla morte di Viola, si piazza 9° mancando l’accesso diretto all’Europa dietro Sampdoria/Inter/Milan/Genoa/Torino/Parma/Juventus/Napoli ma neanche i torinesi potranno sorridere: il 7° posto li esclude dalle sfide internazionali dopo 29 anni (non accadeva dal 12° piazzamento del 1961/62)…discorso diverso per le coppe: i lupi vinceranno la loro 7° Coppa Italia (5 annate dopo la 6° ed ultima del 2° millennio: l’8° giungerà nel 2006/07) a danno della Sampdoria campione nazionale (poi carnefice degli stessi giallorossi nella Supercoppa Italia ad agosto 1991) dopo aver estromesso pure la stessa Juve (battuta ad agosto 1990 dal Napoli sempre in Supercoppa), detentrice del trofeo, nei quarti (1-1 in casa sotto il diluvio di Roma e 0-2 a Torino con un freddo polare)…comune la delusione europea: i romani perderanno la finale di Coppa Uefa contro l’Inter (2-0 a Milano per i nerazzurri e 1-0 per i capitolini in casa) al termine di 180 minuti tragici sia a livello di ordine pubblico che di polemiche in campo intanto che la Juventus si vedrà estromettere dalla Coppa delle Coppe in semifinale dai futuri finalisti del Barcellona (sconfitta per 3-1 in Catalogna e rimonta sfiorata per 1-0 in Italia): degno coronamento di un anno terribile e che segnerà la cacciata di Maifredi con conseguente ritorno di Trapattoni dopo un lustro alla corte interista.
Siamo quasi alla fine del nostro viaggio nel retrò di Roma-Juventus ma manca ancora una tappa…scopriamola insieme!
