
ROMA – Siamo a dicembre 1990 e da soli 4 giorni è morto l’ex portiere milanista Giorgio Ghezzi (che i rossoneri ricorderanno con il lutto al braccio), l’Italia si sta ancora leccando le ferite per il mondiale sfumato in casa nella drammatica semifinale Italia-Argentina a Napoli il 3/7/1990 finita con la nostra sconfitta ai calci di rigore ma è già tempo di proiettarsi verso il Natale e l’ultima parte del girone di andata: per la XIII° giornata di Serie A il “piatto forte” è rappresentato da Roma-Milan con i giallorossi che vengono dal passaggio del turno in Coppa Uefa di 3 giorni prima avendo estromesso il Bordeaux agli ottavi intanto che i rossoneri hanno appena ottenuto la Coppa Intercontinentale sconfiggendo l’OlimpiaAsunciòn a Tokio.
Ciò che accomuna i 2 contendenti di fronte ai 60.000 spettatori (di cui appena 5000 lombardi) fra cui Viola (che non lo sa ancora, ma sarà il suo penultimo mese di vita) e Berlusconi in tribuna con l’arbitro Amendolia riguarda l’avere rose assai rimaneggiate a causa dei tanti impegni e la stanchezza accumulata mentre ciò che li divide maggiormente sono le 2 scuole tattiche: da un lato il difensivismo esasperato e le marcature a uomo del neo tecnico Ottavio Bianchi contro l’offensivismo e la trappola del fuorigioco sistematica all’olandese di Arrigo Sacchi per un calcio votato tutto all’assalto dall’altro.
I moduli sono chiari da subito: 5-4-1 divenuto 4-4-2 avverso a 4-4-2 rimasto tale:
[Zinetti;
Tempestilli-Berthold-Comi-Aldair-Carboni;
Desideri (86° Muzzi)-Gerolin-DiMauro-Salsano;
Voeller (cap.)]
contando, dall’altra parte
[Pazzagli;
Tassotti-Costacurta-Baresi II° (cap.) (77° Galli)-Carobbi;
Gaudenzi-Rijkaard-Donadoni-Stroppa;
Gullit (67° Agostini)-VanBasten].
I nazionali italiani sono appena 2 (capitan Baresi, Donadoni mentre gli stranieri sono tutti in campo: i teutonici Berthold, capitan Voeller, il carioca Aldair opposti al trio olandese Gullit-VanBasten-Rijkaard…che si vedrà anche dedicare i 2 goliardici ma molto diretti striscioni “RIJKAARD QUELLO SPUTO UNA VIGLIACCATA: VERGOGNA!” e “RIJKAARD, ROMA TI VOMITA ADDOSSO” a causa di un brutto alterco che lo aveva visto sputare addosso al “tedesco volante” di casa negli ottavi di finale fra le loro rappresentative nell’ottavo di finale giocato a Milano il 24/6 precedente con conseguente vittoria dei tedeschi malgrado l’espulsione dei 2 coinvolti).
Questa sarà proprio quella che si dice “una partita in cui nessuno ha preso davvero l’iniziativa”: il gioco di marcature è subito chiaro con i duelli a specchio Aldair-VanBasten, Berthold-Gullit, Carboni-Stroppa, Tempestilli-Gaudenzi, Gerolin-Donadoni e Costacurta-Voller, Rijkaard-DiMauro, Tassotti-Salsano, Carobbi-Desideri con i soli liberi Comi e Baresi a impostare; il campo è pessimo, la temperatura gelida malgrado il sole e saranno in molti a risentirne soprattutto per gli spunti personali o per gli scontri al limite del regolamento anche se, alla fine, saranno solo Carboni, Desideri al pari di Gullit a finire sul taccuino dei cattivi mentre le occasioni saranno poche e tutte sventate nella I° frazione.
Al ritorno in campo i rossoneri decidono di far sparire il pallone facendolo girare approfittando di una compagine giallorossa chiusa a riccio malgrado l’innesto dell’attaccante Muzzi per Desideri e l’alzamento di Berthold all’ala destra ma senza affondare sapendo pure di dover far fronte alle assenze di Maldini, Ancelotti, Evani, Colombo, Massaro (tutti infortunati) così come i giallorossi con Peruzzi, Nela, Piacentini, Carnevale (tutti squalificati per motivi differenti), Cervone, Giannini, Rizzitelli (infortuni di varie entità)…succede così che la ripresa sfuma tra l’infortunio alla spalla di capitan Baresi II°, il rimpiazzo di Agostini per Gullit e la paura di perdere collettiva.
A fine partita non esulta nessuno: Sacchi si rende conto che più di una gara fatta su contenimento e possesso palla non si poteva fare pur vedendo il lato positivo nella media inglese per i club in vetta: il Milan non ha migliorato, ma altri hanno peggiorato…Bianchi si tiene stretta la sconfitta evitata ma si rende conto che il II° punto perso a Roma in campionato dopo il derby “in casa” della Lazio non è un buon segnale neanche considerando la caratura dell’avversario e la lunga lista di degenti.
A maggio la Roma si piazzerà IX° in campionato mentre il Milan arriverà III° staccatissimo da Sampdoria e Inter, in Coppa Italia i romani si aggiudicheranno il loro VII° trionfo battendo i campioni nazionali sampdoriani dopo aver estromesso anche i meneghini in semifinale (al termine di 180 minuti al cardiopalma finiti 0-0 a Milano e 1-0 a Roma frutto di solo di un’autorete di VanBasten su tiro di Carboni), per ciò che concerne l’Europa i destini saranno crudeli con entrambi: finale di Coppa Uefa persa dai lupacchiotti contro l’Inter (ultimo trofeo internazionale sfiorato) mentre i milanesi saranno fatti fuori ai quarti di Coppa dei Campioni contro il Marsiglia finalista per 3-0 a tavolino causa la famigerata “notte dei riflettori”.
Continuiamo il nostro viaggio nella storia di Roma-Milan: in che anno sarà la prossima fermata?
