
ROMA – Siamo ormai molto vicini all’alba del III° millennio e, mentre la Microsoft brevetta i primi esemplari di computer portatile, “Stream Tv” con “Tele+” concorrono per avere il monopolio della televisione a pagamento, fra solo un mese uscirà al cinema “Vacanze di Natale a Cortina”.
L’Italia, intanto, si gode gli ultimi anni di dominio calcistico accogliendo la maggior parte dei campioni di tutto il mondo fra i propri club specie nelle file di Juventus/Inter/Milan/Parma/Fiorentina/Lazio/Roma (le “7 sorelle”): per la X° giornata di campionato i match di cartello alle 15,00, nella I° settimana dopo la II° sosta stagionale delle nazionali (proprio come 10 anni addietro al “Flaminio” quando si chiuse sull’1-1), sono Juventus-Milan e Roma-Lazio con tutte e 4 le compagini a lottare per i primi posti…proprio sulla capitale si accendono i riflettori per l’ultima stracittadina del ‘900.
I presidenti Sensi e Cragnotti (rispettivamente al 6° e 8° anno di rispettiva militanza) si presentano con largo anticipo in “Tribuna Montemario” e rimanendo estasiati dallo spettacolo di colori ottenuto con le coreografie delle 2 curve in una domenica con 80.000 spettatori di cui 50.000 romanisti e 30.000 laziali fra i quali molti vip (Verdone, la Ferilli, Amendola, Vanzina e Montesano: un “derby del cinema” vero e proprio 4vs1)…sappiamo che la Lazio precede a +3 in vetta la Juve mentre la Roma sta risalendo dallo svantaggio di -5 e che i tecnici sono gente esperta come Capello (arrivato in estate) o Eriksson (ex di giornata ma veterano da 3 annate della panchina biancoceleste) oltre a 2 capitani che faranno la storia delle rispettive maglie: Totti-Nesta.
Le 2 formazioni ricalcano i dogmi fondamentali delle rispettive scuole tattiche:
3-4-1-2 lineare divenuto 3-5-2 nel finale
{Antonioli;
Zago-Mangone-Aldair;
Cafu’-C.Zanetti (67° Di Francesco)-Assuncao-Candela;
Totti [cap.] (90° F.Junior);
Delvecchio (60° Tommasi)-Montella}
contro 4-4-2 di copertura e sostanza
{Marchegiani;
Negro (47° Favalli)-Mihajlovic-Nesta [cap.]-Pancaro;
Simeone-Almeyda (60° Conceicao)-Veron-Nedved;
Boksic-Salas (73° Inzaghi II°)}.
Oltre ai capitani sopracitati vi saranno anche Antonioli/Delvecchio/Montella e Negro/Pancaro che saranno protagonisti agli europei dell’estate successiva fino alla finale persa il 2/7 a Rotterdam mentre Candela vi si recherà con la Francia tornando vincitore oltre a Mihajlovic che andrà con la Jugoslavia, Nedved capitanera’ la Repubblica Ceca (Boksic non si qualifichera’ con la Croazia) al netto anche dei tanti sudamericani che giocheranno la Copa America nel 2001: i brasiliani Zago/Aldair/Cafu’/Assuncao opposti agli argentini Simeone/Almeyda/Veron e al cileno Salas.
Quello che va in scena è uno dei primi tempi più belli della storia del derby capitolino e Capello ha preparato la partita in modo anche molto semplice: la difesa della Lazio è assai più lenta dell’attacco giallorosso, pertanto appena si recupera la palla in difesa bisogna subito verticalizzare in modo da scavalcare la retroguardia ospite facendo affidamento sulle 2 frecce del tandem Delvecchio-Montella…corre il 7° e, da un azione di Candela sulla sinistra, la sfera arriva a Zanetti che passa di prima intenzione a Delvecchio approfittando della larghezza delle maglie opposte, di un’alzata del fuorigioco sbagliata da Pancaro oltre che dell’uscita di Marchegiani per l’1-0 (5° segnatura per il centravanti milanese in 3 anni a discapito dei “cugini”) sotto la curva nemica con cui si accende il pubblico fomentando ancora di più la squadra di casa: all’11° Mangone, in un momento di offesa biancoceleste, spazza alla cieca anticipando Simeone ma il lancio si rivela perfetto per Montella, che gira dietro a Nesta, stoppa di suola sinistra a seguire uccellando di nuovo Marchegiani in uscita con un pallonetto da manuale per il 2-0 (1° timbro all’esordio nei confronti locali…mica male); pensate che sia finita? Neanche per sogno: dopo che Delvecchio ha mandato fuori in spaccata rasoterra un cross basso dalla destra di Totti, al 26° lo stesso n.24 segue fedelmente il suo capitano buttandosi poi dentro l’area senza palla…Totti si allarga sulla sinistra, punta secco Negro e Mihajlovic saltandoli in modo da servire Delvecchio davanti al portiere per il 3-0 di piatto sinistro al volo quasi dalla riga di fondo dopo una respinta dell’estremo difensore su tocco di prima con la punta destra (2° doppietta in 2 anni); il tridente romanista è scatenato ed è solo per pura foga che Totti rimedia il giallo alla mezz’ora, appena prima del 4-0 arrivato quando corre il 32°: rilancio lungo ancora di Mangone dal lato sinistro per Montella che scappa via ancora ad un pessimo Nesta su un ulteriore off-side calcolato male da Negro riuscendo poi ad anticipare Marchegiani in modo da depositare a porta sguarnita…poker in 32 minuti e doppietta per l'”areoplanino”! Gli ultimi giri di lancetta prevedono un’amministrazione del risultato da parte dei lupacchiotti (con annessa ammonizione per Assuncao ma forte arrabbiatura di “don Fabio” per l’abbassamento dell’attenzione) ed una timida reazione delle aquile, testimoniata dal cartellino giallo ottenuto da Almeyda per un’entrataccia sul capitano avversario anticipando le schermaglie fra Zago e Simeone: il mediano argentino affronta a brutto muso il difensore per dei motivi non meglio identificati scatenando la dura reazione di Zago stesso, che sputa in faccia all’avversario a palla lontana al prezzo del giallo (si becchera’ poi 2 giornate con la prova TV) subito prima dell’intervallo.
Con l’inizio del II° tempo si evidenziano 2 cose: la Roma ha abbassato di molto la concentrazione e la Lazio sta provando, sia pure in modo molto confusionale, a produrre il suo massimo sforzo…il 53° Veron si allarga sul lato sinistro dell’area di rigore e si guadagna un penalty piuttosto evidente per fallo di mano da parte di Aldair che Tombolini fischia senza esitazione con Mihajlovic (ex di turno come il suo mister) che dal dischetto non perdona incrociando di sinistro a mezza altezza nonostante Antonioli avesse intuito; i 10 rintocchi successivi evidenziano l’ammonizione di Pancaro, l’innesto di Favalli per Negro, una meravigliosa punizione ancora di Mihajlovic che il portiere di casa devia sul palo salvando il risultato…da qui abbiamo solo sporadiche occasioni tutte fuori misura ancora di Totti/Junior o Montella, un lungo giro di cambi dediti a rafforzare i reparti ed uno sterile assedio dei laziali che non sortisce effetto fino al fischio conclusivo, con il tabellino che dice ancora 4-1.
A fine partita lo stadio è in festa mentre la curva laziale si sfoga provocando una marea di scontri nel territorio adiacente all’impianto: la Roma è a -2 dalla vetta e la Lazio si ritrova a coabitare con la Juventus causa la vittoria casalinga per 3-1 in rimonta a discapito del Milan…ci sarà da divertirsi su tutti e 2 gli argini della capitale?
A fine stagione la risposta sarà un inequivocabile “NO”: Capello e i suoi si piazzeranno al VI° posto in Serie A dietro a Lazio/Juventus/Milan/Inter/Parma oltre a dover digerire le cocenti delusioni nei quarti di Coppa Italia contro il Cagliari e negli ottavi di Coppa Uefa dinanzi al Leeds per un fatidico 9° anno consecutivo senza soddisfazioni eccezion fatta per vittorie estemporanee nei derby…la truppa di Eriksson vivrà, invece, la stagione più gloriosa della propria storia poiché porterà a casa il suo II° scudetto 26 anni dopo il precedente superando di nuovo la Juventus al fotofinish, sommandolo alla III° coppa nazionale 2 stagioni dopo l’ultima conquista a discapito dell’Inter oltre a chiudere il cerchio in agosto con la II° Supercoppa Italia di sempre (anche questa 24 mesi successivi all’ultimo trionfo) ancora a discapito dei meneghini dovendo pure mandare giù il boccone amarissimo dell’estromissione nei quarti di Champions League dinanzi al Valencia finalista nell’annata d’esordio in tale competizione.
Il nostro viaggio nell’amarcord della stracittadina romana sta per finire, ma manca un’ultima fermata…quale?